Anche Meg Ryan pronta al boicottaggio
Dustin Hoffman boicotta Festival cinema israeliano!
di Alessandro Gatta
L’attore ebreo si allontana dalla rassegna di Gerusalemme dopo l’attacco alla Freedom Flotilla
Gerusalemme – Si infiamma la polemica già aperta al Festival del Cinema israeliano di Gerusalemme. Tanti ospiti presenti, molte esibizioni (Rihanna, i Placebo, Elton John) ma anche tante voci contrarie. Hollywood e la grande distribuzione musicale americana si schierano contro Israele dopo le vicende e i raid contro la Freedom Flotilla.
Uno su tutti Dustin Hoffman, tra i più famosi attori ebrei: invitato come ospite d’onore, non ha ancora dato risposta e ha troncato completamente le comunicazioni dopo la tragedia navale del 31 maggio. Anche l’attrice Meg Ryan aveva dato risposta positiva per poi ripensarci pochi giorni dopo il raid di Gaza: “E’ chiaro che la decisione ha a che fare con ciò che è accaduto”, ha commentato uno degli organizzatori.
Il boicottaggio artistico, definito dalla destra israeliana come vero e proprio “terrorismo culturale” (come se la “sinistra israeliana” la pensasse diversamente…..), è iniziato con i forfait di Carlos Santana ed Elvis Costello, cui hanno fatto seguito anche i Pixies, i Klaxons e i Gorillaz. Emblematica la frase di congedo di Costello: “La mia coscienza mi impedisce di esibirmi a Tel Aviv o Gerusalemme”.
(Fonte: La Voce d’Italia, 8 Luglio 2010)
Nella foto in alto: Dustin Hoffman, del quale preferiamo non dire nulla nella speranza che questo notizia non trovi conferma….
#1Emanuel Baroz
Dustin Hoffman boicotta il Festival del cinema di Gerusalemme
di Viviana Mazza
Il rifiuto è arrivato dopo il raid contro la flottiglia della pace. Dopo di lui rinuncia anche Meg Ryan
GERUSALEMME – Una volta, ad una partita di baseball, una donna vide Dustin Hoffman che non portava né il cappello degli Yankees né quello dei Red Sox e gli chiese: «Sei neutrale?». Lui rispose: «No, sono ebreo». Lo ha raccontato l’attore in un’intervista tempo fa. Nella crisi attuale tra Israele e la Turchia, Hoffman ha scelto di stare alla larga dallo Stato ebraico. Non ha spiegato perché. L’aveva invitato il festival del cinema di Gerusalemme, evento di due settimane che inizia l’8 luglio . «Eravamo vicinissimi a giungere ad un accordo con lui», ha raccontato al quotidiano Jerusalem Post uno degli organizzatori, Yigal Molad Hayo. «Poi c’è stata la questione della flottiglia e la corrispondenza s’è interrotta». Molad Hayo è certo che la ragione sia il raid israeliano del 31 maggio contro le navi dirette a Gaza per spezzare l’embargo, nel quale sono stati uccisi 9 turchi.
IMPEGNI E COSCIENZA – Anche l’attrice Meg Ryan, che aveva dato il suo assenso, ci ha ripensato. «Il giorno dopo l’incidente della flottiglia, abbiamo ricevuto un’email che diceva che non sarebbe venuta perché ha troppi impegni, ma è chiaro che la decisione ha a che fare con ciò che è accaduto». Già prima del raid, artisti come Carlos Santana ed Elvis Costello hanno boicottato Israele, l’uno senza spiegazioni, l’altro perché la sua “coscienza” gli impediva di esibirsi a Tel Aviv. Dopo il raid, i Pixies, i Gorillaz, i Klaxons hanno annullato i concerti deludendo i fan e ispirando gli opinionisti di destra israeliani a coniare il termine “terrorismo culturale”.
BOICOTTAGGIO ARTISTICO – Molti cantanti in realtà si sono esibiti – Rihanna, i Placebo, Elton John… – ma i gruppi pro-palestinesi sono in azione su internet per spingere altre star al boicottaggio. Azioni che alcuni intellettuali israeliani critici del governo ritengono controprodocenti. «Non sono certo che il premier Netanyahu o il ministro degli Esteri Lieberman siano turbati se viene cancellato un concerto dei Pixies – ha scritto Uri Misgav su Yedioth Ahronoth -. Così si indebolisce e si deprime soltanto il già provato campo della sinistra». «È triste – ha detto Molad Hayo, spiegando che il festival di Gerusalemme punta alla coesistenza tra registi israeliani e palestinesi – perché è ovvio che lo Stato di Israele conta più di noi».
http://www.corriere.it/esteri/10_luglio_07/hoffman-festival-gerusalemme_d25042a2-89f6-11df-9331-00144f02aabe.shtml
#2gianni centola
Che delusione, pensavo che D.Hoffman, fosse un ebreo fiero di esserlo e difensore dello
Stato di Israele come unico posto al mondo dove ogni ebreo ha diritto di accoglienza e di
supporto, in quanto stato ebraico, invece anche la sua coscienza, come quella di Costel
lo( ma di questo, non mi frega un cazzo)non gli ha permesso di sostenere Israele come
ogni ebreo ha il dovere di fare.Chiaro che Israele si puo’ e si deve criticare, quando si
rende necessaria una critica costruttiva al suo operato, ma boicottarla come usano fare
gli antisemiti del BDS, senza ragionarci su col proprio cervello e senza contestualizzarne
i motivi e’ una azione odiosa, soprattutto se fatta da un ebreo.
#3Cicciofregno
Beh finalmente un minimo di pudore traspare…Vai Dustin…