M.O./ Dahlan ad Hamas: non dobbiamo riconoscere Israele
Ex uomo forte di Gaza: Fatah non lo ha mai fatto
Roma, 18 mar. (Apcom) – Dopo un lungo silenzio torna a parlare Muhamad Dahlan, ex comandante delle forze di sicurezza di al Fatah ed ex uomo forte della Striscia di Gaza. In una intervista a Palestina tv, l’emittente ufficiale dell’Autorità Palestinese, Dahlan ha detto che Hamas non deve riconoscere il diritto all’esistenza di Israele, perchè al Fatah non lo ha mai fatto. Come sottolinea oggi il Jerusalem Post, da quando 15 anni fa si è aperto il processo di pace mai un alto dirigente di al Fatah aveva detto che il suo gruppo non riconosce Israele.
Dal giugno 2007, da quando Hamas ha preso il controllo della Striscia di Gaza estromettendo le forze fedeli al presidente palestinese Abu Mazen, Dahlan ha tenuto un profilo basso. Ha cominciato a farsi rivedere in pubblico durante la recente offensiva israeliana a Gaza contro Hamas, e venerdì scorso è stato visto pregare in una moschea a Ramallah, accanto ad Abu Mazen. Secondo fonti di Fatah, queste apparizioni indicano che Dahlan vuole tornare sulla scena per giocare un ruolo di primo piano in un futuro governo post-Abu Mazen.
Nell’intervista alla tv palestinese, Dahlan ha smentito la notizia secondo cui Fatah avrebbe posto come pre-condizione ad Hamas per la formazione di un governo di unità nazionale il suo riconoscimento di Israele. “Voglio ribadire che non abbiamo chiesto ad Hamas di riconoscere il diritto all’esistenza di Israele, anzi, abbiamo chiesto ad Hamas di non farlo perchè Fatah non lo ha mai fatto”. Dahlan ha infatti ricordato che quando furono firmati gli accordi di Oslo nel 1993, fu l’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina) a riconoscere Israele, e non Fatah.
Fatah è comunque la principale fazione dell’Olp. La seconda è il Fronte popolare per la liberazione della Palestina. “Riconosciamo il fatto che l’Olp ha riconosciuto il diritto all’esistenza di Israele”, ha proseguito Dahlan, ma “noi non siamo vincolati (a questa posizione) come gruppo della resistenza”.
Nella foto: Mohamed Dahlan
#1alessandra pontecorvo
accipicchia! Questo sì che è un sito di informazione corretta e completa su Israele! Complimenti
#2pacee
e un sito che non ha l’dee chiari e guadra tutto solo da un lato..perche non parla delle soffernze dei palestinesi e dei palestinesi che stanno nei campi profoghi …e di personi che stanno sensa acqua e dalla gente che muori per soddisfare l esistenza all israele perchè non danno la liberta alla palestina e fanno tornare tutti i palestinesi che hao mandato via e di costeruire tutt le case che hanno distrutto e di finire di costerure colonnie su terre d’altri,,,non sara mai pace finche la destra e al govcerno le cose si peggioranno
#3Emanuel Baroz
i campi profughi? E perchè non parliamo del fatto che i fratelli arabi hanno fatto di tutto per mantenere i loro fratelli palestinesi in queste condizioni?
#4adriano
complimenti Dahlan è di uomini come te che abbiamo bisogno per portare avanti un possibile processo di pace, ti possiamo sempre proporre per il nobel della pace che dopo che l’ha preso quel assassino, terrorista e mafioso di Arafa-t , il premio per la pace lo possono preder porci e cani, appunto.
Continua così Dahal che forse ce la fai !!!!!!
#5adriano
per il signor pacee riporto una risposta un pò modificata, che avevo scritto in un altro articolo :
In effetti nessuno mi ha mai saputo quantificare anche a spanne quanti bilioni di milioni di miliardi di dollari, hanno ricevuto i palestinesi nell’arco di 20/30 anni, a forza di piangersi adosso, dalla comunità internazionale quale aiuti umanitari, io sono più che convinto che con i soldi ricevuti tutti i palestinesi potrebbero vivere in una propria villa con l’idromassaggio iacuzzi, invece …. sono nei campi profughi ….. ma poverini, questi palestinesi che ne hanno fatto una professione, uno stile di vita, “essere-fare i profughi “
#6adriano
nessuno mi ha mai saputo quantificare anche a spanne, quanti bilioni di milioni di miliardi di dollari, hanno ricevuto i palestinesi nell’arco di 20/30 anni, a forza di piangersi adosso, dalla comunità internazionale quale aiuti umanitari, io sono più che convinto che con i soldi ricevuti tutti i palestinesi potrebbero vivere in una propria villa con l’idromassaggio iacuzzi, invece …. sono nei campi profughi ….. poverini.
Putroppo invece i palestinesi (probabilemnte non tutti..) della condizione di “profughi” ne hanno fatto una professione, un mestiere, uno stile di vite, invece di rabboccarsi le maniche ( e costruire o ricostruire ) e cercare di trovare delle intese realistiche di convivenza con i propri vicini israeliani.
Basta vedere cosa hanno fatto di tutto quello che hanno lasciato gli israeliani quando sono usciti da Gaza, ma sti palestinesi sono veramente tutti così idioti ???
#7lalo
nessuno mi ha mai saputo quantificare anche a spanne quanti bilioni di milioni di miliardi di dollari, hanno ricevuto i palestinesi nell’arco di 20/30 anni, a forza di piangersi adosso, dalla comunità internazionale quale aiuti umanitari, io sono più che convinto che con i soldi ricevuti tutti i palestinesi potrebbero vivere in una propria villa con l’idromassaggio iacuzzi, invece …. sono nei campi profughi ….. poverini
Mi sembra che i palestinesi se non tutti, troppi, della situazione di “profughi” ne ha hanno fatto una professione, un mestiere,uno tile di vita, credo che a molti palestinesi stia bene così, cioè fare il profugo anziche di darsi da fare per costruire o ricostruire anche un percorso di convivenza con i propri vicini israeliani.
Basta guardare come si sono comportati e cosa ne hanno fatto di tutto quelle infrastutture lasciate dagli israeliani quando si sono ritirati da Gaza.
Ma sti palestinesi sono tutti così idioti???