Assalto neofascista nel liceo Giulio Cesare:«incappucciati» lanciano fumogeni
Irruzione di giovani di Blocco studentesco. Panico tra studenti e docenti: nessun ferito, cinque fermati. Altro blitz, fallito, al Mameli
Roma, 22 Ottobre 2012 – Si sono presentati incappucciati davanti alla bidella. «Urlavano e agitavano manganelli, o forse erano bastoni, non so, ero terrorizzata». Poi sono saliti su, ai piani delle aule e lì hanno lanciato fumogeni nei corridoi seminando il panico. È stato un vero e proprio blitz quello avvenuto lunedì mattina al liceo classico Giulio Cesare di Roma in corso Trieste. «Sono stati quelli di Blocco studentesco, l’associazione di ispirazione fascista attiva nelle scuole e nelle università», hanno detto alcuni studenti. «Urlavano ‘viva il duce’ e in pochi minuti, fuori e dentro dall’istituto, c’era solo fumo», hanno raccontato altri. Molti studenti sono usciti impauriti dalle classi e all’esterno dello stesso istituto, bloccando il traffico in strada.
«SQUADRISMO MEDIATICO» – E con un comunicato, arriva la conferma dallo stesso movimento di destra che però parla di «azione esclusivamente dimostrativa e senza alcuna violenza: abbiamo voluto sottolineare che la generazione che il presidente del consiglio Monti ha definito ‘perduta’ non è disposta ad accettare le misure e i tagli imposti alla scuola e all’università pubblica». Più tardi arriva anche una dichiarazione di Casapound di cui Blocco studentesco è l’associazione giovanile: «Se di squadrismo si tratta, è squadrismo mediatico: un modo per rendere visibili le proprie idee e non certo per imporle a suon di bastone».
FERMATI – Intanto però una pattuglia dei carabinieri della stazione Salaria, di passaggio sul posto, è intervenuta ed è riuscita a bloccare il gruppo di ragazzi, tutti con il volto coperto: ne ha fermati tre e li ha portati in caserma per accertamenti. Durante il fermo, un carabiniere è rimasto lievemente ferito: mentre cercava di bloccare i tre, è stato investito dalla auto con la quale cercavano di scappare. Gli altri del gruppo sono invece riusciti a fuggire. Due di loro sono stati intercettati dalla Digos e da agenti del commissariato Villa Glori vicino al Parco della Rimembranza in zona Parioli: hanno 15 e 19 anni, erano in scooter e sotto la sella sono stati ritrovati foto e volantini contro la «spending review» nella scuola. Quindi sono stati portati in commissariato.
SECONDO BLITZ – Non solo. Un altro blitz lunedì c’è stato anche al liceo Mameli di via Micheli, zona Parioli, dove probabilmente lo stesso gruppo, sempre con il volto coperto, ha cercato di scavalcare i cancelli per fare irruzione: ma gli incappucciati sono stati bloccati dall’intervento del personale della scuola. I bidelli, appena si sono accorti della presenza del gruppo, hanno chiuso i cancelli. Quindi gli «incappucciati» sono scappati a bordo di alcune auto. La segreteria della scuola ha segnalato l’accaduto al 113, che è intervenuto sul posto quando ormai erano tutti fuggiti.
Nella foto in alto: l’assalto di Blocco Studentesco al liceo Giulio Cesare di Roma (altre foto disponibili qui)
#1Emanuel Baroz
Apologia del fascismo per Casa Pound nelle scuole
di Daniele M. Regard
Una trentina di ragazzi a volto coperto hanno fatto irruzione questa mattina nel liceo classico “Giulio Cesare” a Roma. Al grido di “Viva il duce” hanno attraversato i corridoi e le classi lanciando fumogeni e sventolando bandiere con simbologie fasciste. Sono i ragazzi del Blocco Studentesco, costola della più nota Casa Pound, l’organizzazione neofascista guidata da Gianluca Iannone.
Dei testimoni affermano che alcuni di loro portassero anche dei bastoni e che abbiano colpito uno dei bidelli della scuola durante la fuga. Fortunatamente cinque di loro sono stati fermati ed identificati anche se temo non servirà a tranquillizzare questi piccoli teppisti. Il Blocco Studentesco, dopo il fattaccio ha oltretutto rivendicato l’operazione con orgoglio, chiarendo che nessuno portava con sè bastoni, come se questo giustificasse il loro gesto.
Vorrei fare brevemente una considerazione, provando a rispondere alla domanda che mi pongo spesso quando leggo di questi episodi legati a Casa Pound and company: esiste un reato chiamato Apologia del fascismo e cito “L’apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione), anche detta Legge Scelba, che all’art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque faccia propaganda per la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista”, oppure da chiunque “pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”. E’ vietato perciò la ricostruzione del PNF e del Partito dei Nazionalsocialisti (ovvero quello Nazista). Ogni tipo di apologia è denunciabile con un arresto dai 18 mesi a 4 anni”.
Perché a questi personaggi viene permesso di esternare le loro idee razziste e xenofobe in assoluta libertà? E non tiriamo fuori il diritto d’espressione che è sacrosanto, qui si sta parlando di delinquenza pura priva di giustificazione. Il problema più grande è che questa ideologia sia viva nelle scuole di Roma, la città della Resistenza, la città del 16 ottobre, una città che non merita tutto questo. Allora chi ha la possibilità d’agire ha la responsabilità di isolare e perseguire penalmente i protagonisti di questi movimenti che di “funzione sociale” hanno ben poco.
http://www.huffingtonpost.it/daniele-m-regard/apologia-del-fascismo-per_b_2001445.html
#2HaDaR
Ho solo un rimpianto: da giovane non credevo nell’antifascismo militante, come allora si chiamava pestare i fascisti. Avevo torto.
Con quella gente non c’è altro da fare.
La minima tolleranza nei loro confronti è già una loro vittoria.
È ora che la libertà venga difesa attivamente con tutti i mezzi.