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Con la truffa dell’acqua Hezbollah beffa l’Unifil

Di Emanuel Baroz | 23 febbraio 2009
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Con la truffa dell’acqua Hezbollah beffa l’Unifil

Con la truffa dell’acqua Hezbollah beffa l’Unifil di Luca Fazzo Nel Libano instabile e martoriato può accadere di tutto. Compreso che le truppe di Unifil, il contingente Onu inviato a fare da cuscinetto tra israeliani e gli estremisti arabi di Hezbollah, finiscano banalmente truffate sulle forniture d’acqua. Ad opera, si dice, degli stessi miliziani che dovrebbero vigilare. La storia della «cresta» sugli approvvigionamenti idrici al contingente internazionale – del quale, sotto il nome in codice di «Operazione Leonte», fanno parte oltre 2.500 militari italiani – circolava da tempo negli ambienti occidentali in Libano. Tanto che, ad un certo punto, si è deciso di fare una operazione semplice: mettere a confronto l’acqua fatturata al contingente e l’acqua scaricata. Il risultato – secondo notizie non ufficiali ma attendibili – ha lasciato di stucco anche i più pessimisti. Tra i due valori è risultata una differenza abissale. Un rapporto di cinque a uno. Il contingente paga cinque volte più dell’acqua che scarica. Considerando che una parte può andare dispersa, resta innegabile la sensazione di trovarsi di fronte ad un imbroglio in grande stile. Aggravato dal sospetto che da tempo circola all’interno della nostra intelligence: che il business delle forniture al contingente sia in qualche modo infiltrato da Hezbollah. La «cresta» sull’acqua finirebbe dunque ad arricchire le casse dei miliziani filo-iraniani. Ma la singolare vicenda dell’acqua gonfiata non è l’unica – né decisamente la più grave – che agita in questi giorni la comunità degli 007 occidentali attivi in Libano accanto al contingente Unifil.Continua a leggere

Gaza: 4 palestinesi morti soffocati in un tunnel

Di Emanuel Baroz | 23 febbraio 2009
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Gaza: 4 palestinesi morti soffocati in un tunnel

Gaza: 4 palestinesi morti soffocati in un tunnel (ANSA) – GERUSALEMME, 22 FEB – I corpi senza vita di quattro palestinesi sono stati trovati oggi in un tunnel sotterraneo usato per contrabbandare armi e merci. Si trova sotto il confine tra l’Egitto e la striscia di Gaza. Ne hanno dato notizia fonti palestinesi a Gaza, aggiungendo che i quattro sono apparentemente morti soffocati nello smottamento del tunnel causato dalle abbondanti piogge. Ieri era stato trovato un altro palestinese, morto apparentemente […]Continua a leggere

Gaza: presunti collaborazionisti condannati a fare i kamikaze

Di Emanuel Baroz | 22 febbraio 2009
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Gaza: presunti collaborazionisti condannati a fare i kamikaze

Gaza: presunti collaborazionisti condannati a fare i kamikaze di Guglielmo Sasinni Li avrebbero potuti uccidere con una raffica di Kalashnikov, come i terroristi di Hamas usano fare per “giustiziare ” quei palestinesi che considerano spie di Israele. Questa volta invece gli hanno riservato il più perfido degli inganni, li hanno costretti a vestirsi da shaid, da “martiri” kamikaze che aspirano al paradiso di Allah, li hanno imbottiti di tritolo e li hanno spinti fino all’obiettivo: Juhr al-Dik, una località nel […]Continua a leggere

Daniel Pearl, ucciso sette anni fa perchè ebreo

Di Emanuel Baroz | 22 febbraio 2009
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Daniel Pearl, ucciso sette anni fa perchè ebreo

Il 22 Febbraio 2002 venne recapitato al consolato americano di Karachi in Pakistan il video della decapitazione di Daniel Pearl, ucciso perchè ebreo da un gruppo di assassini che casualmente  (?) erano anche dei fondamentalisti islamici. Ne abbiamo già parlato qui, ma riteniamo opportuno non dimenticare la figura di questo uomo la cui fine dovrebbe far riflettere i numerosi benpensanti che infestano le redazioni dei nostri mass media. DANIEL PEARL, IL GIORNALISTA DAL CUORE GRANDE ROMA – Adam ha oggi sette anni e potrà capire chi era suo padre, Daniel Pearl, solo attraverso racconti, articoli, immagini e fotografie, libri, interventi. Sono passati sette anni (Adam è nato tre mesi dopo l’esecuzione di Daniel Pearl) da quel 23 gennaio 2002 quando il giornalista del Wall Street Journal, dagli occhialini rotondi, di appena 38 anni, viene rapito a Karachi da un gruppo di fanatici religiosi: davanti al ristorante Village Garden, nei quartieri bassi della città, Daniel Pearl sale su un’auto che dovrebbe portarlo a incontrare Mubarak Ali Shah Gilani, capo di un gruppo islamico iscritto dall’FBI nella lista delle organizzazioni terroristiche. Pearl sta seguendo la pista di Richard Colvin Reid, l’uomo che voleva farsi saltare sul volo di linea Parigi-Miami con le scarpe imbottite d’esplosivo. La sera stessa Mariane, incinta di cinque mesi, lo aspetta per cena a casa di amici. Danny, come lo chiama lei, non arriverà mai.Continua a leggere

Razzi dal Libano,Hezbollah nega coinvolgimenti. Israele risponde con i missili

Di Emanuel Baroz | 21 febbraio 2009
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Razzi dal Libano,Hezbollah nega coinvolgimenti. Israele risponde con i missili

Razzi dal Libano, Israele risponde con i missili Torna rovente il clima in Medioriente il giorno dopo l’incarico a Netanyahu di formare il nuovo governo israeliano. Razzi dal Libano. Un razzo lanciato dal Libano verso Israele ha ferito leggermente una donna nel nord di Israele. La donna si trovava nella sua abitazione nella città di Maalot (vicino alla frontiera) ed è stata raggiunta da frammenti di vetro. Il razzo lanciato stamani era di tipo katiusha. Fonti della sicurezza libanese hanno reso noto che dal Libano sono stati lanciati due razzi verso Israele e che uno è ricaduto in Libano. Hezbollah nega coinvolgimenti. Il movimento sciita libanese anti-israeliano Hezbollah nega di essere a conoscenza delle circostanze relative al lancio di razzi dal sud del Libano verso Israele. “Non ne sappiamo nulla e non abbiamo alcun commento da rilasciare” ha affermato uno dei portavoce del Partito di Dio a Beirut. I vertici del movimento filo iraniano hanno più volte ribadito, anche di recente, di esser pronti a rispondere a ogni eventuale aggressione israeliana e di avere a disposizione un arsenale assai più potente di quello impiegato durante la guerra dell’estate 2006 contro lo Stato ebraico. L’8 e il 14 gennaio scorsi il territorio israeliano era tornato a esser bersaglio di razzi lanciati “da ignoti” dal sud del Libano. Anche allora, Hezbollah aveva smentito ogni coinvolgimento, mentre osservatori locali avevano puntato il dito su gruppi palestinesi vicini alla Siria che operano tra il sud del Libano e il confine orientale siro-libanese nella valle della Bekaa. Il portavoce in Libano del Fronte popolare per la liberazione della Palestina Comando generale (Fplp-Cg) non aveva l’8 gennaio scorso voluto né confermare né smentire il ruolo del suo gruppo nel lancio di razzi.Continua a leggere