MO: Gaza; Hamas, peschereccio attaccato da marina Egitto
Gaza, 15 Settembre 2013 – La marina militare egiziana ha aperto il fuoco la scorsa notte contro un peschereccio palestinese e ha arrestato due uomini che erano a bordo. Lo ha reso noto un portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, secondo cui l’incidente è avvenuto “in acque palestinesi” di fronte al settore Sud della Striscia. Hamas ha biasimato il comportamento dell’Egitto che giunge in un momento di crescente tensione lungo il confine fra la striscia di Gaza e il Sinai egiziano.
Fonti locali aggiungono che la sistematica chiusura da parte dell’esercito egiziano dei tunnel per il contrabbando verso Gaza ha provocato nella Striscia, fra l’altro, una forte penuria di pesce. I pescatori di Gaza che di conseguenza cercano di raggiungere zone di pesca verso Sud di fronte alla costa del Sinai sono nelle ultime settimane respinti, anche a fuoco, dalla marina egiziana. Sul versante Nord le loro attività sono peraltro limitate dalla marina militare israeliana.
Il comportamento delle forze armate egiziane – che da cinque giorni impongono una chiusura totale del valico di Rafah, unica uscita praticabile dalla Striscia – sta destando un crescente malumore a Gaza. Ieri di fronte alla rappresentanza diplomatica egiziana a Gaza si è svolta una manifestazione di protesta indetta da studenti universitari palestinesi.
(Fonte: Ticino on line, 15 Settembre 2013)
#1Emanuel Baroz
La guerra tra Egitto e Hamas che non interessa i pacifisti
di Noemi Cabitza
In un interessante editoriale apparso su diversi media mondiali il giornalista arabo Khaled Abu Toameh, tra i più seguiti nel suo genere, afferma che tra Hamas ed Egitto è in corso una vera e propria guerra che per il gruppo terrorista palestinese potrebbe essere più distruttiva di tutte le guerre avute con Israele.
Il punto di vista di Khaled Abu Toameh è molto interessante non solo perché è un profondo conoscitore della realtà araba in Medio Oriente, ma perché ci svela alcuni retroscena di cui in occidente si parla ben poco.
In primo luogo Khaled Abu Toameh parla di una guerra senza esclusione di colpi che si combatte su due fronti, quello dei media e quello lungo il confine tra Gaza ed Egitto.
I media egiziani nelle ultime settimane hanno attaccato sistematicamente Hamas, accusandolo di essere un nemico dell’Egitto e di finanziare e armare i gruppi Jihadisti presenti nella Penisola del Sinai. Da quando Mohamed Morsi è caduto il nuovo Governo egiziano considera Hamas un gruppo terrorista ostile all’Egitto e così fanno i media.
Ma il vero conflitto è in corso lungo il confine tra Egitto e la Striscia di Gaza. Qui gli egiziani non sono andati tanto per il sottile. Hanno distrutto sistematicamente i tunnel del contrabbando, hanno imposto severissime restrizioni al passaggio delle persone dal valico di Rafah in uscita dalla Striscia di Gaza imponendo di fatto un blocco quasi completo che viene eluso solo in caso di gravi problemi sanitari. Hanno poi vietato ai rappresentanti di Hamas di recarsi in Egitto. Infine, proprio un paio di giorni fa, hanno minacciato una azione militare all’interno della Striscia di Gaza.
Hamas, che continua a negare qualsiasi coinvolgimento negli attacchi terroristici in Egitto, è rimasta letteralmente spiazzata da questa offensiva egiziana. Nel volgere di pochi mesi sono passati dall’essere gli alleati privilegiati del più grande Paese musulmano del Medio Oriente all’essere nemici giurati da eliminare. Le risorse del’elite di Hamas sono praticamente bloccate mentre a livello umanitario gli abitanti di Gaza possono contare solo sugli aiuti che arrivano da Israele, centinaia di tonnellate di alimenti e di altri materiali che garantiscono la loro sopravvivenza. Per il resto è blocco totale nel vero senso della parola. Addirittura negli ultimi giorni l’esercito egiziano ha raso al suolo decine di abitazioni (palestinesi) che si trovavano lungo il confine con Gaza e questo per creare una zona cuscinetto molto vasta che impedisca la costruzione di nuovi tunnel.
La Striscia di Gaza non è mai stata così isolata come lo è adesso che il Governo egiziano ha deciso queste misure restrittive. Eppure il mondo pacifista, sempre molto attento al destino dei loro amici terroristi di Hamas, tace clamorosamente e, soprattutto, tace sul fatto che gli unici aiuti a Gaza arrivano da Israele. Come mai? Se è Israele a combattere i terroristi non va bene, ma se lo fanno gli egiziani è accettabile?
Al di la del fatto che è apprezzabile che finalmente gli egiziani abbiano capito chi sono i veri nemici dell’Egitto e chi invece sono gli amici, il silenzio dei cosiddetti “pacifisti” è la prova lampante che il vero pacifismo non c’entra nulla con questo strambo movimento antisemita che organizza flotille e campagne solo quando di mezzo c’è Israele e comunque mai per luoghi dove i problemi sono più che reali (vedi la Siria). Se non è ipocrisia questa, ditemi voi cos’è.
http://www.rightsreporter.org/la-guerra-egitto-hamas-che-interessa-i-pacifisti/
#2Emanuel Baroz
Gaza – Hamas dice stop alle proteste contro il governo
Il movimento di resistenza islamico Hamas non permetterà alcun tipo di protesta contro il suo governo nella Striscia di Gaza. La notizia è arrivata nell’imminenza di una manifestazione in programma per il prossimo 11 novembre.
“Non ci sarà alcuna manifestazione l’11 novembre”, ha assicurato Islam Shawhan, portavoce del ministero degli Interni e responsabile delle forze di sicurezza di Hamas, in un comunicato diffuso dalla pagina web del governo di Gaza.
Il portavoce sostiene che l’intenzione di scendere in piazza quel giorno “è parte di un piano per smantellare la resistenza (palestinese) e portare il caos e il disordine a Gaza”.
La decisione di diversi gruppi di indire una manifestazione è stata lanciata attraverso social network e email in forma anonima.
Il fatto che la data coincida con l’anniversario della morte del leader palestinese Yasser Arafat, fondatore del movimento nazionalista Fatah, fa presumere che i manifestanti possano essere seguaci di questo partito, messo al bando nella Striscia nel 2007 da Hamas e attualmente al potere in Cisgiordania.
Shahwan ha aggiunto che dietro la convocazione delle proteste ci sono l’Autorità nazionale palestinese (Anp), governata da Fatah, e i servizi segreti israeliani, che vogliono “minare il lavoro della resistenza” contro Israele.
(Fonte: Atlas, 13 settembre 2013)
#3Emanuel Baroz
Tv egiziana: Hamas ha addestrato militanti islamici
IL CAIRO – I palestinesi di Hamas, al potere nella Striscia di Gaza, hanno addestrato i militanti islamici che nelle ultime settimane hanno condotto attentati in Egitto. E’ quanto sostiene la tv di stato del Cairo, secondo la quale, in particolare, Hamas ha istruito gli islamici su come piazzare bombe a bordo delle auto e ha consegnato loro almeno 400 mine. Hamas e’ la costola palestinese dei Fratelli Musulmani egiziani, di cui fa parte l’ex presidente egiziano Mohamed Morsi, destituito dai militari lo scorso luglio.
(Fonte: Adnkronos, 12 settembre 2013)
#4Emanuel Baroz
Egitto: governo accusa Hamas di arresto connazionali a Gaza
(AGI) – Il Cairo, 31 ago. – Tensione di nuovo altissima tra il governo dell’Egitto e Hamas: il ministero degli Esteri del Cairo ha accusato infatti il gruppo radicale palestinese, che controlla la Striscia di Gaza, di aver ordinato alle proprie forze di sicurezza di fare irruzione in un centro culturale egiziano operante nel capoluogo dell’enclave, operazione conclusasi con l’arresto di numerosi connazionali. “Condanniamo e denunciamo con forza questo atto irresponsabile”, recita una nota emessa dal dicastero, “e reclamiamo il rilascio dei cittadini egiziani arrestati”. Nel comunicato si ribadisce pieno appoggio alla causa palestinese, ma si avverte che l’abuso commesso ad Hamas non sara’ “perdonato”. Dopo il colpo di stato militare che il 3 luglio scorso porto’ alla destituzione dell’allora presidente, l’islamista Mohamed Morsi, si sono drasticamente deteriorati i rapporti tra le nuove autorita’ egiziane appoggiate dalle Forze Armate e il Movimento di Resistenza Islamico, che appoggerebbe i Fratelli Musulmani e i loro alleati contro l’attuale regime.
#5Emanuel Baroz
Egitto: esercito risponde a islamisti, sanguinoso raid aereo sul Sinai
L’esercito egiziano risponde agli attacchi dei gruppi islamisti nel valico di Rafah. Quattro elicotteri Apache hanno bombardato le postazioni dei miliziani nella penisola del Sinai, uccidendone 15. Il valico di Rafah è stato teatro dei numerosi attacchi dei combattenti islamisti alle forze governative egiziane.
Colpiti diversi villaggi a sud di Rafah, punto di passaggio verso la Striscia di Gaza. I militari hanno fatto saltare in aria anche le abitazioni utilizzate come sbocco dei tunnel per il contrabbando di merci e armi. L’esercito vuole creare una zona cuscinetto sul confine.
“Ora la situazione in città è molto difficile – racconta Yad Abu Taha, un residente di Rafah – I tunnel sono la vita della città”.
Hamas – che appoggia il deposto Presidente Morsi – teme che il programma del governo egiziano rafforzerebbe il blocco di Gaza, infliggendo nuove sofferenze alla popolazione e chiede di stabilire sul confine una zona di libero scambio.
(Fonte: Euronews, 3 Settembre 2013)
#6Parvus
Inutile lamentarci, ormai i neocomunisti li conosciamo: i capi bugiardi, corrotti e prezzolati dagli islamici, i gregari del tutto incapaci del minimo ragionamento logico.