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I veri crimini di guerra: quelli di Hamas

Di Emanuel Baroz | 30 gennaio 2009
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I veri crimini di guerra: quelli di Hamas

I veri crimini di guerra: quelli di Hamas I veri crimini di guerra sono quelli di Hamas. Questo il concetto centrale di un memorandum preparato dalle Forze di Difesa israeliane per il ministero della giustizia, nel quadro degli sforzi congiunti per controbattere le accuse contro le operazioni israeliane durante la controffensiva anti-Hamas nella striscia di Gaza. Infatti, oltre a sottolineare il ruolo svolto dalle considerazioni umanitarie e legali nei processi decisionali delle Forze di Difesa israeliane, il documento punta soprattutto a ribaltare le accuse su Hamas, sottolineando le estese violazioni del diritto di guerra e delle norme umanitarie da parte dell’organizzazione jihadista palestinese che domina la striscia di Gaza. Una serie di immagini allegate al documento evidenziano l’uso militare sistematicamente fatto da Hamas di strutture civili teoricamente coperte da uno status di particolare protezione, come moschee e presidi sanitari.Continua a leggere

Prete lefebvriano: “Camere a gas per disinfettare”

Di Emanuel Baroz | 29 gennaio 2009
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Prete lefebvriano: “Camere a gas per disinfettare”

Frasi shock di don Floriano Abrahamowicz, rappresentante dei tradizionalisti a Treviso Contro la riammissione del vescovo Williamson, salta l’appuntamento con la comunità ebraica Prete lefebvriano: “Camere a gas per disinfettare” Rabbini cancellano l’incontro con i cattolici Il vescovo di Treviso: “Il negazionismo non è cristiano”. Veltroni: “Insopportabile”. Galan: “Via dal Veneto” TREVISO – “Io so che le camere a gas sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dire se abbiano fatto morti oppure no, perché non ho approfondito la questione”. Sono parole shock quelle pronunciate, in un’intervista alla Tribuna di Treviso, da don Floriano Abrahamowicz, capo della comunità lefebvriani del Nordest. Le dichiarazioni del religioso – che rifiuta però di definirsi antisemita – riaccendono la polemica sul negazionismo nonostante il mea culpa pronunciato dal leader del movimento tradizionalista Bernard Fellay addolorato dalle parole del vescovo Williamson. Salta l’incontro cattolici-ebrei. Le acque che le parole del Papa hanno tentato di placare, ritornano a farsi agitate. In segno di protesta per la riammissione nella Chiesa del vescovo negazionista, il rabbinato capo di Israele ha cancellato l’incontro con funzionari cattolici previsto a Roma per il prossimo marzo. “Servono scuse pubbliche”. Oded Wiener, direttore generale del grande rabbinato, ha spiegato di aver scritto una lettera al cardinale Walter Casper, presidente della commissione vaticana che cura i rapporti col mondo ebraico, nella quale si lamenta che la chiesa Cattolica ha reintegrato il vescovo ordinato dall’arcivescovo anticonciliare Marcel Lefebvre, senza aver ottenuto dal prelato pubbliche scuse. Wiener ribadisce comunque l’apprezzamento per le parole di ieri del Papa – “Ebrei, vittime innocenti di un cieco odio razziale e religisoso” – e per quanto riguarda la partecipazione all’incontro di marzo non chiude definitivamente tutte le porte: “Aspettiamo la risposta del Vaticano”.Continua a leggere

Diritto internazionale: le sei violazioni compiute da Hamas

Di Emanuel Baroz | 28 gennaio 2009
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Diritto internazionale: le sei violazioni compiute da Hamas

LE SEI VIOLAZIONI DELLA LEGGE INTERNAZIONALE COMPIUTE DA HAMAS di Irwin Cotter* L’ideologia di Hamas e le sue tattiche militari sono esemplari casi di studio delle violazioni della legge internazionale. Si possono notare almeno sei violazioni della legge. 1. Avere come obiettivo deliberato dei civili è UN CRIMINE DI GUERRA. 2. Lanciare missili o sparare proiettili a partire da zone civili (alloggi, scuole, ospedali…) è UN CRIMINE DI GUERRA. 3. Usare simboli umanitari per ingannare il nemico (utilizzare ambulanze per […]Continua a leggere

Il caso Williamson: quel negazionismo intollerabile

Di Emanuel Baroz | 27 gennaio 2009
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Il caso Williamson: quel negazionismo intollerabile

IL CASO DEL VESCOVO LEFEBVRIANO Il negazionismo intollerabile di Pierluigi Battista Il negazionismo sulla Shoah non è un’opinione personale, la carta d’identità di una congrega minoritaria di lunatici che giocano con la frequentazione provocatoria del Male. Non è neanche più, a differenza dei decenni scorsi, una fandonia che rivendica il rango di controstoria, un vaniloquio travestito da disputa storiografica che ambisce alla riscrittura del passato. Il negazionismo è oramai diventato una poderosa macchina simbolica e ideologica che, contestando lo sterminio degli ebrei di ieri, mette violentemente in discussione il diritto alla sopravvivenza degli ebrei di oggi. Vuole cancellare l’immane debito del passato per destituire di ogni credito l’identità ebraica del presente. Vuole togliere agli ebrei lo statuto di vittime per consegnarli interamente al ruolo di carnefici. Non si comprende l’ossessione negazionista di Ahmadinejad se sfugge la logica che connette la cancellazione dell’Olocausto al progetto di annichilire la presenza degli ebrei e di Israele che è la loro casa: il bisogno di riunire a Teheran l’internazionale degli antisemiti per mettere sotto processo la veridicità della Shoah si giustificava con la necessità di spogliare di ogni legittimità le pretese degli ebrei di oggi. Ricollocato e rivitalizzato negli schemi di una jihad globale che vuole ripulire il mondo dall’«impurità » ebraica, il negazionismo vecchio stampo riacquista un significato e un’eco sconosciuti nell’infetto recinto neonazista in cui era confinato. Nel percorso di Roger Garaudy, ex comunista eretico passato nello stato maggiore dei negazionisti d’Occidente e infine convertitosi all’Islam, si condensa il senso di questa trasformazione, l’approdo di un pregiudizio ideologico che infine trova il suo compimento in una dichiarazione di guerra: contro gli ebrei, il progetto di annientamento cominciato con la Shoah non è ancora finito. Anzi, può conoscere un nuovo inizio con la distruzione dello Stato di Israele. E’ in questa tragica guerra non conclusa che gli ebrei, proprio quando si celebra il Giorno della Memoria, apprendono sgomenti che un negazionista dichiarato come il lefebvriano Richard Williamson («neppure un ebreo è stato ucciso nelle camere a gas») possa diventare, per effetto della revoca della scomunica ai seguaci dello scismatico Marcel Lefebvre decisa da Benedetto XVI, un «vescovo » della Chiesa cattolica di Roma. Conforta certo sapere che nel mondo cattolico le parole di Williamson siano considerate «aberranti» e del resto lo stesso direttore dell’«Osservatore Romano» Giovanni Maria Vian ha sostenuto che «ogni affermazione negazionista è un insulto alla memoria del martirio del popolo ebraico». Ma il negazionismo, appunto, non è un’opinione privata o un terreno su cui possa esercitarsi un legittimo diritto di espressione a proposito di una controversa pagina della storia. Non è un affare interno alla Chiesa (lo è invece la decisione di riaccogliere i lefebvriani), ma una prova di tolleranza verso l’intollerabile. E le comunità ebraiche, saggiamente, non entrano nel merito delle scelte dottrinarie della Chiesa: chiedono solo che il negazionista Williamson non sia più «vescovo». Solo questo, ma niente di meno.Continua a leggere

Statistica: 12 italiani su 100 sono antisemiti

Di Emanuel Baroz | 27 gennaio 2009
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Statistica: 12 italiani su 100 sono antisemiti

Statistica: 12 italiani su 100 sono antisemiti (ASCA) – Roma, 26 gen – 12 italiani su 100 sono ”antisemiti”: tra costoro si registra una presenza piu’ che proporzionale sia delle persone di estrema destra, sia di quelle di estrema sinistra: in quest’ultimo settore politico il 23% mostra un atteggiamento chiaramente antisemita. Lo rileva un’indagine condotta dal Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano) e pubblicata oggi dal Corriere della Sera dalla quale esce un quadro molto complesso. Il 56% […]Continua a leggere