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Gaza: scovate armi di fabbricazione russa a pochi metri dal Kibbutz Alumim

Di Emanuel Baroz | 9 dicembre 2009
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Gaza: scovate armi di fabbricazione russa a pochi metri dal Kibbutz Alumim

Gaza: scovate armi di fabbricazione russa a pochi metri dal Kibbutz Alumim Gaza, 7 Dicembre 2009 – Rinvenuti nei pressi della barriera di sicurezza, a poche decine di metri dal kibbutz Aloumim, obici anti-carro palestinesi particolarmente sofisticati sparati domenica mattina dalla striscia di Gaza. Si tratta di obici tipo S5K di origine russa, comunemente utilizzati in Iran e in Afghanistan. Intanto nei giorni scorsi una gruppo di palestinesi ha lanciatoordigni incendiari davanti alla Tomba di Rachele, presso Betlemme (poco a […]Continua a leggere

La pace di Hamas: scoperte decine di ordigni in Egitto

Di Emanuel Baroz | 8 dicembre 2009
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La pace di Hamas: scoperte decine di ordigni in Egitto

La pace di Hamas: scoperte decine di ordigni in Egitto Le forze di sicurezza egiziane hanno scoperto un numero rilevante di ordigni esplosivi formati da almeno 15 Kg di esplosivo e dotati di detonatore contrabbandati fuori dalla Striscia di Gaza attraverso i tanti tunnel che passano sotto il confine tra Gaza e l’Egitto. Secondo quanto riferito da un alto ufficiale delle forze di sicurezza egiziane, gli ordigni erano destinati ad una serie di attentati contro cittadini israeliani nella penisola del Sinai. Fonti dell’IDF hanno riferito che la scoperta e il relativo sequestro sono stati possibili grazie ad una soffiata.Continua a leggere

Gaza: il dilemma degli aiuti umanitari. Il business di Hamas

Di Emanuel Baroz | 7 dicembre 2009
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Gaza: il dilemma degli aiuti umanitari. Il business di Hamas

Gaza: il dilemma degli aiuti umanitari. Il business di Hamas Gaza: quando si dice fame… from hamela Hamela on Vimeo. Immaginate per un attimo di essere un operatore umanitario di una qualsiasi Ong che arriva per il primo giorno nella Striscia di Gaza. Vedrete buona parte della popolazione palestinese che ha poco o nulla, bambini che vengono verso di voi a chiedere soldi o qualcosa da mangiare. Vedrete gli ospedali quasi spogli di medicine. Vedrete tante cose simili ad altri posti poveri e in guerra magari visti in Africa o da qualche altra parte. Insomma, il primo giorno vedrete una situazione davvero drammatica e vi chiederete: perché tutto questo? Come è possibile?Continua a leggere

Fonti palestinesi: medici francesi hanno visitato Shalit a Gaza

Di Emanuel Baroz | 6 dicembre 2009
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Fonti palestinesi: medici francesi hanno visitato Shalit a Gaza

Fonti palestinesi: medici francesi hanno visitato Shalit a Gaza GAZA, 6 Dicembre 2009, (Adnkronos) – Quattro medici francesi nei giorni scorsi hanno visitato in una localita’ non precisata della Striscia di Gaza il soldato israeliano, Gilad Shalit che era stato rapito alla fine di giugno del 2006 in un raid dei militanti a Kerem Shalom, ontre il confine, in vista del possibile scambio di prigionieri fra Israele e Hamas. A renderlo noto, l’agenzia di notizie palestinesi, Sama, il quotidiano al […]Continua a leggere

Boicottaggio antisraeliano: quel trascurabile dettaglio….

Di Emanuel Baroz | 5 dicembre 2009
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Boicottaggio antisraeliano: quel trascurabile dettaglio….

Boicottaggio antisraeliano: quel trascurabile dettaglio…. Da un articolo di Hagai Segal Il boicottaggio dei sedicenti “pacifisti” contro le aziende israeliane si fa, col passare del tempo, sempre più sofisticato. Ad esempio, la “Coalizione Donne per la Pace” gestisce un sito web in inglese che presenta una lista onnicomprensiva delle fabbriche che in un modo o nell’altro risultano collegate con gli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Tutte queste imprese vengono additate dal sito come aziende che traggono vantaggi a danno di una nazione occupata. Il sito si chiama: “Chi ne approfitta?” Ma la Coalizione Donne per la Pace non si accontenta di elencare i nomi degli stabilimenti, il tipo di prodotti e il loro esatto indirizzo. Il sito fornisce anche nomi e cognomi dei titolari, probabilmente nella speranza che vengano trascinati davanti a qualche corte internazionale chiamata a giudicare i “crimini da occupazione”. O magari anche peggio. Fra i tanti nomi il sito segnalava anche, perlomeno fino allo scorso week-end, quello di una donna chiamata Noa Alon in quanto titolare di un’industria alimentare ebraica in Cisgiordania. Ebbene, a beneficio dai sentimenti senz’altro nobilissimi degli europei che si affidano a questo sito, vorremmo sommessamente far notare che Noa Alon non è più proprietaria di quella fabbrica da parecchio tempo: circa sette anni fa, infatti, un terrorista palestinese l’ha assassinata, insieme alla nipote Gal Eisenman di 5 anni, in un attentato suicida nel quartiere French Hill di Gerusalemme.Continua a leggere