Ultimi Articoli

Damasco: Deputati italiani e greci incontrano il leader di Hamas Khaled Meshaal

Di Emanuel Baroz | 19 marzo 2009
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Damasco: Deputati italiani e greci incontrano il leader di Hamas Khaled Meshaal

M.O.: DEPUTATI ITALIANI E GRECI INCONTRANO MESHAAL A DAMASCO (ASCA-AFP) – Damasco, 18 mar – Il leader in esilio di Hamas, Khaled Meshaal, ha incontrato oggi a Damasco una delegazione di parlamentatri greci e italiani, in quello che e’ il secondo incontro di questo genere in cinque giorni. Meshaal aveva gia’ incontrato sabato a Damasco degli eurodeputati, in particolare britannici e irlandesi, nonostante il movimento islamista figuri da settembre 2003 nella lista delle organizzazioni terroriste dell’Unione europea. Al termine del […]Continua a leggere

Gaza: Hamas premia con tremila dollari chi sposa una “vedova di un martire”

Di Emanuel Baroz | 19 marzo 2009
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Gaza: Hamas premia con tremila dollari chi sposa una “vedova di un martire”

Gaza: Hamas premia con tremila dollari chi sposa una “vedova di un martire” Ma da movimento islamico palestinese arriva debole smentita Roma, 18 mar. (Apcom) – Tre mila dollari di premio per chi sposa una vedova di un martire palestinese. Sarebbe questo ‘l’incentivo’ stabilito da Hamas per incoraggiare i giovani che a causa della tradizione islamica di sposarsi solo con ragazze vergini sono poco inclini a contrarre il matrimonio con una donna “già sposata”. La notizia diffusa da un sito […]Continua a leggere

ONU: Nazioni unite nell’antisemitismo

Di Emanuel Baroz | 18 marzo 2009
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ONU: Nazioni unite nell’antisemitismo

Fosse solo Durban Nazioni unite nell’antisemitismo “Il sionismo è razzismo” (Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 10 novembre 1975) L’Onu è profondamente antisraeliana, antisionista e quindi antisemita. Eppure Israele è l’unico Stato nato in seguito a una risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Onu, nel novembre del 1947 (33 voti a favore, 13 contrari, 10 astensioni). Ma è anche l’unico Stato al mondo il cui diritto all’esistenza sia stato messo in discussione da una successiva risoluzione, l’unico Stato membro cui non è consentito partecipare pienamente ai lavori delle Nazioni Unite. Israele, per prassi consolidata, non ha gli stessi diritti degli altri paesi membri, nonostante la Carta delle Nazioni Unite stabilisca che l’organizzazione «si fonda sul principio dell’uguaglianza dei suoi membri». Israele è meno uguale degli altri. Fino a pochi mesi fa Israele non faceva parte di nessun gruppo regionale, così da non poter essere eletto né al Consiglio di Sicurezza né in nessun altro comitato o commissione. Diciotto Stati arabi su ventitrè non accettano l’esistenza dello Stato d’Israele, figuriamoci l’idea di poterci lavorare fianco a fianco nello stesso gruppo regionale. Ora, grazie ai soliti americani, Israele è entrato nell’onnicomprensivo supergruppo dei paesi occidentali che comunque non consente ancora la partecipazione a gran parte delle attività delle Nazioni Unite. In un’intervista al quotidiano israeliano «Yediot Ahronoth», Kofi Annan ha dato una clamorosa conferma di questo status inferiore dello Stato ebraico. Il giornalista gli aveva chiesto se riusciva «a immaginare Israele seduto nel Consiglio di Sicurezza» e Annan ha risposto: «Sì, non escludo la possibilità che un giorno Israele diventi un membro del Consiglio di Sicurezza». Ma invece che denunciare la vergognosa esclusione cinquantennale, Annan ha posto una condizione alla piena partecipazione di Israele ai lavori delle Nazioni Unite: «Dipende dai progressi che riuscirete a conseguire nel risolvere il conflitto con i palestinesi». Condizione, ovviamente, mai posta alla Siria, all’Egitto, all’Iraq, all’Arabia Saudita, al Marocco, all’Iran e a tutti gli altri paesi coinvolti al pari di Israele nel conflitto mediorientale. Israele non può far parte della commissione sui diritti umani di Ginevra, pur essendo l’unico paese del Medio Oriente che li rispetta. L’accesso gli è precluso, ma Israele è argomento di costante attenzione da parte degli altri membri, anzi occupa metà del tempo dei lavori della commissione. Nonostante la popolazione israeliana sia pari allo 0,10% della popolazione mondiale, lo Stato ebraico è al centro del 40% dei voti dell’Assemblea Generale.Continua a leggere

Quei Giochi senza Israele

Di Emanuel Baroz | 17 marzo 2009
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Quei Giochi senza Israele

RETORICA DELLA MEMORIA E NUOVO ANTISEMITISMO Quei Giochi senza Israele IN GIUGNO A PESCARA Giochi del Mediterraneo senza Gerusalemme: è il nuovo antisemitismo Sono passati solo pochi mesi dalle molte iniziative che ovunque nel nostro Paese hanno ricordato i settant’ anni delle «leggi razziali» fasciste, eppure l’ Italia sta per discriminare di nuovo degli ebrei sul suo territorio. A voler essere provocatori (ma, in fondo, non più di tanto) si potrebbe sintetizzare proprio in questo modo quel che accadrà a fine giugno a Pescara, dove si terrà la sedicesima edizione dei Giochi del Mediterraneo senza però la partecipazione di Israele in conseguenza di un veto dei Paesi arabi. Nel 2005 – ha ricordato Gianna Fregonara su questo giornale – la Spagna avanzò la proposta di far partecipare sia gli israeliani sia i palestinesi: una soluzione che, eliminando la discriminazione ai danni di Israele, sembrava anche attuare ciò che sempre si auspica riguardo allo sport, che esso possa unire e non separare i popoli. Ma gli Stati arabi presenti nel Comitato internazionale dei Giochi preferirono lasciar fuori i palestinesi pur di non ammettere gli israeliani.L’ esclusione di questi ultimi esiste fin dalla prima edizione dei Giochi del Mediterraneo, che ebbe luogo nel 1951 ad Alessandria d’ Egitto. Ma ciò non autorizza a considerarla per questo meno grave.Continua a leggere

Liberazione di Gilad Shalit: Hamas ci ripensa

Di Emanuel Baroz | 17 marzo 2009
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Liberazione di Gilad Shalit: Hamas ci ripensa

Israele: Hamas ha inasprito la trattativa per la liberazione di Shalit Gerusalemme, 16 marzo 2009 – Hamas ha inasprito la sua posizione nei negoziati sulla liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit, prigioniero a Gaza dal 2006, in cambio di quella di centinaia di detenuti palestinesi. Lo sostiene il governo israeliano, aggiungendo che non e’ stato raggiunto alcun accordo. In una nota, il governo israeliano ha cosi’ annunciato che in due giorni di negoziati intensi non è stato raggiunto un accordo. […]Continua a leggere