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I falsi miti dell’operazione “Cast Lead” a Gaza

Di Alex Zarfati | 9 gennaio 2009
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I falsi miti dell’operazione “Cast Lead” a Gaza

Sono passate poche settimane dalle elezioni americane. Un evento che ha tenuto tutto il mondo col fiato sospeso a sostenere questo o quel candidato. Ma ora, chi ricorda cosa dice il esattamente il programma di McCain? Sapreste sintetizzarmi in un paio di concetti le idee politiche di Barak Obama? La grande overdose mediatica che riceviamo quotidianamente, in effetti, più che basarsi sui fatti, si basa su storie. Storie interessanti, come quelle dei due candidati alla presidenza americana. Ma il giornalismo basato sulle storie, è sicuramente evocativo, ma ha il suo rovescio della medaglia. Appassionarsi alle storie è facile, ma rischia di portarci fuori dal seminato. Se accostiamo le storie poi ad una tentazione tipica dell’informazione moderna, che è quella di spinger fuori le notizie senza verificarle fino in fondo per assecondare il ritmo spietato della stampa globale, si rischia di creare una miscela molto pericolosa. Nel caso del conflitto israelo-palestinese, per esempio, espressioni come “fonti non confermate”, “osservatori esterni”, “voci di corridoio”, “fonti palestinesi” sono curiose e prive di senso. Anche perchè riportano spesso e volentieri informazioni della propaganda non suffragate dai fatti. E i fatti quando si parla di guerra e di vite umane sono fondamentali. Le fonti e i fatti non sono un dettaglio nel giornalismo. Sono la struttura, il nocciolo. Ripassiamo dunque quei 6 concetti fondamentali che media e opinione pubblica dovrebbero sempre tenere a mente, come sottofondo ad ogni storia strappalacrime – che i parli di assediati di Sderot o di piccoli orfani a Gaza – che vi viene raccontata quotidianamente. Controinformare è il compito che ci prefiggiamo su Focus on Israel.Continua a leggere

Il testo dello scandaloso comunicato della segreteria provinciale FLAICA – Boicottaggio degli esercizi di negozi di ebrei a Roma

Di Alex Zarfati | 8 gennaio 2009
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Il testo dello scandaloso comunicato della segreteria provinciale FLAICA – Boicottaggio degli esercizi di negozi di ebrei a Roma

Oggi le cose sono andate così: il comunicato ORIGINALE del sindacato della F.L.A.I.C.A. era un testo (già distribuito da una “gola profonda” ieri a qualche giornale) che riportava un boicottaggio esteso ANCHE AI NEGOZIANTI DI RELIGIONE EBRAICA. Successivamente (probabilmente per le pressioni arrivate immediatamente da media e istituzioni) probabilmente questi signori hanno deciso di  SOSTITUIRE  il testo con quello – edulcolorato – della versione che nomina SOLO IL BOICOTTAGGIO AD ISRAELE. Ma il più era stato fatto, e a noi sono pervenuti, materialmente, i volantini che recavano il testo che segue. In quanto evento di eccezionale gravità ci siamo sentiti di distribuire la prima versione non censurata.  Facciamo qualche riflessione veloce: Dov’è questo scandalo? Non siamo avvezzi ormai ai boicottaggi? LO SCANDALO è proprio che nel comunicato originale non si parli di PRODOTTI ISRAELIANI (che non sarebbe una novità), MA di NEGOZI DI ITALIANI EBREI. E qui è una cosa BEN DIVERSA. Che facciamo se in Indonesia uccidono i cristiani e distruggono le chiese? Licenziamo tutti i pizzettari musulmani d’Europa? E se a Cuba il regime spara sui dissidenti che scappano? Chiudiamo tutte le fabbriche e mandiamo a casa gli operai di sinistra? Ma che cazzo di mondo è questo? Continua a leggere

Roma, proposta shock: “boicottiamo i negozi degli ebrei!”

Di Emanuel Baroz | 8 gennaio 2009
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Roma, proposta shock: “boicottiamo i negozi degli ebrei!”

Roma, proposta shock: “boicottiamo i negozi degli ebrei!” Roma, 8 Gennaio 2009 – “Nell’esprimere una condanna quanto mai ferma e intransigente sull’ipotesi di boicottaggio dei negozi di proprietà di ebrei, ricordo agli ideatori di questa pessima trovata che analoghe iniziative sono già state prese nella seconda metà degli anni ’30 del secolo scorso e che hanno fatto da prodromo alle Leggi Razziali. Per ribadire la vicinanza mia personale e dell’intera città alla Comunità ebraica, mi recherò, insieme al presidente della Comunità, Riccardo Pacifici, nei negozi di via del Corso e delle altre vie centrali di Roma”. Lo afferma in una nota il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. L’appuntamento è alle 13 in via del Corso angolo via della Croce La proposta shock di boicottare i negozi ebrei, non viene da qualche folle revisionista intriso di rigurgiti antisemiti, ma dal segretario provinciale del Flaica – Uniti – Cub, sindacato autonomo del commercio che raccoglie sotto la sua sigla circa 8000 lavoratori della grande distribuzione e della ristorazione romana. Continua a leggere

Ancora razzi dal Libano su Israele

Di Emanuel Baroz | 8 gennaio 2009
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Ancora razzi dal Libano su Israele

Ancora razzi dal Libano su Israele Nahariya, 8 Gennaio 2009 (ASCA) – Una nuova serie di razzi e’ stata lanciata nel nord d’Israele dal Libano. A riferirlo una fonte dell’esercito a poche ore dal primo attacco partito dal versante libanese contro lo Stato ebraico. Si sarebbe trattato di alcuni razzi katiuscia arrivati sull’alta Galilea. L’esercito israeliano ha prontamente risposto al fuoco bombardando il versante libanese dal quale erano giunti i razzi che hanno provocato il ferimento di almeno due persone. ”Tre razzi provenienti dal Libano sono piombati in Israele”, ha spiegato il portavoce della polizia Micky Rosenfeld, aggiungendo che due persone hanno riportato delle ferite nei pressi della citta’ di Nahariya. ”Abbiamo condotto un’operazione che ha risposto al fuoco nella direzione dei razzi provenienti dal Libano”, ha poi sottolineato una portavoce dell’esercito. Anche un portavoce delle forze di sicurezza libanesi ha confermato che ”tra i due e i tre razzi sono stati sparati oggi dal sud del Libano” e che ”Israele ha risposto con 5 o 6” ordigni. Con il crescere della tensione le forze militari Onu in Libano sono in stato di massima allerta impegnate nel tentativo di evitare altri lanci di razzi, ”Unifil e’ in uno stato di intensa allerta dalle 8.05 di questa mattina”, ha affermato un ufficiale francese. HAMAS: NON SIAMO NOI I RESPONSABILI. Hamas ha negato di essere responsabile del lancio di razzi provenienti dal sud del Libano.Continua a leggere

Intervista all’ambasciatore di Israele in Italia

Di Fabio Perugia | 8 gennaio 2009
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Intervista all’ambasciatore di Israele in Italia

Dalla poltrona del suo studio Gideon Meir continua a lavorare giorno e notte. L’ambasciatore di Israele in Italia è in costante collegamento con Tel Aviv e segue, «da vicino», le operazioni a Gaza. Il telefono è incandescente. Lui passa dall’ebraico, all’inglese, all’italiano. Il tema è sempre lo stesso. Ma seppur il suo impegno diplomatico a Roma diventa a ogni colpo d’artiglieria più difficile, sembra restare sereno. Come fosse sicuro delle ragioni che oggi rappresenta. Ambasciatore, che guerra sta combattendo Israele? «Israele ha lasciato la Striscia di Gaza nel 2005 per dare la possibilità ai palestinesi di avere un proprio governo senza l’ingerenza israeliana e di far partire un processo che portasse alla creazione di due Stati che possano vivere uno accanto all’altro. A partire dal 2002 i residenti di molti centri abitati nel Sud di Israele sono esposti al fuoco di razzi Qassam sparati da Hamas e altre organizzazioni terroristiche. Israele è uscita da Gaza per dare la possibilità ai palestinesi di gestire la propria vita e di porre fine al lancio di missili. Purtroppo gruppi palestinesi hanno investito in armamenti per attaccare Israele o combattere contro i loro stessi fratelli del partito di Al Fatah. Tuttavia, in questi anni, Israele ha sempre deciso di non reagire e con la mediazione dell’Egitto si è arrivati al cessate il fuoco con Hamas. Ma il lancio di razzi non è mai cessato. Una settimana e mezzo fa Hamas ha comunicato che quel cessate il fuoco era terminato: il lancio di razzi è stato incrementato e a Israele non è rimasta alcuna scelta se non compiere il dovere di difendere i propri cittadini. Quello che oggi sta cercando di fare Israele è eliminare la capacità di colpire i civili israeliani. Israele non ha alcuna intenzione di tornare a Gaza e occupare la Striscia». La battaglia riguarda solo Israele e Hamas? «È contro i terroristi di Hamas e gli altri gruppi di terroristi che operano a Gaza».Continua a leggere