Youth Games, subito bufera: l’Iran evita la sfida a Israele
Nella finale dei 48 kg del taekwondo, Mohammed Soleimani viene “ritirato” dalla finale e per evitare la cerimonia del podio viene simulato un trasferimento in ospedale
di Gianni Merlo
SINGAPORE, 15 agosto 2010 – L’Iran purtroppo ha portato la politica con sottile violenza nella prima giornata della prima edizione dei Youth Olympic Games a Singapore. E’ successo nel torneo di taekewondo quando il giovane talento iraniano Mohammad Soleimani ha meritato l’ingresso in finale della categoria 48 kg e i suoi dirigenti si sono accorti che nel combattimento per l’oro avrebbe dovuto incontrare l’israeliano Gili Haimovitz. Improvvisamente Mohammad ha lamentato un infortunio e ha rinunciato all’ultimo combattimento per l’oro, che probabilmente avrebbe vinto. Fin qui la situazione era ancora “normale”, possibile, ma tutto si è complicato perché per regolamento il giovane iraniano aveva diritto egualmente alla medaglia e una volta sul podio sarebbe anche stato premiato dal membro del Cio israeliano Alex Gilady, la bandiera iraniana sarebbe stata più in basso rispetto a qualla israeliana, di cui avrebbe dovuto anche ascoltare l’inno….
La farsa — I dirigenti iraniani hanno trovato una soluzione per evitare lo “scandalo” e salvare le proprie poltrone in Iran: è stata fatta circolare la voce che Soleimani era stato portato con un’autoambulanza d’urgenza in ospedale per accertamenti, così ha evitato di presenziare alla cerimonia delle medaglie. La bandiera comunque, come dimostra la foto, non è stata tolta durante la premiazione. La federazione di taekewondo in un comunicato stampa ha solo detto che l’atleta si era ritirato dalle finale, ma non ha fornito alcuna spiegazione e questo non è accettabile. Chi ferisce con la politica deve essere punito dal mondo dello sport, perché a un giovane è stata tolta la possibilità di esprimere il suo talento e di aprirsi al mondo. Probabilmente avrebbe anche vinto perché era il più forte.
Le conseguenze — Ora tocca al Cio prendere una posizione decisa e precisa perché la decisione dei dirigenti iraniani ha fatto saltare in aria il principio che questi Giochi devono aiutare la gioventù nel cammino verso la pace. Il Cio ha preso subito un cazzotto in faccia e se non reagisce, una volta appurato che l’infortunio era una montatura, rischia di perdere la faccia. La situazione è molto delicata e domattina il fatto sarà all’ordine del giorno della consueta riunione di controllo, che questa volta si prospetta piuttosto calda. Il membro israeliano del Cio Gilady ha commentato così l’accaduto: “il mio cuore è con l’atleta iraniano a cui i dirigenti hanno negato la possibilità di vincere una medaglia d’oro e il podio olimpico. Questo è davvero crudele”.
(Fonte: Gazzetta.it, 15 Agosto 2010)
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#1esperimento
Fino a quando il mondo avrà bisogno del petrolio e l’antisemitismo la farà da padrone :(((