Olimpiadi Londra 2012: l’Iran apre a Israele. Forse…
Teheran, 25 Luglio 2012 – I mass-media iraniani hanno violentemente attaccato la pubblicazione delle parole del capo del Comitato Olimpico iraniano secondo cui a Londra gli atleti iraniani non eviteranno di gareggiare con avversari israeliani.
L’agenzia di stampa Fars, legata alla Guardia Rivoluzionaria Iraniana, ha parlato di “una manovra diabolica da parte dei mass-media sionisti”, sostenendo che le parole erano state citate “fuori cotesto” e che esse non si riferivano esplicitamente allo stato ebraico.
Ricordiamo che il segretario generale iraniano del comitato olimpico,Bahram Afsharzadeh, aveva dichiarato (almenio secondo Al Arabiya) che, contrariamente a quanto avvenuto nel 2004 ad Atene e nel 2008 a Pechino, gli atleti iraniani non avrebbero rifiutato di competere contro quelli israeliani durante i prossimi Giochi Olimpici di Londra, aggiungendo inoltre che la delegazione iraniana era favorevole al rispetto del minuto di silenzio in ricordo delle vittime israeliane della strage di Monaco ’72. (Ricordiamo che l’Iran non riconosce lo Stato di Israele).
(Fonte: Israele.net e Adnkronos, 25 Luglio 2012)
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Nella foto in alto: il segretario generale iraniano del comitato olimpico,Bahram Afsharzadeh
#1Emanuel Baroz
Iran, Israele e un’apertura di facciata
di Simone Eterno
“Gli atleti iraniani non si rifiuteranno di competere contro quelli israeliani durante i prossimi Giochi Olimpici di Londra”. Parole e musica del segretario generale iraniano del comitato olimpico, Bahram Afsharzadeh, che per la prima volta nella storia apre a uno “storico compromesso”. Durante le Olimpiadi del 2004 e del 2008 infatti, gli atleti iraniani, si erano ritirati dalle competizioni al momento dello sfida con gli israeliani in quanto l’Iran non riconosce Israele come stato.
Insomma, una bella storia di sport… se non ci fosse sotto “la magagna”. Sì perché incredibilmente, l’unico atleta iraniano che avrebbe potuto incontrare un israeliano, si è dovuto ritirare solo un giorno fa. Javad Mahjoob, un judoka della categoria over 100kg, ha dovuto rinunciare all’Olimpiade per “una critica infezione all’apparato digerente”. Se Mahjoob fosse rimasto a Londra, avrebbe potuto incontrare il bronzo israeliano di Atene 2004, Ariel “Arik” Ze’evi.
Mahjoob, che già in passato aveva dichiarato di aver perso match di proposito per evitare di incontrare un atleta israeliano, si è però ritirato giusto un giorno prima dello storico annuncio di Afsharzadeh. Il tempismo è quantomeno sospetto.
Sì perché il “Saremo fedeli ai valori dello sport e giocheremo contro ogni nazione che ci capiterà” pronunciato da Bahram Afsharzadeh in risposta alle parole del presidente del comitato olimpico Rogge, che a sua volta aveva intimato ripercussioni per le nazioni che si sarebbero rifiutate di competere per ragioni di razza, religione o semplice nazionalità contro qualcun’altro, sembrano tanto una frase di circostanza.
“Se una nazione A non comparirà in una competizione contro la nazione B – aveva detto Rogge – sarà chiamata a dare spiegazioni. E se queste spiegazioni – ha proseguito il presidente del comitato olimpico – non saranno soddisfacenti o quantomeno credibili, gli atleti saranno sottoposti e un esame incrociato di uno staff medico indipendente. Infine, se il responso dei medici sarà nagativo, verranno prese delle severe sanzioni”.
http://it.eurosport.yahoo.com/blog/london-secrets/iran-israele-e-un-apertura-di-facciata-145139032–oly.html
#2Franco Marta
I rappresentanti dei sanguinari ayatollah iraniani?…….Ma chi li vuole incontrare’……..Gareggino con se stessi, che è meglio!……