Fplp: “La calma con Israele è una tattica della resistenza”
Gaza, 17 Gennaio 2011 – Kayed al-Ghoul, ufficiale leader del Fronte popolare di liberazione della Palestina (Fplp), ha dichiarato che, nell’ambito della resistenza, la tregua con Israele è una decisione tattica. Essa, tuttavia, dovrebbe essere sottoscritta da un fronte della resistenza unificata in grado di sviluppare tattiche per affrontare l’ “occupazione”.
In una conferenza stampa svoltasi ieri, 16 gennaio, al-Ghoul ha specificato che tale fronte avrebbe la missione di decidere quando e dove la resistenza potrà confrontarsi, oppure dichiarare una tregua con l’occupante israeliano (da segnalare che lo Stato di Israele ha lasciato la Striscia di Gaza da più di 4 anni, ma per i terroristi palestinesi è sempre l’occupante, il che pone una domanda più che legittima: occupante di cosa? Non vorrà forse dire occupante di TUTTA la regione, dal Giordano al Mediterraneo?).
Egli ha inoltre aggiunto di non approvare la tendenza a mettere in relazione il lancio di razzi, le operazioni della resistenza o le altre ragioni funzionali a giustificare l’aggressione israeliana, con le sofferenze del popolo palestinese, sostenendo che, al contrario, i crimini contro i palestinesi non si sono mai arrestati, sia in circostanze di resistenza attiva sia in sua assenza (che peraltro non è mai esistita visto che il lancio di razzi, i tentativi di attentati e i continui attacchi alle pattuglie israeliane al confine tra Gaza e Israele non sono mai cessati…..)
Proprio a tal riguardo, il ministro dell’Interno palestinese, Fathi Hammad, aveva affermato che le forze di sicurezza (sic!) di Gaza non temono la guerra psicologica o le minacce mosse dall’occupazione israeliana.
“Vogliamo far sapere al mondo che ‘restiamo fedeli al sacrificio di tutti i caduti’ e che continueremo a proteggere e a sostenere la resistenza”, ha detto Hammad domenica, in occasione dell’inaugurazione di una nuova stazione di polizia nel quartiere orientale di Gaza, ‘az-Zaytoun’.
(Fonte: Infopal, 17 Gennaio 2011)
In alto: il logo del FPLP, organizzazione terrorista di ispirazione marxista
#1Emanuel Baroz
18/01/2011 – Un terrorista delle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, sarebbe rimasto ucciso martedì nel sud della striscia di Gaza “durante una missione di jihad (guerra santa)”. Ne ha dato notizia la stessa ala militare del movimento islamista palestinese. Le Forze di Difesa israeliane hanno parlato di un terrorista morto e altri feriti in uno scontro con Forze di Difesa israeliane dopo che avevano fatto esplodere un ordigno al passaggio di una pattuglia nei pressi della barriera di confine all’altezza del kibbutz Kfar Aza. Secondo il capo dei servizi di sicurezza interna israeliani, Yuval Diskin, che ha parlato martedì alla commissione esteri e difesa della Knesset, alcune delle recenti violenze dalla striscia di Gaza sono dovute a gruppi terroristici palestinesi vicini ad al-Qaeda.
18/01/2011 – Un obice di mortaio palestinese sparato martedì mattina dalla striscia di Gaza verso Israele si è abbattuto su un terreno non edificato nella zona di Eshkol.
18/01/2011 – Un razzo Qassam palestinese lanciato dalla striscia di Gaza contro Israele si è abbattuto lunedì mattina in un campo nel Negev.
(Fonte: Israele.net)
#2autores
Io sono di Italia e non sono ebrea ma sono la vecchia amica di Israele a dei fondamentali motivi di cui non sono venuti a mancare prima alla Palestina che e’ solo grazie a me che trova nel mondo rivalsa di potere. io sono una vecchia amica di Yasser Arafat e del servizio militare Femminile della Palestina,servizi segreti,etc.e’ da quando ero una bambina. questo e’ valido anche per Israele. Per loro e’ accaduto il miracolo “la prima” ed e’ solo grazie a me. Ma putroppo anche l’Iran pare che abbia di che lamentarsi e anche degli Stati del sud america ed e’ per il motivo che la Palestina si dichiara la schiava del Iran anche se e’ rivoluzionaria e chiede indipendenza.L’Iran ha che essendo un grande Paese l’Iran e’ un grande Governo e un grande Stato e ha molte autorita’ da ascoltare.L’Iran ha detto che se in Iran non si e’ ascoltati anche se da Internet ci si deve presentare con delle referenze ed e’ nel mio caso che la referenza doveva essere da parte della Palestina per chi io sono da sempre.Ma la Palestina si dichiara schiava del Iran e ha detto che e’ disposta a tutto anche di cambiare alleato e di trovare un nuovo alleato come venditore di armi perche’ la Palestina in poche parole pare che dipenda dal Iran per le armi e per la vendita degli uomini Palestinesi in cambio delle armi. Ai Stati Sud Americani non piace che la Palestina fa la guerra per essere la schiava di un altro Stato,infatti un nuovo alleato alla vendita delle armi c’e’ che puo’ sostituire l’Iran e i Palestinesi di certo si troverebbero molto meglio in un settore piu’ simile al proprio terrorismo,l’Iran e’ fondamentalmente diverso dalla Palestina anche se e’ in ottimo rapporto diplomatico. La Palestina chiede un nuovo alleato,io ho fatto sapere a dei fondamentali Stati del Sud America,ma se questi Stati non mi rispondono io saro’ costretta ed e’ per chi io sono nel settore droga e armi ai loro Stati,da sempre,a dover prendere delle serie precauzioni contro di essi ed e’ per la loro mancata risposta. Io non lavoro per Israele ma sono molto amica della Palestina,se la Palestina si crede che la gente sia contenta e disposta alla galere e alla tortura se non che alla pena di morte,si sbaglia. La tattica della Palestina si ritrovera’ ben presto contradetta se non lo e’ stata di gia’ da quanto e’ accaduto a me in Internet ma sara’ sempre alla sua volonta’. La tattica non durera’ comunque e sara’ per il motivo che coi amici non ci si comporta di questo modo,c’e’ chi alla resistenza e al Indipendenza ci crede sul serio e sa capire quando si parla. La Palestina si dimostra indifferente e non sa’ che cosa significa “PARLARE” e’ per questo che la sua tattica cade.