M.O./ SHARQ AWSAT: BLACKOUT GAZA CAUSATO DA “IDIOZIE” DI HAMAS
Maggiore quotidiano arabo: E’ Hamas a commettere ‘grande crimine’
Roma, 21 gen. (Apcom) – Per la “gigantesca catastrofe” che si sta abbattendo sulla striscia di Gaza, anzichè prendersela con lo stato ebraico bisogna puntare il dito contro Hamas che con la sua “idiozia” consistente nei continui lanci di “missili di cartone” contro Israele ha dato il pretesto al premier Ehud Olmert per scatenare una “punizione collettiva” contro i palestinesi. E’ il duro attacco lanciato stamane dal quotidiano panarabo al Sharq al Awsat a commento del blackout che da ieri ha sprofondato la Striscia nel buio totale, causato dall’embargo imposto da Israele in risposta ai continui lanci di razzi artigianali Qassam da parte di miliziani palestinesi.
L’inedita accusa senza mezzi termini rivolta al movimento di resistenza islamica pone il maggior quotidiano arabo decisamente al di fuori dall’unanime coro di condanna a Israele espresso dalla stampa araba di oggi.
L’autorevole editorialista del giornale pubblicato a Londra, il saudita Abdul Rahman al Rashid, non ha dubbi. “La risposta degli israeliani è stata, come al solito, dura”, premette. “Imporre l’embargo nelle rigide giornate dell’inverno” appare sempre più come “una punizione collettiva che non distingue tra Hamas e la gente” che ne subisce le conseguenze. Ma poi si lancia in una serie di critiche all’atteggiamento “dissennato” di Hamas, accusandola di essere “essa stessa responsabile delle sofferenze di un milione e mezzo di palestinesi”. Che dal giugno scorso, dopo il golpe militare definito “del tutto criminale” contro il movimento rivale al Fatah “vivono sotto la sua amministrazione”.
Non solo, ma l’autore trova imperdonabile “le provocazioni di Hamas” che dopo una “tacita e lunga tregua con Israele”, si è messa a “sparacchiare alcuni razzi contro Sderot provocando il ferimento di soli 10 israeliani ma nel contempo causando una grande tragedia in Gaza”. Ma cosa voglionoquelli di Hamas?, si domanda al Rashid: “Che tutti ci mettiamo ad elemosinare la pietà di Israele?”.
L’insolito editoriale, criticato da decine di messaggi giunti sul sito dello stesso quotidiano, va oltre e invita il leader di Hamas, Khaled Meshaa,l dal “suo rifugio di Damasco” a prendere lezione dei suoi protettori siriani: “Anzichè lanciare anatemi sull’equilibrio del terrore con Israele – lo ammonisce – fai come il potente stato siriano che da decenni si guarda bene dall’alterare l’equilibrio, quello sì di forza, con Israele”.
#1Ralphee
La nostra voce non può e non deve rimanere soffocata al cospetto di affermazioni pregiudizievoli che ricordano l’ondata antisionista e antisemita degli anni ’80.
Quella dell’oblio è una tentazione fin troppo comoda che necessita di essere combattuta con ogni mezzo possibile… anche attraverso le parole di questo blog.
Non troverà più, caro signor D’Alema, gente disposta a versare lacrime per un altro Stefano Tachè: ci troverà li a difendere il nostro popolo e il suo diritto ad esistere.