Tolosa, attentato davanti a una scuola ebraica:ci sono quattro morti, tra cui tre bambini

 
Emanuel Baroz
19 marzo 2012
11 commenti

La polizia sospetta che sia lo stesso killer che ha ucciso 3 militari la scorsa settimana

Tolosa, attentato davanti a una scuola ebraica:ci sono quattro morti, tra cui tre bambini

L’attentatore è fuggito in scooter: forse un ferito. Morti un professore e i suoi due figli. Sarkozy: «E’ una tragedia»

Tolosa, 19 Marzo 2012 – Un uomo ha aperto il fuoco davanti ad una scuola ebraica a Tolosa, in Francia. Almeno 4 persone (tre delle quali bambini) sono morte nell’attentato. Tra le vittime anche un professore di religione, Jonathan Sandler, 30 anni, di cittadinanza francoisraeliana e i suoi 2 figli di 5 e 3 anni. L’altra vittima è una bambina di 10 anni, figlia del direttore della scuola. Un adolescente di 17 anni invece è stato gravemente ferito e si trova in fin di vita all’ospedale di Tolosa. L’attentato è avvenuto poco dopo le otto del mattino dinanzi alla scuola, in un momento in cui circa 200 tra ragazzini e adolescenti, insieme i loro famigliari, si trovavano di fronte all’istituto. L’uomo – secondo la ricostruzione del procuratore Michel Valet – prima ha «sparato contro tutto quello che aveva di fronte», poi ha anche «inseguito alcuni bambini all’interno della scuola». L’attentatore sarebbe poi fuggito in scooter.

Le munizioni e il tipo di fucile utilizzato nell’attentato sarebbe dello stesso calibro di quello utilizzate dall’uomo che ha ucciso la settimana scorsa tre militari in due distinti agguati a Tolosa e Montauban. Secondo la polizia si dovrebbe trattare quindi dello stesso attentatore che avrebbe utilizzato la stessa arma. Intanto il tribunale antiterrorismo di Parigi ha aperto un’inchiesta per la strage della scuola e per l’omicidio dei militari.

Il ministero dell’Interno francese ha disposto successivamente all’attentato il «rafforzamento della sorveglianza» davanti alle scuole ebraiche del Paese. In molti istituti. in particolare a Parigi, gli studenti non escono nei cortili, nemmeno durante la ricreazione. Il ministro dell’Interno, Claude Gueant, che si trovava a Mulhouse, nell’est, ha interrotto la sua visita ed è arrivato a Tolosa. Anche il presidente francese Nicolas Sarkozy è subito giunto a Tolosa. «Vi sono alcune similitudini ma è troppo presto per dire che questo legame sia vero o no» ha detto il presidente francese in una dichiarazione a sottolineando la necessità di aspettare quanto verrà stabilito da polizia e magistratura. Poi in televisione il presidente, sconvolto, ha dichiarato: «È una tragedia. Ed è una tragedia anche che esistano dei folli capaci di questo genere di atti, che non hanno alcun rispetto per la dignità e per la vita delle persone». Sarkozy ha decretato per martedì un minuto di silenzio nelle scuole del paese.

Lo Stato di Israele si è detto«inorridito» dalla strage e confida che le autorità francesi «facciano luce» su quanto accaduto e consegnino i responsabili alla giustizia. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Yigal Palmor. Mentre una « ferma condanna per il crimine odioso» è arrivata anche dal presidente dell’esecutivo comunitario Josè Manuel Barroso.

Corriere.it

Nella foto in alto: la polizia sul luogo dell’attentato

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  • #1Emanuel Baroz

    Davar Acher – Bersagli

    di Ugo Volli

    Il progetto di attentato alla sinagoga centrale di Milano non è stato oggetto di grande attenzione pubblica né dai giornali, né dalle autorità, né dal mondo ebraico. Probabilmente è giusto che sia così, l’argomento è così delicato che non è bene “strillarlo”, per non creare deleteri effetti di panico o di imitazione. E però merita una riflessione seria e pacata. Bisogna partire dalla considerazione che il piano era abbastanza serio da giustificare degli arresti, che era opera di una persona tutt’altro che sprovveduta in materia di violenza (anzi le fonti lo qualificano come un “istruttore”). Vale appena la pena di precisare che la Sinagoga è una sede di preghiera, non di propaganda politica o di reclutamento, che accoglie di solito ebrei italiani pacati e per lo più maturi e in nessun modo costituisce un bersaglio militare ragionevole. Non si tratta neppure di una rappresentanza dello Stato di Israele, ma di un luogo di preghiera.

    Sono precisazioni inutili per qualunque persona ragionevole; infatti neppure le istituzioni israeliane sono bersagli legittimi di azioni militari; ma l’ambasciata è pesantemente protetta, ma macchine di militari stazionano da anni davanti a sinagoghe, case di riposo, scuole ebraiche per difenderle. Tutto ciò significa che i luoghi ebraici sono bersagli in quanto tali, che c’è un pericolo antisemita in corso talmente continuo che si rischia di darlo per scontato, salvo risvegliarsi di fronte all’annuncio di un pericolo imminente. Che io sappia questo tipo di pericolo riguarda in sostanza solo i luoghi ebraici. Non vi sono scorte davanti ai centri islamici, ma neanche alle chiese ortodosse, ai centri turchi o spagnoli o britannici o di tutti gli altri gruppi che sono coinvolti in conflitti. Vi è un’eccezione ebraica, di cui faremmo naturalmente ben volentieri a meno.

    La seconda considerazione è che questa minaccia non proviene (almeno non direttamente) da quei circoli di estrema destra che negano la Shoah, dai siti che pubblicano elenchi di ebrei o dai giornali che usano il finanziamento pubblico per pubblicare articoli negazionisti e revisionisti. Il pericolo ormai da decenni, dall’attentato di Roma che costò la vita al piccolo Gaj Taché, viene da ambienti islamisti: terroristi palestinesi, loro sostenitori arabi, servizi iraniani ecc. Costoro non fanno solo la guerra a Israele col terrorismo in Medio Oriente e altrove (come nei recenti attentati a diplomatici israeliani in India, Thailandia, Georgia). Dirigono la loro violenza anche sugli ebrei in quanto tali, come nei terribili attentati di Buenos Aires (il cui principale mandante, imputato dalla magistratura argentina oggi fa di mestiere, non dimentichiamolo, il ministro della difesa dell’Iran), e negli atti antisemiti che si succedono in mezza Europa, per esempio di recente in Francia, con l’omicidioo Halimi Non lo fanno per sbaglio, ma per una determinazione chiara: gli slogan delle piazze arabe e le predicazioni degli imam se la prendono con gli “Jahud”, gli ebrei come identità religiose e storica, non tanto con l’entità politica di Israele.

    La terza considerazione è che gli assassini non sono affatto soli o isolati, che godono di ampia solidarietà nei loro fini se non nei loro mezzi. Esiste un’opinione pubblica (di sinistra assai più che di destra) e una stampa (di sinistra assai più che di destra, forze politiche e sindacali (di sinistra assai più che di destra) che non solo appoggiano la “lotta” palestinese contro Israele, ma attribuiscono a quest’ultimo tali nefandezze da giustificare in pieno la “resistenza” anche se esagera un pochino. Se Gaza è come Auschwitz e “gli ebrei, dopo essere stati vittime dei nazisti, stanno facendo loro stessi ai palestinesi quello che hanno subito”, come ha affermato in occasione dela giornata della memoria l’esponente del’Anpi di una località vicina a Milano, suscitando per fortuna reazioni e polemiche, la conclusione non può che essere simile a quella che Jean Paul Sartre trasse dopo la strage di Monaco: “Il terrorismo è un’arma terribile, ma i popoli oppressi non ne hanno altre”. O come mi ha scritto di recente qualcuno su Facebook, “voi sionisti dovete sparire dalla faccia della terra”.

    Non bisogna pensare che gli attentatori siano pazzi isolati, anche se spesso per certi versi lo sono. Quel che conta è la rete di complicità materiale e anche ideale di cui dispongono. Difendere la legittimità di Israele e delle sue azioni, smascherare le scorrettezze e i doppi criteri di giudizio, la delegittimazione e la demonizzazione di Israele a opera della stampa e di forze politiche, sindacali, intellettuali (oggi più di sinistra che di destra) significa anche difendersi da questi tentativi di violenza, renderli evidenti all’opinione pubblica per quel che sono: atti criminali di terrorismo e non “resistenza” o “solidarietà con gli oppressi”.

    (scritto il 18 Marzo 2012)

    http://moked.it/blog/2012/03/18/davar-acher-bersagli/

    19 Mar 2012, 13:52 Rispondi|Quota
  • #2Salvo

    Sono scioccato. Non ho parole.

    19 Mar 2012, 20:01 Rispondi|Quota
  • #3HaDaR

    [Tradotto da me dall’originale Inglese]

    http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/11413

    Ebrei, fuori dall’Europa!
    di Giulio Meotti

    Mentre l’intelligenzia ebraica americana discute della legittimità o meno di un attacco israeliano in Iran, l’antisemitismo europeo alza la testa, lasciando a terra tre bambini ebrei e un rabbino a Tolosa.

    Durante la Shoah, gli Ebrei furono spediti alle camere a gas (in Francia la polizia locale fece il “lavoro sporco” da sé).

    Settant’anni dopo, nell’Europa moderna, democratica, che sarebe dovuta liberarsi dell’eredità di quell’epoca, gli Ebrei sono di nuovo sotto attacco.

    I testimoni del massacro nella scuola ebraica di Tolosa raccontano di studenti cacciati dal terrorista fino ai corridoi dell’edificio.

    La stessa cosa accadde una quarantina d’anni fa a Maalot, quando terroristi arabi uccisero venti studenti israeliani in una scuola locale.

    Un anno fa a Tolosa, che fu parte del regime filo nazista di Vichy, le parole “Israele Nazista” e “Sionisti Nazisti” apparvero nuovamente su strutture ebraiche.

    Il terrorista mirava ad assassinare Ebrei, solo perché sono Ebrei.

    La scuola non aveva assolutamente nulla a che fare con “l’occupazione”, ma a tutto a che fare con la questione ebraica.

    L’attacco assomiglia moltissimo a quello portato a segno a Itamar, un anno fa, quando un padre, una madre e tre bambini furono sgozzati nei loro letti da un commando arabo.

    L’attacco di Tolosa è la culminazione di una lunga campagna antisemita. Due settimane fa, il Ministro dell’Interno di Parigi [vien da dire “di Lione” visto che i francesi e non solo dicono “governo di Tel Aviv”, facendo finta che la nostra capitale non sia Gerusalemme da 52 anni! – ndt] pubblicò le statistiche dell’ondata anti ebraica: 389 attacchi antisemiti – solo – nel 2011, più di uno al giorno.

    Nel 2006 Ilan Halimi fu rapito a Parigi da un gruppo di giovani musulmani. Fu torturato per quattro settimane mentre gli leggevano pagine del corano., e poi gettato in una discarica a morire, coperto di ferite mortali.

    La Francia non è un caso isolato. “L’antisemitismo attuale in Europa Occidentale è il peggiore sin dalla II Guerra Mondiale” secondo l’Agenzia Ebraica. In futuro peggiorerà solo.

    Libri come Mein Kampf e I Protocolii dei Savi di Sionne sono messi in bella mostra nelle librerie musulmane di Edgware Road nel cuore di Londra.

    In Svezia, un paese descritto da The Guardian come “il più grande successo che il mondo abbia conosciuto”, gli Ebrei lasciano grandi città come Malmö per ragioni di sicurezza, per sfuggire agli attacchi antisemiti.

    L’Olanda, che un tempo fu il rifugio degli Ebrei di Spagna e Portogallo che sfuggivano all’Inquisizione del XV Secolo, è ora un regno di paura, intimidazione e sottomissione.

    Gli Ebrei scappano da Antwerp, città una volta chiamata con orgoglio “la Gerusalemme del Nord”.

    Maalot, Itamar e Tolosa… Sempre lo stesso obiettivo: gli Ebrei e lo Stato d’Israele, che l’ex ambasciatore francese Daniel Bernard chiamò “ce petit pays de merde” – quel piccolo paese di merda.

    La vita ebraica in Francia e in Europa non è in dubbio, è già storia [passata]. Per quanto la vita negli arrondissements di Parigi sia comoda, è ora che gli Ebrei di Francia Tornino a casa.

    Prima che sia troppo tardi, dovrebbero partire per Israele. La situazione peggiorerà solo.

    L’antisemitismo è un’eruzione di barbarità nella nostra civilizzazione e gli Ebrei sono sempre stati il barometro della tolleranza. L’Europa sta vivendo il suo nuovo incubo e l’antisemitismo classico è diventato una mistura potente e pericolosa in paesi con enormi popolazioni musulmane.

    Noi non saremo sorpresi se un giorno, sotto la bandiera Eurabica, questi nuovi Europei cercheranno di espellere i discendenti della Shoah dalla Terra d’Israele.

    Questa seconda Shoah sarà chiamata “Pace e Giustizia per la Palestina”.

    19 Mar 2012, 22:56 Rispondi|Quota
  • #4HaDaR

    בס”ד

    Qualcuno dei soliti ipocriti (Greco per contaballe) e/o idioti (Greco per ignoranti), usando le solite trite e fasulle categorie marxiste di pseudo analisi sociologica, parlerà di “crisi economica” come spiegazione anche di questo ennesimo attentato antisemita commesso contro gli Ebrei in una scuola ebraica di Tolosa stamattina.
    Chissà che crisi economica c’era nel Febbraio 2006 quando Ilan Halimi, זצוק”ל, הי”ד, fu rapito, torturato e assassinato a Parigi da una banda di nazislamici… O perché quei musulmani non abbiano rapito, torturato e assassinato un, che so io, “Christophe de Paysac” o un “Bernard de Rochechouart”, di buona famiglia nobile “ariana”, ma un Ilan Halimi, זצוק”ל, הי”ד, ebreo osservante, o magari qualcuno con un turbante, anziché qualcuno con una chippà… O quale crisi economica ci fosse nel 1982, quando assassinarono Ebrei alla Sinagoga di Rue Copernic dietro i Champs Èlysées e al Ristorante Goldemberg di Rue Des Rosiers nel Marais… O quale crisi economica terribile ci sia da decenni in Olanda, Svezia, Norvegia e Germania…o quale crisi economica spinga nazisti e islamonazisti a profanare tombe di Ebrei e sinagoghe…
    Poi, mi chiedo come mai non prenderebbero di mira, visto che ce ne sono non pochi in Francia anche di codeste minoranze etniche e/o religiose, che so io, Luterani o Hindú…se fosse vero che lo farebbero per sfogarsi a causa dei salari bassi, disoccupazione o precarietà… Chissà perché prendono di mira i…soliti Ebrei… E non basta il fatto che siano in troppi a giocare con le solite cretinate condite con nomi ebreosonanti come “Goldman-Sachs”, sul “potere della finanza”, il che le rende cretinate antisemite, che lo si voglia o no, equivalenti alla “plutocrazia giudaica” di mussoliniana, staliniana e hitleriana memoria. Chi ha sparato a tre soldati francesi, mentre la Francia è impegnata in Afghanistan, e a bambini ebrei davanti a una scuola ebraica, non soffriva di (né sfruttava per coprirvisi), nessuna crisi economica o educativa.
    La crisi, la povertà e l’ignoranza, insomma, non c’entrano un tubo! Come del resto dimostrano sia il livello d’istruzione, sia l’estrazione sociale, generalmente medio-alta o alta, dei peggiori terroristi nazisti e nazislamici (entrambi i tipi, non a caso, sin dagli anni settanta del secolo scorso con la keffiah al collo o sulla testa), da AraBfaRt a Bin Laden, passando per il medico Zawairi, e il resto dei pediatri degni di “Mengele” di Hamas, giustiziati da Israele, o dei fondatori del FIS e dei laureati e laureate che si fan saltare in aria in Israele e che rappresentano una fetta fra le più consistenti a livello di estrazione sociale fra i bombaroli suicidi assassini.

    19 Mar 2012, 22:57 Rispondi|Quota
  • #5Modena

    http://barenakedislam.com/wp-content/uploads/2012/02/crime1-vi.jpg

    Il sito di per se’ e’ un concentrato di bufale e pregiudizi anti-islamici, ma alcuni dati obiettivi, come si trovano da altre parti, sono scioccanti.

    Questo e’ per quanto riguarda solo, ovviamente, gli Stati Uniti. Ma non sono portato a credere che la disparita’ vari in Europa.

    19 Mar 2012, 23:38 Rispondi|Quota
  • #6HaDaR

    Questo è molto, molto più serio:
    http://www.jihadwatch.org

    20 Mar 2012, 00:14 Rispondi|Quota
  • #7Modena

    Onestamente, non ne vedo il perche’.

    A parte essere meno fanatico e piu’ calmo nei toni, e’ sempre la solita solfa “Attenti alla Jihad!” “Al-Qaeda di qua, di la’, di su e di giu’!”. Fa lo stesso pendere la bilancia da una parte.

    Se non si accetta – e non si deve accettare – la tesi del complotto globale semito-giudaico-sionista non si deve neanche accettare quella del complotto globale arabo-musulman-qaedista.

    Parere mio.

    20 Mar 2012, 02:54 Rispondi|Quota
  • #8Fede

    La questione è che il nazismo si è mutato come un orrido camaleonte, nascosto in parole come suprematismo o antisionismo (quest’ultima è una forma “radical chic” per dirsi antisemiti). Ancora manca la maturità da parte delle istituzioni mondiali di valutare concretamente la tragica ferocia di questi movimenti. Le belve si annidano nei bar, nelle sezioni di estremismo politico, in qualche scantinato utilizzato come palestra di pugilato, perfino nelle caserme.
    In nome di quale fantomatica libertà di espressione dobbiamo sopportare mattanze come queste?

    20 Mar 2012, 15:58 Rispondi|Quota
  • #9HaDaR

    Beh… Forse è proprio il caso di stare attenti alla Jihad…
    Pochi hanno riportato oltre a http://www.thereligionofpeace.com/ (un sito PREZIOSISSIMO da consultare e da meditare) e jihadwatch che su FB c’era persiono un sito in onore del predatore bipede antisemita muslmano di Tolosa.
    L’han dovuto chiudere dopo le MIGLIAIA di “like”…

    24 Mar 2012, 21:26 Rispondi|Quota
  • #10Progetto Dreyfus

    A DUE ANNI DALLA STRAGE DI TOLOSA, PROGETTO DREYFUS RICORDA LE VITTIME INNOCENTI:

    Jonathan Sandler, 30 anni
    Aryeh Sandler, 6 anni
    Gabriel Sandler, 3 anni
    Myriam Monsonégo, 8 anni

    La mano assassina fu quella del terrorista algerino Mohammed Merah, che citiamo: “Avevo uno scopo preciso. Non avrei mai ammazzato bambini se voi non aveste ammazzato i nostri”.

    Lui il colpevole, ma i complici son tanti e variegati:
    per esempio, chi tutto l’anno diffonde false informazioni e demonizza Israele.
    Chi alimenta l’odio antiebraico, chi racconta storie parziali o utilizza fonti faziose.
    Chi per questioni di audience manda in onda foto ritoccate e video preparati a regola d’arte secondo le finissime tecniche della propaganda palestinese o araba in generale.
    Complice è il pacifista che si fotografa insieme ai terroristi, chiamandoli guerriglieri, o colui che spaccia il terrorismo verso i civili per “lotta di liberazione”.
    Chi chiama Israele “occupante”, o lo dipinge come uno stato di Apartheid.
    Chi davanti alla morte non abbassa la testa in segno di rispetto, ma va in giro a chiedere se forse Israele, o meglio gli ebrei, non se lo siano meritato.

    Complici, come furono complici i partiti, i sindacati e le testate che in Italia aprirono la strada all’attentato al Tempio Maggiore di Roma nell’82, in cui perse la vita il bambino di 2 anni Stefano Gaj Taché.

    Non dimentichiamo le vittime, tantomeno i carnefici.

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/605218809554484/?type=1&stream_ref=10

    19 Mar 2014, 17:12 Rispondi|Quota
  • #11Progetto Dreyfus

    ASSASSINATI PERCHÉ EBREI
    Ricordiamo le vittime della scuola ebraica di Tolosa

    Tolosa, 19 marzo 2012. Sono le otto del mattino, i genitori si affrettavano i figli alla scuola ebraica Ozar Hatorah. Sul marciapiede un uomo che indossava un casco nero a bordo della sua moto, iniziava la sua corsa verso di loro. Apre il fuoco e il primo a cadere a terra è Jonathan Sandler colpito al ventre che nonostante la grave ferita si getta sui suoi due figlioletti, Arieh e Gabriel, per proteggerli ma inutilmente. Moriranno anche loro. Il terrorista, Mohammed Merah, si dirige quindi verso la scuola sparando all’impazzata, nota la figlia del dirigente scolastico, Myriam Monsonego, l’afferra per i capelli e la uccide a sangue freddo con un colpo alla testa. Suo padre l’aveva appena accompagnata a scuola. Chi era presente ha solo potuto sentire gli spari e vedere le vittime a terra. L’assassino aveva già fatto perdere le sue tracce.

    Jonathan Sandler, 30 anni, i suoi due figli, Arieh e Gabriel di 5 e 4 anni, e Myriam Monsonego, 7 anni, furono uccisi perché ebrei.
    L’odio contro gli ebrei nasce dal pregiudizio, la gelosia, la disinformazione, l’incomprensione e l’ignoranza della storia.
    E’ quest’odio endemico presente da millenni che è stata la causa di questo crimine efferato.

    Il 21 marzo 2012 le salme delle vittime furono sepolte a Gerusalemme mentre il giorno dopo il terrorista islamico fu eliminato dalle forze speciali francesi.

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/1252557784820580/?type=3&theater

    19 Mar 2017, 16:03 Rispondi|Quota
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