Così si crea la disinformazione antisraeliana
Abbiamo visto e rivisto negli ultimi giorni il video che sembrava dimostrare inequivocabilmente la natura malvagia degli israeliani e dei suoi politici, arrivata al punto di investire spietatamente due poveri ragazzi palestinesi con la propria auto, senza poi fermarsi a soccorrerli.
In realtà il video fatto abilmente girare dai “soliti” responsabili della disinformazione antisraeliana non è completo: basta guardare la sequenza completa dell’accaduto (facendo attenzione per la crudezza delle immagini) per rendersi conto di come le cose siano andate diversamente da come ci è stato riportato. Le sequenze abilmente tagliate nel primo video rendono decisamente più chiaro l’ennesimo tentativo da parte palestinese di assassinare l’uomo al volante e il bambino seduto al suo fianco, e non come ci è stato raccontato la dimostrazione della malvagità degli israeliani che non si fermano nemmeno davanti ai bambini. Da notare nel video completo la reazione del ragazzo palestinese che si ribella violentemente al tentativo di essere portato via in ospedale: un pò strano per chi dovrebbe aver appena subito una frattura alla gamba no?
Thanks to Barbara e Marco Reis
Nella foto in alto: una frame del video “incriminato”
#1Emanuel Baroz
sabato 16 ottobre 2010
Lo strano caso del l bambino palestinese arrestato…
Egregio Direttore de “Il Tirreno”,
da queste colonne la lettrice Maria Elena Moretti (16.10.10)
“interpella” bizzarramente la Comunità Ebraica livornese per sapere come
la pensi e cosa intenda fare in riferimento,come spiega,all’arresto di
un bambino palestinese di otto anni “strappato dalle braccia della
madre…e per di più con una gamba fratturata”.
Mufid Mansur ,sottolinea la lettrice,è “colpevole di aver tirato sassi
alla macchina di David Beeri…che proprio sotto gli occhi di una
telecamera,lo ha travolto” e “non è stato invece arrestato”.
Circa l’ “interpellanza” non credo proprio che la Comunità Ebraica debba
dare riscontro alla signora che,delle due l’una, o ha le idee assai
confuse circa cosa sia una comunità religiosa e quali siano i suoi
“poteri” ,oppure ripropone un ormai vecchio e sgangherato tentativo di
“colpevolizzare” il mondo ebraico per costringerlo a “scusarsi”
strumentalizzando le vicende mediorientali e camminando lungo un
sentiero,spero inconsciamente in questo caso,di pregiudizio.
Interessante,seppur nella sua negatività,è invece il fatto che per
l’ennesima volta una notizia pesantemente manipolata alla fonte,per fini
propagandistici, sia stata assorbita senza curarsi di operare le seppur
minime verifiche : la stampa italiana ,duole rilevarlo,anche in questo
caso pare essere pesantemente caduta nel tranello,salvo casi di
volontaria complicità.
Scrive nel suo blog (“Distanti saluti”) un operatore italiano che si
trova “in Palestina a provare a dare una mano al futuro” (non
certo,quindi,un sionista scatenato): “dico spesso che il tifo da squadra
nelle questioni del Medio Oriente è quasi più deprimente dello stesso
Medio Oriente. Mi dimentico di dire che la copertura mediatica del Medio
Oriente è perfino peggio”.
Questa acuta riflessione la pone nella pagina del suo diario nella quale
commenta la notizia alla quale la signora Moretti si riferisce : seguono
i particolari al riguardo che svelano l’enorme manipolazione avvenuta,le
falsità circa l’arresto/fermo ,la presunta assenza dei genitori ,la
presunta mancanza di soccorso e svela anche particolari
interessanti,rilevabili ovviamente monitorando le fonti,circa la
confusione abilmente fatta sui nomi e le età dei coinvolti.
David Beeri peraltro è stato fermato,interrogato e l’inchiesta su di lui
prosegue.
La signora Moretti,però,dovrebbe anche approfondire il fatto al quale
accenna e,con un rapido giro su internet,troverà anche la versione
completa del filmato dell’accaduto ,in realtà un agguato vero e proprio
palestinese,con l’ormai tradizionale e cinico uso di minorenni,al quale
non certo a caso hanno assistito (salvo non si pensi che passassero
tutti per caso in quel luogo nel giusto momento…) telecamere e fotografi.
Ora,riprendendo l’osservazione del citato blogger , sono anch’io un
“tifoso” nelle questioni mediorientali,seppur mi sforzi di essere
obbiettivo e a differenza di una certa “tifoseria” diversa non abbia
l’obbiettivo di negare il diritto all’esistenza alla controparte: sono
però lieto di “tifare” per Israele, l’unica vera e propria democrazia
dell’area, Stato che certamente può sbagliare come tutti gli altri ma
che ha,come spesso ha dimostrato,gli antidoti propri di una democrazia
compiuta per correggere i propri eventuali errori e punire chi ne sia
nel caso colpevole.
Il tutto senza utilizzare squallidamente e vigliaccamente dei bambini
esponendoli in prima linea e che, nel caso dei palestinesi, meritano
indubbiamente dei capi migliori.
Cordiali saluti e grazie per l’ospitalità,
Gadi Polacco
http://livornesim.blogspot.com/2010/10/lo-strano-caso-del-l-bambino.html