La famosa missione italiana all’estero
di Giulio Meotti
Beirut, 7 Dicembre 2010 – “Se bombarderete l’aeroporto Hariri, noi bombarderemo il Ben Gurion; se bombarderete i porti, noi bombarderemo i porti; se bombarderete le fabbriche, le raffinerie, gli impianti generatori di energia… noi faremo altrettanto”. Il leader di Hezbollah Nasrallah può colpire ovunque in Israele grazie ai nuovi missili della Siria, dell’Iran e dalla Corea del Nord.
Nel 2006 gli Hezbollah avevano 14mila miliziani terroristi, oggi ne hanno 30mila; nel 2006 possedevano 15mila missili, oggi ne hanno 50mila a breve e medio raggio, oltre a centinaia a lungo raggio di nuova generazione. Gli esperti israeliani e occidentali sostengono che questi nuovi missili sono in grado di violare le capacità di difesa di Israele. Il tutto sotto il naso della missione dell’Onu “Unifil 2”, che avrebbe dovuto vigilare sulla tregua e in cui l’Italia ha il contingente militare maggiore e di cui ha detenuto per anni la guida, sempre negando che Hezbollah si stesse riarmando.
Grazie all’Iran, Hezbollah e Siria ora hanno i mezzi per combattere una nuova guerra in modo molto più completo e pericoloso. Il terrorismo islamico puà attaccare direttamente Tel Aviv, al fine di seminare il terrore, e demoralizzare, nella parte più densamente popolata di Israele e devastare i suoi centri industriali e finanziari. “Unifil 2” non soltanto non ha disarmato Hezbollah, non ha neppure impedito che la rotta dei missili iraniani verso i terroristi libanesi proseguisse a ritmo serrato. Sarà la prima guerra in cui soldati dell’Onu faranno da scudi umani a protezione dell’asse del male?
#1Alberto Pi
08/12/2010 Mohammed Reza Heydari, un ex diplomatico iraniano passato nel dicembre scorso all’occidente, ha affermato martedì a Parigi d’aver assistito a un regolare andirivieni di tecnici e ingegneri dalla Corea del Nord all’aeroporto di Teheran tra il 2002 e il 2007, quando era direttore della sede del ministero degli esteri presso l’aeroporto.
(Fonte: Israele.net)
#2Aurelio
E’ così triste che la missione Unifil 2 sia stata inefficace, e che i cittadini israeliani, che hanno già sofferto tanto, ora siano ancora più esposti al pericolo.
Eravamo così orgogliosi, noi italiani, di essere alla testa della missione…
Purtroppo, dire ONU significa troppo spesso dire fallimento.
#3Roberto Martinelli
Tutto quello che è stato detto è verissimo, in particolare che hezbollah si è riarmato sotto gli occhi di Unifil, ed oggi è più potente di prima. Tutto ciò grazie anche all’inerzia dell’Esercito Libanese, controllato in max parte da hezbollah stesso. L’ONU e, quindi, Unifil hanno tentato di salvare la faccia, accettando/delegando all’Esercito Libanese la responsabilità del controllo dei centri abitati, cioè laddove hezbollah immagazzina le proprie armi, operazione che naturalmente non è stata fatta e negli “spazi vuoti”, laddove cioè la responsabilità risale ad Unifil, quest’ultimo si è guardato bene dal farlo per evitare “rogne”. Si sono verificati incidenti significativi a testimonianza di quanto da me affermato. La situazione nel sud del Libano non è, assolutamente, sotto controllo e prima o poi deflagrerà e allora quei soldati che sono stati risparmiati dalla pusillanimità di assurde, illogiche e, talvolta, folli Regole di Ingaggio, purtroppo, pagheranno un conto salatissimo. Sperando di sbagliare, invio cordiali saluti
#4Ambra
Io credo che Israele lo sapesse fin dall’ inizio che sarebbe stata inefficace, purtroppo ogni evento storico si incastra nell’ altro, solo riuscendo a ricomporre il puzzle tanti eventi incomprensibili mostrano una regia coordinata.
E’ difficile scindere verità da leggende metropolitane, soprattutto in uno stato come il nostro, dove le verità non saltano mai fuori, i colpevoli non vengono puniti.
Cosa c’ è di vero in articoli come questi?
http://it.peacereporter.net/articolo/23606/Il+fattore+K+nel+mondo
Se Cossiga dice la verità i servizi segreti Italiani e le organizzazioni terroristiche arabe hanno degli accordi, io qui in Israele non ho mai sentito dire che l’ UN è super partes, tutti gli Israeliani che hanno combattuto in guerra mi hanno detto che li consideravano nemici (es. l’ un di notte illumina i carrarmati Israeliani rendendoli bersagli facili).
Non ci credo che l’ IDF si aspettasse qualcosa di buono da questa missione, voglio quindi sperare abbiano preso le dovute precauzioni.