I bersagli del terrorismo
Tornando da scuola, lunedì pomeriggio, Yossi Haimov (10 anni) e sua sorella Maria (8 anni), bambini israeliani di Sderot, erano andati a trovare un amico col quale si sono messi a giocare in cortile.
Ecco come Maria racconta il ferimento del fratello: “Abbiamo sentito suonare l’allarme, siamo corsi velocemente a nasconderci, c’è stato un piccolo boom e poi, quando siamo usciti, un’esplosione più forte. Ci siamo nascosti contro il muro e la scheggia ha colpito Yossi alla spalla. Allora siamo corsi gridando in una drogheria. Il negoziante ha subito chiamato l’ambulanza e hanno portato Yossi all’ospedale. Yossi non ha pianto, continuava solo a dire che gli faceva male. Non ricordo molto della sua ferita. Tutto quello che ricordo è che c’era fumo dappertutto e quando ho visto la spalla di Yossi piena di sangue ho visto che era tutta rotta”.
Dopo l’intervento d’urgenza, il dottor Ron Lobel dell’ospedale Barzilai di Ashkelon ha informato i genitori che l’equipe medica è riuscita a salvare il braccio di Yossi.
Dal Jerusalem Post: “Mentre le telecamere delle televisioni di tutto il mondo erano puntate a ovest per riprendere la fallita provocazione di Hamas al confine fra Israele e striscia di Gaza, pochi chilometri più a est un bambino di 10 anni veniva gravemente ferito mentre giocava in cortile con la sorellina più piccola nella città israeliana di Sderot, colpita per l’ennesima volta da una pioggia di missili Qassam palestinesi”.
(Da: Comunicato MFA, 26.02.08)
Nella foto in alto: La piccola Maria mentre racconta l’accaduto
Hamas: “La guerra contro Israele continuerà anche se Gaza fosse inondata carburante”
#1Esperimento
Eh ma a chi vuoi che importi il ferimento, grave di un piccolo “sporco ebreo”, pardòn sionista?