Ramallah (Cisgiordania): sei un terrorista responsabile di centinaia di attentati? Meriti una strada a tuo nome!
Ramallah, 8 Aprile 2010 – Yehia Ayyash, uno dei peggiori terroristi della storia palestinese – conosciuto come “l’ingegnere di Hamas” in quanto fu uno degli ideatori degli ordigni esplosivi per attentati suicidi, responsabile della morte di almeno 90 cittadini israeliani, eliminato da Israele nel 1996 – ha ora una strada intitolata a suo nome a Ramallah (Cisgiordania).
L’ufficio del primo ministro israeliano ha diffuso mercoledì sera un comunicato di immediata condanna definendo il gesto “un atto volto all’istigazione al terrorismo e alla sua glorificazione da parte dell’Autorità Palestinese”.
(Fonte: Israele.net)
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Nella foto: la glorificazione del terrorista Ayyash apparsa su vari siti islamici
#1Emanuel Baroz
Israele, polemiche per l’intestazione di una strada a una terrorista di Hamas
Il fatto sta creando polemiche tra Stato Ebraico e Anp, contribuendo a creare ulteriore difficoltà nelle relazioni tra i due territori – Sta creando polemiche il cartello stradale affisso nei giorni scorsi in una strada di Ramallah, e dedicato a un esponente di Hamas autore di diversi attentati terroristici.
Secondo quanto riferisce la televisione commerciale israeliana Canale 10, l’insegna rende omaggio alla figura di Yihia Ayash, l'”ingegnere del braccio armato di Hamas” che negli anni ’90 mise in atto una serie attentati nelle strade di Israele, e si trova nei pressi di un edificio che ospiterà gli uffici dell’Anp. Le affermazioni contrastano però con le dichiarazioni rilasciate da fonti ufficiali palestinesi, riportate dal sito web Ynet, che hanno negato che un edificio del genere sia in costruzione. L’Autorità palestinese ha poi riferito che già lo scorso mese aveva rinunciato ad intestare una piazza di Ramallah alla figura di Dallal Mughraby, esponente del braccio armato di Fatah.
Canale 10 ha però replicato che in realtà la cerimonia per l’intestazione della piazza è stata tenuta ugualmente, ma non è stata accettata la presenza del giornalista dell’emittente, condotto in commissariato e rilasciato dopo quattro ore.
(Fonte: PeaceReporter, 9 aprile 2010)