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Gaza: due razzi Qassam su Israele, nessuna vittima

Di Emanuel Baroz | 17 dicembre 2009
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Gaza: due razzi Qassam su Israele, nessuna vittima

Gaza: due razzi Qassam su Israele, nessuna vittima Gaza – L’esplosione di due razzi Qassam lanciati dalla Striscia di Gaza – la porzione di territorio palestinese controllata dagli integralisti di Hamas – è stata registrata stasera non lontano dalla cittadina di Sderot, nel sud d’Israele, senza conseguenze per le cose o le persone. Lo riferiscono fonti locali.I due ordigni sono caduti in rapida successione in campo aperto, senza essere individuati dal sistema di allarme israeliano, che questa volta non ha […]Continua a leggere

Quella lobby inglese e filo-palestinese che vuole arrestare Tzipi Livni

Di Emanuel Baroz | 16 dicembre 2009
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Quella lobby inglese e filo-palestinese che vuole arrestare Tzipi Livni

Quella lobby inglese e filo-palestinese che vuole arrestare Tzipi Livni L’ambasciata israeliana a Londra smentisce Proprio ieri, nel giorno in cui i fascisti (terroristi rende più l’idea…)di Hamas hanno festeggiato il ventennale dalla loro fondazione, e in cui Haniyeh ha rivendicato di voler continuare la lotta contro Israele, aggiungendo che “Chi ha pianificato l’operazione Piombo Fuso non immaginava che avremmo festeggiato il nostro anniversario con un evento così grandioso”, proprio ieri, la succursale londinese dell’emittente araba al Jazeera lancia una breve notizia: un tribunale inglese avrebbe emesso un ordine di cattura per l’ex ministro degli esteri israeliano, e oggi a capo del partito di opposizione Kadima, Tzipi Livni. Per un po’ si fa fatica a trovare riscontri sull’agenzia, che appare decisamente sproporzionata – perché una corte di Sua Maestà dovrebbe arrestare un importante figura politica di un Paese alleato ed amico? Per l’operazione “Piombo Fuso”, pensiamo subito, cioé per proseguire il lavoro svolto dalla Commissione Goldstone, che ha definito “crimini contro l’umanità” le azioni militari compiute dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza l’anno scorso. Potrebbe anche essere. Ecco perché, qualche giorno fa, messa in guardia dai suoi consiglieri, la Livni avrebbe disertato un appuntamento di gala in un albergo londinese, dopo che le informative avevano annunciato probabili manifestazioni di protesta pro-palestinese e una preoccupante curiosità di Scotland Yard sulla presenza dell’ex ministro all’evento.Continua a leggere

Vienna: rabbino aggredito durante l’accensione pubblica di Hanukkà

Di Emanuel Baroz | 15 dicembre 2009
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Vienna: rabbino aggredito durante l’accensione pubblica di Hanukkà

Rabbino Attaccato all’Accensione di Chanukkà a Vienna di Menahem Lazar VIENNA (AUSTRIA) – Rav Dov Gruzman, preside del liceo ebraico Lauder Chabad, è stato attaccato da un arabo che si è identificato come “Palestinese”. Oltre 1000 persone attendevano l’accensione della Chanukià quando una persona ha iniziato a insultare gli ebrei ed Israele e ha poi colpito Rav Gruzman con un pugno nel occhio. Per impedire alla persona di attaccare altre persone, Rav Gruzman gli si è lanciato contro e ha cercato di fermarlo, in quel momento la persona gli ha morso il dito amputandone una parte. La parte del dito è poi stata ritrovata da un bambino ed è stata ricucita.Continua a leggere

Roma: minacce e insulti razzisti a una commerciante ebrea

Di Emanuel Baroz | 14 dicembre 2009
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Roma: minacce e insulti razzisti a una commerciante ebrea

Roma: Minacce a una commerciante ebrea del mercato di Campo de’ fiori La donna denuncia: «Il titolare di tre banchi abusivi da mesi indirizza insulti razzisti nei nostri confronti» ROMA – Minacce e insulti razzisti contro banchisti di religione ebraica. Campo dè Fiori e il suo mercato ormai da tempo non sono più quelli cantati in tanti stornelli o rappresentati nei film del neorealismo. Ma un clima di «terrore» e «umiliazioni continue» era difficile da immaginare anche per chi, come la signora Laura Piperno, ha passato fortunatamente indenne anni di violenza che portarono all’attentato alla sinagoga di Roma del 1982. Oggi, la signora Piperno si trova a fronteggiare, fortunatamente non da sola, una violenza nuova: «Sono sei mesi che vengo minacciata da un uomo che pretende di cacciarci via. Cacciare me e gli altri commercianti della piazza di origine ebraica». L’ultimo episodio, di una lunga serie, è di questa mattina: «Uno dei suoi tirapiedi mi ha sputato mentre andavo al forno», spiega la donna con la voce rotta dal pianto, «e mi ha gridato ‘ebrei di m…, se non ci sono riusciti i tedeschi vi faccio sparire io». «L’uomo che fa queste cose – spiega un altro commerciante della piazza – ha collezionato tantissimi procedimenti penali e condanne. In più è tossicodipendente e non ci spieghiamo come possa rimanere qui in tutta tranquillità, senza che le forze dell’ordine lo mandino va».Continua a leggere

Spagna: esclusi dalla competizione universitaria perchè israeliani!

Di Emanuel Baroz | 14 dicembre 2009
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Spagna: esclusi dalla competizione universitaria perchè israeliani!

Ci sono modi migliori di lavorare per la pace che cacciare gli ebrei È successo di nuovo. In Europa, degli studenti sono stati cacciati in quanto israeliani di Yasha Reibman È successo di nuovo. In Europa, degli studenti sono stati cacciati in quanto israeliani. Non è una notizia degli anni Trenta, ma dell’altro ieri. Teatro di questa ennesima discriminazione è la Spagna di José Luis Rodríguez Zapatero, seicentodiciassette anni dopo la cacciata degli ebrei decisa da Isabella di Castiglia con l’obiettivo di ottenere la “limpieza de sangre”. Oggi l’occasione è il “2010 Solar Decathlon”, competizione tra universitari per il miglior progetto per la costruzione di una casa solare autosufficiente. In finale sono arrivati venti lavori, tra questi anche quello dei ragazzi dell’Ariel University Center (Auc), centro universitario israeliano. Il progetto israeliano peraltro aveva anche già ottenuto dei fondi dalla Spagna, ma dopo alcune proteste il governo di Zapatero ha pensato bene di espellere gli studenti di Ariel. La scusa è che il loro ateneo avrebbe la propria sede all’interno della Giudea e Samaria, cioè oltre la linea verde e quindi all’interno dei territori conquistati da Israele dopo essere sopravvissuto alla guerra del 1967, quarantadue anni fa. Peccato che nel frattempo, come dagli accordi stipulati negli anni tra Oslo e Camp David, la cittadina di Ariel non faccia parte dei territori sui quali governa l’Autorità nazionale palestinese. Ma soprattutto peccato perché all’Università di Ariel siano iscritti diecimila studenti e, tra questi, cinquecento siano arabi. In ogni caso, ammesso e non concesso che il boicottaggio sia una forma legittima di lotta civile, le università e gli studenti dovrebbero esserne tenuti fuori.Continua a leggere