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Convogli umanitari?

Di Emanuel Baroz | 11 gennaio 2009
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Convogli umanitari?

Un tipico esempio di cosa viene inviato nella Striscia di Gaza sotto l’egida della Croce Rossa Internazionale….ma il mondo ancora si indigna per i controlli effettuati dai militari israeliani. VERGOGNA!!! Aiuti della Croce Rossa per Hamas: divise per Hamas! Kerem Shalom (confine con Gaza) – «Hurricane, il grido dell’innocenza, con Denzel Washington, se lo ricorderà certamente» Come no, scherza? «Anche Murder in the first, l’isola dell’ingiustizia, con Kevin Bacon, in Italia ebbe un gran successo. Se lo ricorda?». Ecco, effettivamente… «La trama era questa: ripreso dopo un tentativo di evasione da Alcatraz, Henry Young passa anni nella famosa prigione e poi uccide l’uomo che lo aveva tradito. Ora rischia la sedia elettrica, ma il suo giovane legale d’ufficio trasforma il processo in un’accusa contro la disumanità di Alcatraz e il sadismo del direttore. Be’, quei film li ho scritti io». Ci sono giornate in cui al capitano Dan Gordon, 61 anni, sceneggiatore di fama internazionale, sembra di essere sul set di uno dei suoi film, anche se l’America è lontana. Perfino la location in cui il destino stavolta lo ha collocato, nel «triangolo» fra Israele, Egitto e il passo di Rafah, a Gaza, sembra pensata a Hollywood. Elicotteri nel cielo, nubi di fumo nero, soldati, il rombo dei motori dei carri. Denzel, dove sei? Fisico alla Brad Pitt (cioè, il padre di Brad Pitt), abbronzatura a trazione integrale, occhiali neri stile Matrix, Dan Gordon si muove nella sua divisa militare, M 16 in pugno, come se non avesse fatto altro nella vita. Anche le storie che gli capitano, le volte che il telefono suona nel kibbutz in cui vive, a Ginnegar, nella valle di Jezreel, e bisogna tirar fuori dall’armadio la divisa e il mitra, sembrano pensate nel suo studio a Santa Monica, vista sul Pacifico, un Jack Daniels in mano e le pale del ventilatore che girano sul soffitto, come in Apocalypse now. Qualche giorno fa, per esempio. Arriva questa colonna di Tir, organizzata dalla Croce Rossa internazionale. Latte a lunga conservazione, zucchero, farina, le solite cose che si mandano agli sventurati sotto assedio. A un certo punto, i muletti scaricano da un Tir un carico di «abiti da lavoro». «Work uniform», così c’è scritto sugli scatoloni. Sono diretti a una «Sport King company», Omer al Mukhtar street, Gaza. Provenienza? Ignota. Si va a guardare, e si scopre cheContinua a leggere

Resoconto della serata di sostegno ad Israele a Roma

Di Alex Zarfati | 11 gennaio 2009
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Resoconto della serata di sostegno ad Israele a Roma

Ieri sera con qualche minuto di ritardo accademico sull’ora prestabilita, si è tenuta all’Hotel Parco dei Principi di Roma, la serata di sostegno allo Stato d’Israele patrocinata da alcune organizzazioni ebraiche. Buona affluenza, anche se ci si aspettava una tale partecipazione, sull’onda dell’emotività suscitata dagli eventi di guerra. Tante le personalità politiche presenti, pochi con una lunga militanza a favore di Israele, e i più appartenenti alla schiera degli “amici recenti” su cui la Comunità Ebraica di Roma ha potuto contare nei mesi scorsi. In rappresentanza del Governo il ministro delle Politiche comunitarie Andrea Ronchi, poi il deputato del Pd Piero Fassino (l’unico applauditissimo PRIMA dell’intervento), l’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, il presidente della fondazione Museo della Shoah, Leone Paserman. Complessivamente la serata è stata piuttosto noiosa, trattandosi di uno sbrodolamento autocelebrativo con il favore delle istituzioni, ed è servito a ribadire un po’ di retorica a favore dell’intervento armato e di ferma condanna al terrorismo di Hamas. Gli unici momenti degni di nota sono stati gli interventi dei delegati del Keren Kayemet e del Keren Hayesod, forse i soli ad entrare nel vivo della questione senza farsi prendere da deliri dialettici. Contestazioni – quasi ovvie – alle considerazioni di Clotilde Pontecorvo, in rappresentanza del Martin Buber. L’apertura va bene, ma la platea ha deciso che le sue parole erano un po’ troppo anche per una serata dedicata alla pace.Continua a leggere

Milano: sfilano i pacifinti….e le bandiere bruciano

Di Emanuel Baroz | 10 gennaio 2009
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Milano: sfilano i pacifinti….e le bandiere bruciano

Come spesso accade quando sfilano i pacifinti, cioè coloro che si indignano a senso unico senza aver MAI preso negli ultimi SETTE ANNI una posizione contro i continui lanci di razzi  Qassam contro Israele da parte di Hamas, ecco che vengono bruciate le bandiere dello Stato di Israele….non è una novità ma è sempre una VERGOGNA! Gaza. A corteo di protesta a Milano bruciate bandiere israeliane Oltreggiato con la svastica anche il vessillo degli Stati Uniti Milano, 10 gen. (Apcom) […]Continua a leggere

Roma: nuovi striscioni Militia contro Alemanno e Pacifici

Di Emanuel Baroz | 10 gennaio 2009
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Roma: nuovi striscioni Militia contro Alemanno e Pacifici

Ponte Lanciani: striscioni Militia contro Alemanno e Pacifici. Al Flaminio striscioni Militia Christi ROMA (9 gennaio) – «Hamas fino alla vittoria», «Alemanno sionista boia, Pacifici la tua tro…». Sono le parole impresse su due striscioni lunghi 4 metri ritrovati e rimossi questa notte dagli agenti della polizia di Stato a Ponte Lanciani. A notare gli striscioni agenti durante un servizio di controllo del territorio. Indagini sono in corso per risalire agli autori. Solidarietà da Marrazzo. Il presidente della Regione Lazio […]Continua a leggere

Gaza: Hamas fa strage di presunti collaborazionisti

Di Emanuel Baroz | 10 gennaio 2009
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Gaza: Hamas fa strage di presunti collaborazionisti

E per le «spie» nella Striscia condanna a morte immediata GERUSALEMME — Un telefonino troppo caldo. Una chiamata dietro la casa d’un capo di Hamas. Una simcard che ha tenuto in memoria qualche numero con lo 054, cellulare israeliano. In queste ore ci vuol poco a passare per spia, nella Striscia. E a ricevere l’attenzione spiccia degli uomini di Ismail Haniyeh: sei condanne a morte in tre giorni. Eseguite subito, spesso in strada. A Jabalya, dicono testimoni che non danno […]Continua a leggere