Nuova flotta anti-Israele pronta a salpare dall’Italia
di Fausto Biloslavo
L’operazione è stata preparata in gran segreto dai militanti filo Hamas in una riunione all’ambasciata turca di Roma. Gli israeliani, che parlano di una “nuova flottiglia della guerra santa”, puntano il dito contro gli organizzatori italiani
Roma, 8 Luglio 2010 – I «pacifisti» a senso unico ci riprovano a mettere in piedi una nuova flottiglia per sbarcare a Gaza. Gli amici italiani di Hamas sono in prima linea. Si incontrano con i diplomatici turchi dell’ambasciata a Roma e annunciano che sono già pronte sei navi delle 20 previste. L’istituto israeliano per l’antiterrorismo di Herzilya denuncia che si tratta di «una nuova flottiglia della guerra santa» pronta a salpare in settembre e punta il dito contro gli organizzatori italiani.
Il 7 giugno l’ambasciata della Repubblica turca a Roma apre le porte ad una variegata delegazione. Ne fanno parte Mohammad Hannoun, dell’Associazione palestinesi in Italia, Izzeddin el-Zir, presidente dell’Unione delle comunità islamiche in Italia, e rappresentanti di centri musulmani vari. All’incontro ci sono anche Angela Lano e Manolo Luppichini, giornalisti militanti fermati dagli israeliani a bordo della flottiglia che il 31 maggio aveva cercato di rompere l’embargo attorno a Gaza. L’intervento dei corpi speciali israeliani e la violenta reazione di militanti turchi mascherati da umanitari provocò nove morti.
Adesso ci riprovano, dopo aver incontrato Semih Lütfü Turgut, consigliere turco che viene presentato come facente funzione dell’ambasciatore. Secondo il resoconto del sito Infopal, filo palestinese, il diplomatico di Ankara avrebbe dichiarato agli ospiti che «togliere l’assedio (a Gaza, nda ) è l’obiettivo principale della Freedom Flotilla. Un altro obiettivo era quello di rivelare il vero volto di Israele, che è venuto fuori durante e dopo l’attacco alla flotta umanitaria».
Hannoun, palestinese con cittadinanza italiana, ha ringraziato il governo turco per il sostegno e annunciato «l’allestimento della Freedom Flottilla 2, che si comporrà di circa 20 navi e 5000 passeggeri». Secondo lui «sono già pronte sei navi e si partirà a settembre ». Hannoun è pure fondatore dell’ Associazione Benefica di Solidarietà con il popolo palestinese (Abspp) che ha sede a Genova. Sul sito della onlus si raccolgono fondi per la nuova flotta, da depositare presso la Banca popolare etica. Il 5 luglio i filo palestinesi hanno acquistato la loro barca per Gaza, ma «ora ci tocca pagare la prima rata del 15% e tra due settimane il resto», scrivono in rete.
Jonathan Fighel, ricercatore dell’Istituto internazionale per l’antiterrorismo di Herzilya, punta il dito contro «la nuova flottiglia della guerra santa». L’onlus di Genova è affiliata al cartello internazionale «Unione del bene», guidato dal leader della Fratellanza musulmana Youssef Qaradawi. Secondo Fighel i fondi raccolti in beneficenza sono finiti come «compenso sociale» alle famiglie dei terroristi palestinesi. Poco tempo fa la procura di Genova aveva archiviato un’inchiesta nei confronti di Hannoun per associazione con finalità di terrorismo.
Lo stesso italo-palestinese aveva però ammesso: «Fra i nostri assistiti ci sono pure figli di kamikaze, ma questo non è certo un reato». Gli israeliani, invece, hanno sequestrato «lettere, appunti, ricevute bancarie e altro materiale che provano come l’onlus di Genova Abspp abbia garantito donazioni e appoggio finanziario» a organizzazioni caritatevoli, al bando in Israele, che servono da copertura per Hamas. Fighel denuncia che i soldi giunti anche dall’Italia «venivano poi distribuiti in quote mensili alle famiglie degli attentatori suicidi, a quelle dei prigionieri di Hamas (nelle carceri israeliane, nda ) e dei terroristi».
(Fonte: Il Giornale, 8 Luglio 2010)
#1Emanuel Baroz
Riportiamo il testo integrale dell’articolo pubblicato dal famigerato sito Infopal. I commenti riteniamo siano superflui…
API: in allestimento la Freedom Flotilla 2 con 20 navi
Infopal. Si è svolto ieri presso l’Ambasciata della Repubblica turca un incontro tra l’ambasciatore facente funzioni, Semih Lütfü Turgut, il presidente dell’Api – Associazione dei palestinesi in Italia -, Mohammad Hannoun, il presidente dell’Ucoii – Unione delle comunità islamiche in Italia -, Izzeddin el-Zir; rappresentanti della Casa della cultura islamica e altre associazioni islamiche italiane, e i giornalisti Angela Lano e Manolo Luppichini, membri della Freedom Flotilla attaccata in acque internazionali dalla Marina israeliana la notte del 31 maggio scorso.
«Il conflitto non è tra Israele e i palestinesi – ha affermato il rappresentante dell’Ambasciata -, ma è di tipo umanitario. Da 35 mesi la popolazione della Striscia di Gaza vive sotto assedio, e questo va contro la coscienza delle persone. L’opinione pubblica mondiale non conosceva la reale situazione di Gaza. I giornalisti andavano e venivano dalla Striscia ma la gente non sapeva quale era la reale condizione di vita dei palestinesi. Molti pensavano che essi volessero attaccare Israele, non che avessero diritto a condurre una vita normale. Togliere l’assedio è dunque l’obiettivo principale della Freedom Flotilla. Un altro obiettivo era quello di rivelare il vero volto di Israele, quello che è venuto fuori durante e dopo l’attacco alla flotta umanitaria.
Purtroppo diverse persone hanno perso la vita, ma speriamo che questa vicenda drammatica aiuti a togliere l’assedio».
Hannoun, presidente dell’Api, ha ringraziato il governo turco per il sostegno offerto alla Flotilla e ai viaggiatori deportati da Israele, e ha annunciato l’allestimento della Freedom Flotilla 2, che si comporrà di circa 20 navi e 5000 passeggeri. «Sono già pronte sei navi – ha sottolineato -. Si partirà verso settembre».
Ha poi accennato al Festival di Solidarietà palestinese, che si svolgerà domenica prossima, alle 15, al Palalido di Milano, per raccogliere fondi per la prossima flotta.
Venerdì scorso, a Milano, è stata organizzata una manifestazione di sostegno alla FF e di protesta contro l’attacco israeliano. Migliaia di persone hanno sfilato davanti al Consolato della Turchia applaudendo al leader turco Recep Erdogan.
(Fonte: Infopal, 8 Giugno 2010)
http://www.infopal.it/leggi.php?id=14890
#2dova cahan
Provocatori..istigatori..spinti da un solo motivo…mettere Israele in una cattiva
posizione davanti al mondo…i veri criminali sono loro provocano solo per questo..
ma spero che una parte del mondo abbia capito
#3alfonso margani
Stavolta meglio tenere i nervi a freno, bloccarli per bene e rispedirli a casa dopo aver filmato tutto accuratamento,alla faccia di Angela Lano di Inphopal!
Se poi fanno i violenti,rispondere al fuoco,sempre filmando tutto.
#4Giacomo Morpurgo
Purtroppo il commento di un singolo serve a poco. Penso che dovrebbe essere il nostro governo a commentare; ma mi sembra che cerca di non commentare mai (o il meno possibile) su queste cose
Giacomo Morpurgo