Hamas sfida Anp con cartoon, soldato leccapiedi di Israele
GAZA, 12 gen. – Hamas sfida l’Anp con una serie di cartoni animati in cui ritrae le forze di sicurezza palestinesi come leccapiedi di Israele. I cartoon saranno mandati in onda sull tv al-Aqsa, controllata dal movimento islamico che governa la Striscia di Gaza dal giugno del 2007.
Ogni puntata della serie dura sei minuti, in cui il protagonista, con indosso un’uniforme delle forze di sicurezza palestinesi, fedeli al presidente Abu Mazen, viene ritratto come ‘schiavo’ degli israeliani. “Stiamo preparando film e cartoni animati da mandare in onda su al-Aqsa all’inizio del prossimo mese, mettendo l’accento sulle ignobili pratiche dell’autorita’ palestinese”, ha riferito un funzionario della tv.
Il cartone ‘Una missione speciale’ e’ stato gia’ mandato in onda in ‘prova’ all’inizio del mese e – secondo i gestori della tv – ha riscosso un “grande successo”: “Ha avuto un alto numero di spettatori e abbiamo ricevuto centinaia di lettere da dentro e fuori (Gaza) in cui ci chiedevano di rivedere il programma”. Nelle prime puntate, il protagonista, di nome Bahlul (termine arabo che in italiano significa ‘buffone’), lucida le scarpe a un soldato israeliano e gli bacia i piedi.
Il protagonista dice al soldato israeliano che il suo compito e’ di “proteggere gli insediamenti in Cisgiordania” e gli assicura che arresterebbe i suoi parenti, sparerebbe ai suoi fratelli e divorzierebbe dalla moglie se il soldato israeliano dovesse ordinarglielo. Nella cruda scena successiva, Bahlul osserva un israeliano che massacra un gruppo di bambini in Cisgiordania e beve il loro sangue. “Tu hai ucciso i nostri bambini davanti ai miei occhi… Ti rispondero’ con ancora piu’ pace”.
(Fonte: AGI, 12 gennaio 2010)
#1Emanuel Baroz
Una “missione speciale” molto, ma molto educativa!
Hamas sfida l’Anp con una serie di cartoni animati in cui ritrae le forze di sicurezza palestinesi come leccapiedi di Israele. I cartoon saranno mandati in onda sull tv al-Aqsa, controllata dal movimento islamico che governa la Striscia di Gaza dal giugno del 2007.
Ogni puntata della serie dura sei minuti, in cui il protagonista, con indosso un’uniforme delle forze di sicurezza palestinesi, fedeli al presidente Abu Mazen, viene ritratto come ’schiavo’ degli israeliani. “Stiamo preparando film e cartoni animati da mandare in onda su al-Aqsa all’inizio del prossimo mese, mettendo l’accento sulle ignobili pratiche dell’autorita’ palestinese”, ha riferito un funzionario della tv.
Il cartone ‘Una missione speciale’ e’ stato gia’ mandato in onda in ‘prova’ all’inizio del mese e – secondo i gestori della tv – ha riscosso un “grande successo”: “Ha avuto un alto numero di spettatori e abbiamo ricevuto centinaia di lettere da dentro e fuori (Gaza) in cui ci chiedevano di rivedere il programma”. Nelle prime puntate, il protagonista, di nome Bahlul (termine arabo che in italiano significa ‘buffone’), lucida le scarpe a un soldato israeliano e gli bacia i piedi.
Il protagonista dice al soldato israeliano che il suo compito e’ di “proteggere gli insediamenti in Cisgiordania” e gli assicura che arresterebbe i suoi parenti, sparerebbe ai suoi fratelli e divorzierebbe dalla moglie se il soldato israeliano dovesse ordinarglielo. Nella cruda scena successiva, Bahlul osserva un israeliano che massacra un gruppo di bambini in Cisgiordania e beve il loro sangue. “Tu hai ucciso i nostri bambini davanti ai miei occhi… Ti rispondero’ con ancora piu’ pace”.
http://esperimento.ilcannocchiale.it/2010/01/14/una_missione_speciale_molto_ma.html
#2Emanuel Baroz
Palestina/ Hamas e Fatah si insultano anche a colpi di cartoni animati
La frattura tra Hamas e Fatah è sempre più profonda, nonostante le condizioni drammatiche della popolazione civile palestinese inviterebbero i due raggruppamenti a un atteggiamento differente. Adesso ci si mettono anche i cartoni animati
Propaganda animata. La televisione al-Aqsa, legata ad Hamas, ha annunciato ieri che saranno presto trasmessi una serie di strisce animate che racconteranno il ‘legame’ sempre più stretto tra il Fatah e l’esercito israeliano. Il partito che Abu Mazen ha ereditato da Arafat è in crisi da tempo. La vecchia leadership, legata all’esodo palestinese e alla Prima Intifada, è sempre più isolata. A tenerla in vita rimane la comunità internazionale, che la ritiene l’unico interlocutore credibile per un processo di pace in Terra Santa.
Il quotidiano israeliano Jerusalem Post, oggi, ha scritto che “Israele non è contrario a eventuali prossimi colloqui tramite un inviato Usa, un primo passo verso quelli che dovrebbero essere dei negoziati faccia a faccia. All’inizio di questo mese è circolata l’ipotesi di un summit a tre tra il presidente egiziano Hosni Mubarak, il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. La questione è stata discussa proprio ieri tra Netanyahu e l’inviato della Sicurezza nazionale statunitense James Jones. Dal loro incontro non sono emersi i dettagli, come per l’incontro tra Jones, il presidente israeliano Shimon Peres e il ministro della Difesa d’Israele Ehud Barak. L’inviato Usa per il Medio Oriente, George Mitchell, è atteso nella regione la prossima settimana.
Un popolo spaccato. Tutto, comunque, senza Hamas. La frustrazione degli islamisti, che hanno rotto gli indugi dopo la vittoria elettorale del 2006 disconosciuta dalla comunità internazionale e che ha portato alla presa del potere a Gaza nel 2007, non conosce tregua. L’operazione Piombo Fuso, scatenata nella Striscia dall’esercito israeliano un anno fa, è stata l’ultima amara rottura. Nonostante le dichiarazioni di facciata, Abu Mazen e il Fatah sono arrivati ad arrestare chi manifestava la sua solidarietà in Cisgiordania. Da allora mille tentativi di ricucire, sempre naufragati. Oggi, ad allontanare ancora di più le parti, arriva il muro che Israele vuole costruire per blindare ancor di più la Striscia rendendo sempre più drammatico l’isolamento della gente di Gaza. Nell’indifferenza complice di Egitto e Fatah. Ecco allora che ogni mezzo per umiliare gli ‘avversari’ è lecito per Hamas. Arriva Bahlul (in arabo ‘buffone’), soldato delle milizie dell’Autorità Nazionale Palestinese, controllate da Mazen, che lucida e bacia gli scarponi di un soldato israeliano. Per capire il tono del cartone animato (titolo Missione Speciale), in una scena il soldato Bahlul assiste a un massacro di bimbi palestinesi. “Tu uccidi i nostri figli davanti ai nostri occhi, ma io risponderò con atti di pace”. Oppure, lo zelante Bahlul parla così della sua missione: “Proteggere le colonie illegali, arrestare i miei familiari, sparare a mio fratello o divorziare da mia moglie se Israele me lo ordina”.
Esagerazioni a parte, la spaccatura del popolo palestinese non è un cartone animato, ma una drammatica realtà.
Mercoledí 20.01.2010 12:10
Da http://it.peacereporter.net/homepage.php
http://www.affaritaliani.it/politica/palestina190110.html