Gilad Shalit: ostaggio di Hamas da cinque anni

 
Emanuel Baroz
25 giugno 2011
5 commenti

Gilad Shalit: ostaggio di Hamas da cinque anni

Roma, 25 giu. (TMNews) – Gilad Shalit, soldato israeliano di 24 anni, è ostaggio di Hamas da cinque anni nella Striscia di Gaza. Il militare franco-israeliano è stato catturato il 25 giugno 2006 da un commando di tre gruppi armati palestinesi di Gaza, di cui uno diretta emanazione di Hamas (come se gli altri fossero “indipendenti”….) , il movimento islamico al potere in questo territorio.

Il suo immediato rilascio è stato richiesto nelle ultime ore dall’Unione europea e da numerose organizzazioni internazionali, tra cui Amnesty International. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato l’intenzione di inasprire le condizioni di detenzione dei prigionieri palestinesi se Hamas continuerà a rifiutarsi di autorizzare la Croce rossa a incontrare Gilad Shalit.

Amnesty International ha lanciato un appello alle autorità ‘de facto’ di Hamas a Gaza affinché si conformino agli obblighi derivanti dal diritto internazionale umanitario di assicurare che Gilad Shalit sia trattato bene, tenuto in condizioni di vita umane e dignitose, che gli sia permesso di comunicare con la sua famiglia, anche attraverso l’invio e la ricezione di lettere. Amnesty ha anche chiesto che sia consentito a Shalit l’accesso immediato al Comitato internazionale della Croce Rossa.

Il Consiglio europeo, da parte sua, si è dichiarato “fortemente preoccupato” per la sorte di Shalit che è tenuto prigioniero da Hamas “in manifesta violazione del diritto umanitario internazionale”.

Nella foto in alto: un manifesto di Hamas affisso per le strade di Gaza con la foto di Gilad Shalit (fonte: Wikipedia)

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  • #1Emanuel Baroz

    I cinque anni da ostaggio di Gilad Shalit

    Oggi è il quinto anniversario del rapimento del soldato israeliano simbolo della lentezza dei progressi nei progetti di pace

    Il 25 giugno 2006, cinque anni fa, un soldato israeliano di diciannove anni di nome Gilad Shalit fu rapito da alcuni militanti palestinesi vicino al confine con Gaza. Da allora è rimasto nelle mani dei suoi rapitori, mentre i negoziati per il suo rilascio sono da tempo in una fase di stallo. Due giorni fa la Croce Rossa Internazionale ha chiesto a Hamas di fornire prove che il ragazzo sia ancora vivo. Un portavoce di Hamas ha respinto la richiesta, e in conseguenza di questo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che le condizioni dei palestinesi detenuti in Israele per reati di terrorismo saranno rese più dure, ad esempio non permettendo più loro di conseguire titoli accademici durante la detenzione.

    Circa 350 persone si sono riunite a un monumento dedicato alle forze corazzate nel Negev occidentale, vicino a Gaza, per ricordare l’anniversario. I manifestanti hanno chiesto al governo di accettare lo scambio di prigionieri richiesto da Hamas per il rilascio. La famiglia di Shalit non ha partecipato all’evento, ma è stata letto un messaggio del nonno del ragazzo, Zvi Shalit, in cui si attacca duramente il primo ministro Netanyahu per la sua opposizione ad accettare lo scambio e perché non fa nulla per risolvere la situazione. La scorsa settimana erano stati resi pubblici i risultati di un sondaggio secondo il quale il 63% della popolazione ebraica di Israele era favorevole allo scambio di mille detenuti palestinesi per la liberazione del soldato.

    Shalit era entrato nell’esercito a diciotto anni, nel 2005. Nonostante il fisico gracile, aveva chiesto di essere assegnato a un’unità di combattimento, seguendo l’esempio di suo fratello maggiore e di diversi suoi compagni di classe. Fu assegnato a un reparto corazzato. Nel giugno 2006, un’incursione di militanti palestinesi attaccò l’unità di Shalit vicino al confine con Gaza: nello scontro morirono due soldati e Shalit, leggermente ferito, venne portato nella striscia di Gaza. Da allora è rimasto nelle mani di Hamas. Durante la prigionia ha ricevuto una promozione militare, da caporale a sergente.

    I genitori di Gilad Shalit abitano a Mitzpe Hila, un piccolo paese nel nord di Israele, vicino al confine con il Libano. Lo zio di Gilad, gemello di suo padre, fu ucciso durante la guerra arabo-israeliana del 1973. La famiglia continua ad organizzare manifestazioni e proteste per chiedere la prosecuzione dei negoziati per il rilascio del ragazzo, il cui caso è molto sentito dall’opinione pubblica israeliana. Gilad ha la doppia cittadinanza israeliana e francese, e anche il governo della Francia è stato coinvolto nelle trattative. Hamas chiede che, in cambio del soldato, vengano rilasciati circa mille detenuti dalle carceri israeliane, tra cui Marwān Barghūthī, il politico palestinese condannato a cinque ergastoli e in carcere dal 2002, e numerosi condannati per atti terroristici.

    Gilad Shalit è il primo soldato tenuto prigioniero da militanti palestinesi dopo Nachshon Wachsman, rapito nel 1994. Wachsman rimase nelle mani di Hamas solamente sei giorni, dopo di che la cattura di un palestinese coinvolto nel rapimento permise di scoprire il villaggio dove si trovava il ragazzo. Nel raid delle forze speciali israeliane per liberarlo, però, il ragazzo rimase ucciso.

    L’ultima prova fornita dai suoi rapitori sullo stato di salute del soldato risale all’ottobre 2009, quando i militanti palestinesi rilasciarono un video in cui Shalit parlava e reggeva un giornale pubblicato il 14 settembre precedente. In cambio, Israele rilasciò venti donne palestinesi dalle proprie carceri. L’accordo fu raggiunto con la mediazione di diplomatici tedeschi ed egiziani.

    Il Post

    25 Giu 2011, 22:35 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    A Roma quasi 2000 palloncini in cielo per Shalit

    Alemanno a sindaci Ue, diamogli la cittadinanza

    (ANSA) – ROMA, 24 GIU – Un palloncino giallo per ogni giorno di prigionia ”liberato” in cielo perche’ la richiesta e’ proprio la liberazione Gilad Shalit. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno insieme con il presidente della Comunita’ ebraica di Roma, Riccardo Pacifici e i rappresentanti del Comitato per Shalit hanno lasciato in cielo 1826 palloncini gialli per il giovane caporale tenuto prigioniero da Hamas 5 anni fa. Alemanno ha inviato una lettera a tutti i sindaci perche’ venga data la cittadinanza a Shalit.(ANSA).

    leggi anche qui

    27 Giu 2011, 13:25 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Israele: Shalit ostaggio da 5 anni, Hamas chiede scambio

    http://www.youtube.com/watch?v=XS3fOs3FdPM

    29 Giu 2011, 13:27 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    M.O./ Ebrei italiani: Su Shalit silenzio di alcune organizzazioni

    Gattegna: Stride rispetto a solerzia in altre vicende

    (Tmnews) Roma, 25 Giugno 2011 – In occasione del quinto anniversario del giorno in cui è iniziata la “ignobile prigionia” del soldato israeliano Gilad Shalit, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato: “Domani saranno cinque anni esatti dal suo rapimento. Cinque anni, un quinto della sua giovane esistenza, in cui Gilad Shalit è stato tenuto lontano dagli affetti più cari, segregato senza vedere la luce del sole e godere delle cose belle della vita. In queste ore di speranza e sofferenza, in queste ore in cui Roma e l’ebraismo italiano tornano a stringersi a fianco del loro cittadino onorario Gilad – ha detto Gattegna in una nota – stridono ancora di più il silenzio e l’indifferenza di molte organizzazioni internazionali tanto solerti in altre vicende, che in questo caso forniscono appoggi e aiuti ai rapitori e non riescono neanche ad ottenere che la Croce Rossa possa visitare una persona proditoriamente rapita e detenuta in violazione di tutte le leggi e le convenzioni internazionali solennemente sottoscritte a tutela dei diritti dell’uomo”.

    29 Giu 2011, 13:28 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    M.O.: Presidente Comunità Ebraica Roma, per Shalit battaglia senza colore politico

    Roma, 24 giu. – (Adnkronos) – “La vicenda di Shalit e’ una tragedia umana. Vogliamo ricordare che qui non stiamo discutendo la vicenda di un soldato catturato in un’azione di guerra e, in quanto tale, come previsto dalla Convenzione di Ginevra, titolare del diritto di ricevere la visita della Croce Rossa Internazionale o della Croca Rossa Italiana”. Lo ha dichiarato il presidente della Comunita’ ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, questa mattina in piazza del Campidoglio durante l’appello del Comitato Pro Shalit per la liberazione del soldato israeliano.

    “Qui siamo di fronte ad un soldato che aveva 19 anni – ha proseguito – quando e’ stato catturato, che stava presidiando il terrritorio israeliano nei confini di pace tra il sud di Israele e Gaza dove non c’e’ un centimetro quadrato di contenzioso terrritoriale con l’autorita’ nazionale palestinese e a cui non e’ stata concessa la visita da parte di alcuna organizzazione umanitaria”.

    “Credo che come primo minimo obiettivo – ha continuato Pacifici – potremmo chiedere di sapere quali sono le condizioni di salute di Gilad Shalit. Sappiamo che il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e’ disposto ad andare a trovare il soldato per accertarsi del suo stato di salute e credo che questo sia almeno un primo segnale di fiducia che potrebbe dare la nuova amministrazione palestinese che ha ritrovarto un’intesa certamente discutibile ma che va rispettata, ovvero quella di ritrovarsi Abu Mazen quale presidente dell’autorita’ nazionale palestinese”

    29 Giu 2011, 13:32 Rispondi|Quota
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