Elezioni: per Israele Berlusconi meglio di Prodi
Governo Olmert mantiene atteggiamento cauto su voto in Italia
GERUSALEMME, 15 apr. (Apcom) – Il governo Olmert e parte dei mezzi d’informazione israeliani si tengono ancora a distanza dal risultato delle elezioni politiche italiane ma il ritorno al potere di Silvio Berlusconi viene intepretato con favore dagli analisti locali che ritengono il leader del Pdl piu’ vicino, rispetto al premier italiano uscente, Romano Prodi, alle posizioni di Israele nella lotta al terrorismo di matrice islamica e nella soluzione da dare al conflitto con i palestinesi.
“Non mi sorprende la cautela del governo Olmert, gli esecutivi italiani cambiano troppo in fretta e prima di esprimere giudizi e’ bene rimanere a guardare per qualche tempo”, ha commentato ad Apcom Jerald Steinberg, analista di punta del “Centro Begin-Sadat per la pace” dell’Universita’ Bar Ilan (Tel Aviv). Tuttavia, ha aggiunto l’analista, “nonostante i buoni rapporti di Olmert con Prodi e (il ministro degli Esteri) D’Alema, e’ indubbio che Berlusconi rispetto al governo uscente e’ piu’ vicino alle posizioni di Israele su temi centrali, come la lotta al terrorismo islamico e i modi per arrivare alla soluzione del conflitto israelo-palestinese”.
“Il passato governo guidato da Berlusconi aveva instaurato relazioni privilegiate con Israele mentre la sinistra italiana, nonostante i cambiamenti avvenuti al suo interno in questi ultimi anni, di fatto rimane piu’ vicina ai palestinesi”, ha proseguito Steinberg.
L’analista infine si e’ detto dubbioso sulle possibilita’ di modificare le regole d’ingaggio del contigente Unifil (Onu) in Libano del sud, come ipotizzato dall’ex ministro della Difesa italiano Antonio Martino in caso di vittoria elettorale del centrodestra in Italia. “Certo se l’Unifil fosse piu’ attiva nell’impedire il traffico di armi a favore di Hezbollah sarebbe molto meglio, ma non credo che l’Italia possa imporre il suo punto di vista ad altri Paesi, come Francia e Spagna, che mantengono propri contigenti nell’Unifil”, ha previsto Steinberg.
L’Italia, con oltre 2mila uomini, e’ il Paese maggiormente impegnato nell’Unifil, la missione militare dell’Onu volta a garantire il rispetto al confine tra Libano e Israele della tregua sancita dalla risoluzione 1701 per mettere fine al conflitto tra Hezbollah e lo Stato ebraico dell’estate 2006.
(Alice News, 15 aprile 2008)
#1Amato Alessandro
E’sicuro che il il nuovo Governo entrante farà qualcosa di buono per una migliore sicurezza per lo Stato d’Israele. E che cosa. Ringrazio e porgo a tutti,
Migliori Saluti.