Escalation di razzi palestinesi contro Israele
Gerusalemme, 11 Novembre 2012 – Escalation di razzi Qassam, Grad e proiettili di mortaio palestinesi, tra sabato e domenica, dalla striscia di Gaza contro Israele. Non meno di 38 i lanci di domenica mattina, che portano a più di 60 il totale degli ordigni sparati a partire da sabato pomeriggio contro Ashkelon, Ashdod, Gan Yavne e altre località minori (la Jihad Islamica palestinese ha rivendicato 70 lanci, ma è probabile che alcuni non abbiano raggiunto il territorio israeliano). Anche Hamas ha dichiarato d’aver preso parte ai lanci contro Israele. Almeno otto razzi a lunga gittata hanno raggiunto Ashkelon, Ashdod, Sderot, l’area di Eshkol e quella di Be’er Tuviya. Alcuni razzi diretti sulle località più popolose sono stati intercettati in tempo dal sistema difensivo israeliano “Cupola di ferro”.
Tre civili israeliani feriti domenica mattina sono stati ricoverati negli ospedali Soroka e Barzilai. Due sono stati raggiunti da schegge mentre viaggiavano nella loro auto, il terzo è stato ferito nei pressi di un istituto educativo a Shaar HaNegev. Danneggiati dai razzi palestinesi anche una fabbrica nella zona di Sderot (colpita per la quarta volta), alcuni veicoli e una centralina elettrica. Decretata la chiusura delle scuole nelle municipalità di Eshkol, Shaar HaNegev, Sdot Negev e Gan Yavne. Sospesi i corsi anche nel college accademico Sapir di Sderot. Raggiunto dai razzi palestinesi anche un campo di calcio.
Le Forze di Difesa israeliane hanno reagito domenica colpendo un’officina di armi palestinese, due magazzini di munizioni e due postazioni di lancio nella parte nord della striscia di Gaza. Secondo fonti palestinesi, nei raid sarebbero rimasti uccisi due terroristi della Jihad Islamica.
La nuova escalation è iniziata sabato quando terroristi palestinesi hanno colpito con un razzo anti-carro un veicolo delle Forze di Difesa israeliane in normale servizio di pattuglia al confine fra Israele e striscia di Gaza, nei pressi del valico di Karni, ferendo quattro soldati, uno dei quali versa in gravi condizioni con ferite alla testa. I quattro sono stati ricoverati all’ospedale Soroka di Beersheba. Subito dopo, alcuni carri israeliani aprivano il fuoco verso l’area da cui era partito l’attacco (rivendicato da sia dall’FPLP che da Hamas) e contro alcuni obiettivi militari preselezionati nella zona di Sa’ajiya, di fronte a Nahal Oz. Secondo fonti palestinesi, quattro palestinesi erano rimasti uccisi dal fuoco di risposta israeliano.
Domenica mattina la Jihad Islamica palestinese ha diffuso da Gaza un breve filmato che mostra il lancio in rapida successione di tre razzi ad opera di quello che il gruppo terrorista annuncia come la sua nuova rampa di lancio SK8.
(Fonte: Jerusalem Post, YnetNews, 11 Novembre 2012)
#1Emanuel Baroz
13/11/2012 “Nessuno dei vostri governi tollererebbe una situazione del genere”. Lo ha lunedì detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlando agli ambasciatori di 50 paesi riuniti ad Ashkelon, all’interno del raggio d’azione dei razzi palestinesi. Ed ha aggiunto: “Il mondo deve capire che Israele ha il diritto e il dovere di difendere i propri cittadini. Non resteremo inerti di fronte a continui attacchi contro i nostri cittadini e i nostri bambini. Più di un milione di israeliani vivono quotidianamente una realtà in cui improvvisamente, nel giro di 15-30 secondi, devono trovare un rifugio dalle aggressioni dei terroristi contro i civili, mentre i terroristi stessi si fanno scudo dei loro civili: il che costituisce un doppio crimine di guerra. Noi non accettiamo questa situazione ed io, come primo ministro d’Israele, non sono disposto a tollerare questo stato di cose, e agiremo per farlo cessare”.
13/11/2012 Sono continuati per tutta la giornata di lunedì i lanci di razzi e mortai palestinesi dalla striscia di Gaza contro il sud di Israele, iniziati la sera del 10 novembre. In mattinata colpite da razzi Grad alcune abitazioni civili a Sderot e Netivot. Una cinquantina le persone soccorse da sabato sera per shock o ferite leggere. Le Forze di Difesa israeliane hanno reagito colpendo lunedì un deposito d’armi e una postazione di lancio razzi nel nord di Gaza.
13/11/2012 Intervistato lunedì dalla tv Usa CNN, il presidente d’Israele Shimon Peres ha ribadito che Israele non cerca un’escalation delle ostilità, ma che farà tutto ciò che è necessario per proteggere i propri cittadini. “Nessun paese al mondo, senza eccezioni, accetterebbe questo stato di cose – ha detto Peres – Il governo d’Israele mobiliterà tutti i mezzi di cui dispone per farlo cessare”. La comunità internazionale, ha aggiunto Peres, dovrebbe tagliare ogni forma di finanziamento ad Hamas finché Hamas resta aggressiva e continua a sparare sulla popolazione civile”. Peres ha ricordato che Israele si è completamente ritirato dalla striscia di Gaza sin dall’estate 2005.
13/11/2012 Intervistato lunedì sera dalla tv Usa CNN sulla recente distruzione di una fabbrica d’armi sudanese, il presidente israeliano Shimon Peres ha detto: “Non ne so nulla. Ma è certo che siamo preoccupati per il fatto che l’Iran vuole trasformare il Sudan in un satellite di Tehran, come ha già fatto con Hezbollah in Libano e Hamas a Gaza”.
13/11/2012 Un altro colpo di mortaio siriano si è abbattuto lunedì su una postazione israeliana a Tel Hazika, sulle alture del Golan, la stessa raggiunta il giorno prima da colpi di artiglieria siriana. Carri delle Forze di Difesa israeliane hanno risposto immediatamente aprendo il fuoco verso la “fonte” del colpo siriano. E’ il secondo incidente del genere da domenica in questo settore, dove sono in corso violenti scontri tra esercito siriano e ribelli. “Non abbiamo alcun interesse ad immischiarci fra ribelli ed esercito siriano – ha dichiarato Yoav Mordechai, portavoce delle Forze di Difesa israeliane – Ma solo a difendere le alture del Golan da colpi vaganti”. Un recente editoriale del quotidiano saudita A-Sharq Al-Awsat sostiene che il presidente siriano Assad avrebbe fatto sparare intenzionalmente verso Israele come gesto di disperazione dopo il fallito tentativo di coinvolgere Libano, Giordania e Turchia nella guerra civile siriana.
13/11/2012 Egitto. I servizi di sicurezza hanno espresso preoccupazione per le minacce contro le piramidi e la Sfinge da parte di un capo salafita. Il leader jihadista Murgan Salem al-Gohary, vicino ai talebani, ha esortato a distruggere questi siti “dedicati alla idolatria”. Le autorità egiziane non hanno preso alla leggera la minaccia e hanno schierato truppe supplementari intorno ai siti storici.
13/11/2012 Le autorità siriane preferiscono negare il colpo d’avvertimento sparato dall’artiglieria israeliana domenica sulle alture del Golan, per la prima volta dal 1973, dopo i ripetuti tiri e sconfinamenti siriani. Il quotidiano siriano Al-Watan, legato al regime di Bashar al-Assad, ha pubblicato testimonianze di abitanti siriani del Golan che sostengono di non aver “sentito nessun missile”.
13/11/2012 Vivaci reazioni tra i ribelli siriani al colpo d’avvertimento sparato dall’artiglieria israeliana domenica sulle alture del Golan, dopo i ripetuti tiri e sconfinamenti siriani. L’Esercito Libero Siriano, in un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa turca Anatolia, mette in guardia il “nemico israeliano dall’interferire nel conflitto interno siriano”. Secondo il comunicato, “ogni tensione creata da Israele sul Golan è da considerare come un tentativo di salvare il regime di Assad”. D’altra parte, secondo fonti dell’opposizione siriana con sede a Quneitra (Golan siriano), citate da YnetNews, le forze del presidente siriano Bashar Assad avrebbero attenuato il bombardamento sulle roccaforti dei ribelli vicino al confine israelo-siriano in conseguenza della reazione delle Forze di Difesa israeliane.
13/11/2012 Il presidente israeliano Shimon Peres ha parlato domenica sera della escalation palestinese contro il sud di Israele e ha invitato la comunità internazionale a smettere di appoggiare Hamas. “E’ assurdo che ci sparino addosso mentre qualcuno li finanzia – ha detto Peres – Se i terroristi di Hamas sapessero che il sostegno finanziario cesserà, non sparerebbero”.
13/11/2012 Siria. Truppe del regime hanno bombardato lunedì Damasco e il territorio circostante dove è in corso la battaglia contro i ribelli. Lo ha riferito l’Osservatorio Siriano dei Diritti dell’uomo, secondo il quale nella sola giornata di domenica sarebbero state uccise 104 persone, portando a più di 37.000 le vittime dall’inizio del conflitto interno.
13/11/2012 Nel quadro di esercitazioni di difesa aerea congiunta tra Forze di Difesa israeliane e forze armate degli Stati Uniti, l’esercito israeliano ha sparato lunedì mattina quattro missili Patriot dalla base di Palmahim.
12/11/2012 Salito a più di 100 il totale di razzi e colpi di mortaio palestinesi che sono stati sparati contro Israele a partire da sabato sera. Centrata anche un’abitazione a Sderot, domenica sera, mentre l’ondata di lanci non accennava a diminuire. Almeno quattro i razzi intercettati dal sistema israeliano “Cupola di ferro” sopra centri densamente popolati, compreso un Grad intercettato sopra Beersheva. “Il mondo deve capire che Israele non resterà inerte di fronte ai continui tentativi di attaccarci – ha dichiarato domenica il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – Se occorre, siamo pronti all’escalation”.
12/11/2012 Un colpo di mortaio siriano da 120 mm si è abbattuto domenica sul Golan orientale. Secondo gli esperti, si tratta di un errore di tiro nel quadro dei combattimenti in corso fra lealisti e ribelli in un villaggio siriano vicino al confine con Israele. Otto episodi analoghi si sono già verificati nel corso degli ultimi due mesi, mentre la settimana scorsa si era avuto lo sconfinamento di alcuni carri siriani. L’artiglieria israeliana ha risposto sparando colpi d’avvertimento, tra cui un missile elettro-ottico Tammuz contro una batteria siriana. È la prima volta che l’esercito israeliano apre il fuoco su questo fronte dalla fine della guerra dello Yom Kippur (ottobre 1973). Domenica mattina il ministro della difesa Ehud Barak aveva avvertito che gli incidenti al confine israelo-siriano non sarebbero stati più tollerati. Intervistato in proposito, il portavoce delle forze israeliane Yoav Mordechai ha detto che l’esercito reagirà a qualsiasi azione che metta a repentaglio gli abitanti del Golan: “Non abbiamo alcuna intenzione di interferire nel conflitto tra il regime siriano e ribelli – ha detto – ma saremo costretti a rispondere a qualsiasi attacco contro le nostre posizioni o contro la popolazione civile del Golan”. Israele ha anche inoltrato formale protesta agli osservatori Onu di stanza sul Golan.
12/11/2012 La società Delek Kidouhim ha annunciato alla Borsa di Tel Aviv la scoperta nel mar Mediterraneo, al largo delle coste di Israele, di un nuovo giacimento di gas molto promettente. Il giacimento ”Karish”, da 56,6 miliardi di metri cubi di gas, si trova nei pressi del grande giacimento ”Leviatano”, dalla capacità stimata di 500 miliardi di metri cubi di gas.
12/11/2012 Il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), parlando domenica a Ramallah nell’ottavo anniversario della morte di Yasser Arafat, ha ribadito che nel mese di novembre sarà inoltrata alle Nazioni Unite la proposta di risoluzione per elevare lo status dell’Autorità Palestinese al rango di “Stato non membro” (senza negoziato né accordo con Israele).
12/11/2012 Secondo YnetNews, i bracci armati di Hamas, Comitati di Resistenza Popolare e Jihad Islamica palestinese avrebbero istituito uno “stato maggiore congiunto” per coordinare le operazioni contro Israele.
(Fonte: Israele.net)
#2Alessandro Litta Modignani
Piovono missili su Israele, ma non fa notizia
Continuano a piovere missili e razzi da Gaza sulle città del sud di Israele. Uno stillicidio quotidiano, centinaia di proiettili sempre più grossi e pericolosi. Non ci sono vittime solo perché lo scudo antimissilistico israeliano funziona efficacemente, ma il problema rimane. Eppure sui giornali, anche oggi, praticamente non se ne trova traccia. Anzi, peggio: alcuni parlano di “Gaza sotto attacco”, rovesciando completamente la realtà.
Quando infine Israele deciderà di reagire, allora sì la notizia esploderà sui mezzi di comunicazione, presentando Israele come “Stato criminale”, “Stato terrorista”, “peggiore dei nazisti” e altre accuse ingiuste e in malafede. Anche se i morti, in questo caso, solitamente sono proprio quei miliziani ed esponenti di Hamas responsabili degli attacchi, comunque pochissimi. E’ un triste copione, falso e mistificatorio, al quale abbiamo assistito mille volte, che a lungo andare ha creato una completa distorsione dei fatti agli occhi dell’opinione pubblica europea. Intanto infuria la guerra civile in Siria: decine e decine di migliaia di morti, stragi continue di donne, vecchi e bambini, popolazioni civili bombardate, intere città distrutte, centinaia di migliaia di sfollati che rischiano di morire di freddo e di stenti nell’inverno ormai prossimo. Una mattanza brutale, alla quale l’Europa assiste impotente o indifferente. I governi si interrogano, i pacifisti tacciono, i più estremisti continuano a scandire i loro stupidi slogan “contro l’imperialismo”. Che rabbia. Che pena.
#3Ruben Vivanti
Provate a immaginare questa situazione: durante la notte cominciano a cadere razzi su Roma, viale Trastevere,Marconi, Testaccio ,Monteverde, ci sono feriti e lamattina le scuole rimangono chiuse,e i bambini nei rifugi piuttosto che nelle classi. Interessante sapere come reagirebbe il governo e il capo di stato maggiore italiano. Questo e ‘ quello che succede qui nel sud di Israele, i media mondiali n. Lo riportano ma criticano solo la reazione israeliana. Solidarieta per i cittadini nel sud di israele!
#4Parvus
Perché le prostitute la danno ai loro clienti.
Risposto a questa domanda si è già risposto a quella sul comportamento dei giornalisti.
O qualcuno è convinto che i balestinesi siano così seducenti?