Rapporto Usa conferma il vano eroismo di un israeliano l’11 Settembre 2001
Il rapporto della commissione Usa sugli attentati dell’11 settembre 2001 pubblicato martedì scorso conferma, fra l’altro, la vicenda dell’israeliano Daniel Lewin, passeggero sul volo 11 American Airlines, che tentò di impedire il dirottamento facendo irruzione nella cabina prima che l’aereo venisse fatto schiantare dai terroristi sui grattacieli del World Trade Center, e dunque fu probabilmente la prima vittima degli attentati di quel giorno.
Secondo il rapporto, Daniel Lewin sedeva in prima classe quando vide due dei terroristi del gruppo guidato da Mohammed Atta e Abdul Aziz al-Omri, che si dirigevano verso la cabina. Lewin tentò di fermare i due, ma un terzo terrorista, identificato come Satam al-Sukami, lo assalì alle spalle e lo accoltellò, ferendolo in modo gravissimo probabilmente alla gola. Non è chiaro se Lewin sia morto subito o se l’abbiano lasciato agonizzare a lungo, come lascerebbero purtroppo intendere le parole registrate di una assistente di volo.
Lewin, 31 anni, aveva fondato la ditta hi-tech Akamai, con sede a Boston. Nato negli Stati Uniti, era immigrato in Israele con la famiglia all’età di 14 anni e aveva poi servito nelle unità seciali Sayeret Matkal delle Forze di Difesa israeliane. Lasciò la moglie e due figli.
Vale la pena ricordare che, ancora oggi, in alcuni ambienti circola una feroce menzogna antisemita secondo la quale “gli ebrei, avvertiti dal Mossad, sarebbero sfuggiti al massacro delle Twin Towers” (con allusione al solito “complotto giudaico-sionista” contro l’umanita’). In realta’ furono molto numerosi gli ebrei, di varie nazionalita’, che morirono negli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti. Fra questi, anche cinque cittadini israeliani: oltre a Daniel Lewin, perirono Alona Avraham (30 anni), Shai Levinhar (29 anni), Hagai Shefi (34 anni) e Leon Lebor (51 anni).
Ha’aretz
#1Francesco
Dopo poco l’attentato mia figlia tornando da scuola, il liceo Vivona di Roma, mi disse che l’insegnante di religione aveva commentato l’accaduto con questo teorema”nell’attentato non ci sono morti ebrei perchè erano stati preavvertiti” sottointendere che erano gli stessi ebrei ad averlo perpetrato.Chiesi un incontro con il preside e spiegai come fossero realmente le cose ,seduta stante feci chiamare anche la professoressa lei imbarazzata si difese dicendo che erano voci che si sentivano,le comunicai il numero delle vittime di religione ebraica e la invitai ad informarsi prima di dire cose tanto delicate.Sono uscito soddisfatto per aver chiarito ,ma triste perchè il papà di un’altra ragazza ebrea ,compagna di banco, non solo non venne dal preside ma non mi domandò neanche come era andato l’incontro.