Mentre i pacifinti italiani odiatori di Israele ed alcuni parlamentari del PD passano le giornate scrivendo amenità sui presunti crimini commessi dallo stato di Israele nel corso degli ultimi anni (ed omettendo ciò che accade a Gaza per opera degli egiziani) , come potrete leggere nell’articolo che riportiamo qui di seguito negli ultimi mesi gli ospedali israeliani hanno accolto una moltitudine di cittadini siriani rimasti feriti durante la sanguinosa guerra civile in atto nello stato presieduto da Bashar al Assad (su cui ovviamente i pacifinti hanno taciuto finchè non si è presentata l’occasione per dare addosso agli USA pronti all’intervento armato), inviando inoltre sul posto medicine e quanto necessario per prestare i soccorsi alle povere vittime rimaste in mezzo alle macerie. Tutto questo nonostante l’incessante campagna di demonizzazione dello stato ebraico attuata dalle varie leadership arabo/musulmane della regione tramite trasmissioni televisive, dichiarazioni pubbliche, pubblicazioni di vignette antisemite, testi scolastici vergognosamente omissivi sulla Shoah e sull’esistenza stessa dello stato di Israele.
Perchè uno stato democratico e civile così si comporta di fronte a chi ha bisogno di aiuto. Meditate gente, meditate…
Siria: civili e ribelli vengono curati in Israele
Safed (Israele), 17 Settembre 2013 – Gli ospedali del nord di Israele continuano a ricevere feriti della guerra civile in Siria, in gran parte miliziani dei gruppi ribelli e civili che incrociano la frontiera in cerca di assistenza medica.
Il principale centro ospedaliero civile e’ l’ospedale di Ziv de Safed, nella Galilea Superiore, ma non solo: vicino alla frontiera, nella parte settentrionale delle Alture del Golan, l’esercito israeliano conta dall’inizio dell’anno un ospedale da campo, che svolge la sua attivita’ nella piu’ assoluta discrezione. .
(Fonte: AGI, 17 Settembre 2013)
Thanks to Progetto Dreyfus (altro che Pagine Ebraiche!)
Nella foto in alto: un ferito siriano trasportato d’urgenza all’ospedale Ziv Mediacl Center di Safed (Zfat)
#1Emanuel Baroz
18 settembre 2013 – L’inviato dell’Onu in Medio Oriente, Robert Serry, ha detto martedì al Consiglio di Sicurezza che gli scontri tra esercito e ribelli sulle alture del Golan rischiano di “compromettere il cessate il fuoco” del 1974 tra Israele e Siria monitorato dai caschi blu, e di trascinare Israele nella guerra civile siriana. Serry ha osservato che giovedì scorso, durante “pesanti scontri” tra truppe di Damasco e dell’opposizione, cinque proiettili d’artiglieria e uno di carro armato sono caduti sul versante israeliano della linea di tregua. Serry ha aggiunto che gli israeliani non hanno reagito.
18 settembre 2013 – Una famiglia araba israeliana di Wadi Ara, il cui figlio pare si sia recato clandestinamente in Siria attraverso un paese terzo per combattere a fianco dei ribelli, ha ricevuto notizia della sua morte in combattimento. Martedì la famiglia ha detto d’aver ricevuto la foto di un corpo crivellato di colpi che hanno identificato come il loro figlio. Se la notizia venisse confermata, si tratterebbe del primo israeliano morto nella guerra civile siriana. Altri due giovani membri della famiglia sarebbero ancora in Siria. Secondo alcune stime, sarebbero finora una decina gli arabi israeliani entrati clandestinamente in Siria per combattere a fianco dei ribelli contro il regime di Bashar Assad.
18 settembre 2013 – Un funzionario della sicurezza siriana, parlando alla AFP, ha di nuovo negato con forza che il governo siriano abbia usato armi chimiche il 21 agosto scorso, sostenendo che Damasco “non ha alcun motivo di usare armi chimiche perché stiamo vincendo sul terreno”. Secondo la fonte, i ribelli si sono impadroniti localmente di missili terra-terra ed è probabile che abbiano usato gas sarin nell’attacco.
18 settembre 2013 – Egitto. Uomini armati hanno ucciso un ufficiale egiziano e ferito tre soldati in un attacco contro un veicolo dell’esercito, martedì, a nord-est del Cairo. Lo hanno riferito fonti della sicurezza, sollevando il timore che l’insurrezione armata islamista si sta diffondendo al di fuori del Sinai.
18 settembre 2013 – La Russia sospetta ancora che l’attacco del 21 agosto scorso con gas sarin in Siria sia stato una “provocazione” ad opera delle forze ribelli. Lo ha ribadito martedì il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov.
18 settembre 2013 – È stata di breve durata la gioia degli appassionati iraniani di social network come Facebook e Twitter: martedì le autorità hanno ripristinato il blocco, dopo che era saltato per alcune ore durante la notte a causa di un “problema tecnico” rapidamente risolto, stando a quanto riferito da Abdolsamad Khoramabadi, funzionario dell’ente preposto alla supervisione di internet in Iran. Secondo alcuni osservatori, tuttavia, la vicenda potrebbe anche essere un sintomo delle crescenti frizioni interne al potere tra favorevoli e contrari al controllo su internet.
18 settembre 2013 – Egitto. L’agenzia di stampa palestinese Ma’an ha riferito martedì che elicotteri Apache dell’aviazione egiziana hanno ripreso gli attacchi contro villaggi nella zona di Rafah e Sheikh Zuweid (Sinai settentrionale), roccaforti dei militanti islamisti ad Al-Mukhtar e il villaggio di Al-Mahadia a ridosso della frontiera con Israele.
18 settembre 2013 – Mahmoud Al-Habbash, ministro dell’Autorità Palestinese per i beni religiosi, ha detto in un’intervista alla tv egiziana che lo spodestato presidente Mohamed Morsi progettava di annettere parte del Sinai a Hamas allo scopo di ampliare la striscia di Gaza. Al-Habbash si è inoltre dichiarato favorevole alla distruzione dei tunnel del contrabbando tra Egitto e Gaza spiegando che “queste gallerie sono costruite da una banda che traffica sulle sofferenze del popolo palestinese a Gaza”.
18 settembre 2013 – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato che incontrerà il presidente Usa Barack Obama a Washington alla fine del mese, in occasione del suo viaggio negli Stati Uniti per partecipare alla sessione inaugurale dell’Assemblea Generale dell’Onu. “Ho intenzione di centrare l’incontro sul problema di fermare il piano nucleare iraniano – ha detto Netanyahu – Solo una credibile minaccia militare può portare a un processo diplomatico che permetta di disarmare l’Iran”.
18 settembre 2013 – Il ministero degli esteri iraniano ha confermato martedì che è avvenuto uno scambio di lettere fra il neo presidente Hassan Rohani e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Stati Uniti e Iran non hanno rapporti diplomatici ufficiali dai tempi dell’assalto e sequestro dell’ambasciata americana a Teheran nel 1980.
18 settembre 2013 – Il primo ministro siriano Wael Al-Halqi ha detto in un’intervista a un sito web libanese che l’accordo per la demolizione delle armi chimiche siriane non lascia il paese privo di altri significativi strumenti di guerra capaci di “colpire il nemico e creare equilibrio strategico”.
18 settembre 2013 – Un palestinese ricercato per terrorismo è rimasto ucciso martedì mattina in uno scontro a fuoco scoppiato a Jenin (Cisgiordania) quando palestinesi armati hanno attaccato i soldati israeliani che erano giunti per arrestarlo.
18 settembre 2013 – L’Autorità Palestinese ha rivelato lunedì che la Russia sta addestrando un gruppo di donne palestinesi come paracadutisti militari. Le forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese hanno diffuso alcune foto che mostrano le donne addestrate da esperti russi. Le forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese non hanno né aerei né elicotteri.
17 settembre 2013 – Un cittadino siriano, ferito alla schiena e agli arti nei combattimenti della guerra civile del suo paese, è stato ricoverato lunedì al Western Galilee Hospital di Nahariya. Sale così a 87 il numero di siriani trattati nel solo ospedale di Nahariya, di cui 11 tuttora ricoverati, mentre sono arivati a quota 100 quelli curati nell’ospedale Ziv di Safed (tutti gratuitamente).
17 settembre 2013 – “L’accordo sulla Siria ha dimostrato che una seria e credibile minaccia militare dissuade i regimi pericolosi”. Lo ha detto lunedì il ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon, che ha aggiunto: “Comunque, l’intenzione di disarmare la Siria delle armi chimiche non si misurerà a parole, ma con l’attuazione nei fatti dell’accordo raggiunto tra Stati Uniti e Russia”.
17 settembre 2013 – Gli ispettori Onu hanno ufficialmente confermato lunedì l’uso di gas sarin lo scorso 21 agosto nei sobborghi di Damasco, sottolineando che le condizioni atmosferiche al momento dell’attacco hanno determinato l’uccisione del massimo numero di persone. Come previsto, il rapporto non dice chi ha lanciato l’attacco sui sobborghi in mano ai ribelli. Dal canto loro gli ambasciatori di Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti hanno dichiarato che i dati contenuti nel rapporto Onu non lasciano margine a dubbi confermando che è stato il governo siriano, e non l’opposizione, ad attaccare con il gas sarin.
17 settembre 2013 – Il Segretario Generale dell’Onu, Ban Ki Moon, ha detto lunedì al Consiglio di Sicurezza in consultazioni a porte chiuse che l’uso di armi chimiche in Siria, nei pressi di Damasco, il 21 agosto scorso, è stato un “crimine di guerra”. “Si tratta – ha detto – del più grave utilizzo confermato di armi chimiche contro civili da quando Saddam Hussein li usò a Halabja (Iraq) nel 1988. La comunità internazionale si era impegnata a prevenire il ripetersi di un tale orrore, eppure è successo di nuovo”. Ban Ki Moon ha invocato la minaccia di sanzioni a sostegno del piano per la distruzione delle armi chimiche.
17 settembre 2013 – Secondo fonti di intelligence citate dal giornale tedesco Der Spiegel, il neo presidente iraniano Hassan Rohani sarebbe disposto a chiudere l’impianto nucleare di Fordo a patto che l’Occidente si impegni a rimuovere tutte le sanzioni imposte alla Repubblica Islamica. Secondo le stesse fonti, Rohani sarebbe anche disposto a consentire agli ispettori internazionali di monitorare lo smantellamento del reattore.
17 settembre 2013 – Aerei da guerra di Ankara hanno abbattuto lunedì un elicottero Mi-17 siriano che aveva violato lo spazio aereo turco. Ne ha dato notizia il vice primo ministro turco, Bulent Arinc. Successivamente il ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu ha dichiarato che la Turchia fornirà al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e agli alleati della NATO indicazioni sulle circostanze dell’abbattimento.
17 settembre 2013 – Il capo di al-Qaeda, Ayman al-Zawahri, ha diffuso le sue prime linee guida specifiche per la jihad, esortando a moderare gli attacchi contro altre sette musulmane o contro non musulmani in paesi in cui i jihadisti possono trovare una base sicura per promuovere le loro attività. Il documento, pubblicato dal servizio di monitoraggio SITE, offre una rara panoramica della strategia di al-Qaeda a 12 anni dagli attacchi dell’11 settembre, e della natura delle sue ambizioni globali dal Nord Africa al Caucaso al Kashmir. Mentre gli obiettivi rimangono Stati Uniti e Israele, Zawahri aggiunge: “Per quanto riguarda gli attacchi ai servi dell’America, bisogna distinguere da caso a caso, il principio di base essendo quello di evitare di entrare in conflitto con loro tranne che nei paesi dove affrontarli risulta inevitabile”.
17 settembre 2013 – Con voto unanime, lunedì la Corte Suprema israeliana ha definito illegittima, in quanto lesiva di diritti umani fondamentali, una legge contro l’immigrazione clandestina approvata dalla Knesset nel 2012 che consentiva alle forze di polizia di trattenere in detenzione amministrativa gli immigrati clandestini per un periodo fino a tre anni. Pur esprimendo comprensione per la penosa situazione in cui versano zone ad alto tasso di immigrazione clandestina, come i quartieri sud di Tel Aviv, la Corte ha dato 90 giorni di tempo al governo per sgomberare il centro di raccolta di Saharonim (nel Negev) e decidere se lo status delle migliaia di clandestini in esso trattenuti (quasi tutti africani) sia quello di richiedenti asilo e di immigrati clandestini che devono essere espulsi.
17 settembre 2013 – Siria/Giordania. È aumentato di quasi dieci volte, la scorsa settimana, il numero di profughi siriani che entrano in Giordania, toccando la media di 900 persone al giorno: il livello più alto da diversi mesi. Lo ha detto lunedì il colonnello Zaher Abu-Shehab, che supervisiona i campi profughi per conto del governo giordano, aggiungendo che negli stessi giorni è anche salita a 600 al giorno la media di profughi siriani che fanno ritorno nel loro paese. L’ufficiale ha spiegato che le famiglie siriane spesso si muovono più volte avanti e indietro attraverso il confine a seconda dell’andamento dei combattimenti.
17 settembre 2013 – Egitto. Le forze di sicurezza egiziane hanno preso d’assalto lunedì la città di Delga, nella provincia di Minya (circa 300 km a sud del Cairo) controllata dai sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi, hanno spianato le barricate erette dai Fratelli Musulmani e hanno arrestato 56 residenti. Ne hanno dato notizia fonti della sicurezza egiziana.
17 settembre 2013 – “E’ chiaro a noi tutti che l’Occidente ha un piano per l’intera regione e non ama la nostra regione nella sua forma attuale, e questa è la ragione per cui inglesi e francesi stanno tornando in questa regione dopo anni”. Lo ha detto lunedì il neo presidente iraniano Rouhani, citato da Fars News. “Un’analisi delle attuali condizioni in Libia, Egitto, Libano, Palestina, Siria e Iraq – ha aggiunto Rouhani – mostra che l’Occidente ne ha fatto una catena e cerca di rafforzare Israele e indebolire il fronte della resistenza”.
17 settembre 2013 – “In tutta la Siria settentrionale vi è stata una recrudescenza di crimini e abusi commessi da gruppi armati estremisti anti-governativi e un aumento dell’afflusso di combattenti stranieri”. Lo ha affermato lunedì Paulo Pinheiro, capo dell’inchiesta Onu sui diritti umani, spiegando che “intere brigate sono ora composte da combattenti stranieri penetrati in Siria” in nome della jihad (guerra santa).
17 settembre 2013 – Il mercato israeliano è cresciuto del 3,4% dall’inizio del 2013, stando ai dati diffusi lunedì dall’Ufficio Centrale di Statistica. Il tasso di crescita è uguale a quello del 2012, ma inferiore alle stime della Banca d’Israele (3,8%) e del Ministero delle finanze (3,5%).
17 settembre 2013 – Secondo il giornale libanese As- Safir, l’Iran avrebbe svolto un ruolo cruciale nel convincere il regime siriano ad accettare la supervisione internazionale sulle sue armi chimiche, convincendolo che non avrebbe perso la sua capacità di deterrenza contro Israele.
17 settembre 2013 – Secondo l’americano Wall Street Journal, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha esortato il Segretario di stato Usa John Kerry ad accettare la proposta russa sulla demolizione dell’arsenale chimico siriano. STando ale fonti americane e mediorientali citate dal quotidiano, Netanyahu telefonò a Kerry lo scorso 11 settembre per dirgli d’essere convinto che la Russia non stesse bluffando e che un accordo era possibile. Netanyahu avrebbe spiegato a Kerry che Israele condivide con Washington il timore che interventi militari in Siria possano rafforzare i ribelli islamisti e legati ad al-Qaeda, e consentire loro di impadronirsi degli arsenali del regime di Damasco.
17 settembre 2013 – Israele riceverà in prestito, come era stato stabilito, il capolavoro di Botticelli “L’Annunciazione di San Martino alla Scala” (XV sec), dopo che in un primo momento il ministero dei beni culturali italiano ne aveva bloccato il trasporto per i timori suscitati dalla guerra civile in Siria. Meir Bardugo, del ministero della cultura israeliano, ha detto domenica che la ministra Limor Livnat ha lavorato “intensamente dietro le quinte” per convincere l’Italia che l’opera sarebbe stata al sicuro. Il direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, Antonio Natali, ha annunciato sabato all’ANSA che il dipinto è partito alla volta di Gerusalemme, e domenica il direttore del Museo Israel, James Snyder, ha confermato che sarà in mostra a Gerusalemme per 4 mesi a partire da martedì.
17 settembre 2013 – In un’intervista pubblicata venerdì scorso dal periodico “Voce ebraica dalla Germania”, la cancelliera tedesca Angela Merkel a una domanda sulla minaccia nucleare iraniana contro Israele ha risposto: “Noi non saremo mai neutrali e Israele può essere sicuro del nostro sostegno quando si tratta di garantire la sua sicurezza. Il sostegno della Germania alla sicurezza di Israele è parte del nostro ethos nazionale, della nostra ragion d’essere”. Angela Merkel ha poi respinto la legittimità dell’antisionismo, spiegando: “Per coloro come me che ritengono che gli ebrei come popolo hanno diritto all’auto-determinazione, il sionismo come movimento nazionale del popolo ebraico è l’incarnazione di questo diritto che i suoi oppositori vogliono negare”.
16 settembre 2013 – Soldati delle Forze di Difesa israeliane hanno portato domenica allo Ziv Medical Center di Safed altri tre siriani riamsti feriti oltreconfine, nella guerra civile che devasta il loro paese. Sale così a 100 il numero di feriti siriani trattati nel solo ospedale Ziv di Safed.
16 settembre 2013 – Inizia lunedì la registrazione dei candidati per le elezioni amministrative che si terranno il 22 ottobre in 191 comuni israeliani.
16 settembre 2013 – In un’intervista alla ABC, il presidente Usa Barack Obama ha detto che gli iraniani sanno che la questione nucleare è di gran lunga superiore alla questione chimica, e che l’Iran non deve presumere che la preferenza di Washington per la diplomazia significhi che gli Stati Uniti escludano di colpire Teheran. Obama ha aggiunto che la minaccia iraniana contro Israele è una questione fondamentale che va affrontata, ma gli iraniani dalla crisi siriana dovrebbero trarre la conclusione che esiste sempre una potenziale uscita diplomatica da queste crisi.
16 settembre 2013 – Dopo l’incontro a Gerusalemme con il Segretario di stato Usa John Kerry, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che il regime siriano deve rimuovere tutte le sue armi chimiche e il mondo deve garantire che i regimi estremisti non abbiano armi chimiche.
16 settembre 2013 – Siria. La Coalizione Nazionale Siriana, principale gruppo d’opposizione filo-occidentale, ha invocato un divieto alle forze del presidente Bashar Assad di utilizzare missili balistici e forze dell’aria, oltre al quello di usare armi chimiche.
16 settembre 2013 – Siria. Ali Haidar, ministro per la riconciliazione nazionale, ha detto in un’intervista all’agenzia di stampa russa RIA che l’accordo Usa-Russia sulle armi chimiche siriane è una “vittoria” per il regime di Damasco e per Mosca.
16 settembre 2013 – Il capo di al-Qaeda, Ayman al-Zawahri, in un video diffuso all’indomani del 12esimo anniversario degli attentati dell’11 settembre, ha esortato i militanti islamisti, che costituiscono alcune delle più efficaci forze di opposizione nella guerra civile siriana, a evitare alleanze con altri ribelli sostenuti da stati arabi del Golfo e dall’Occidente. Le divisioni tra i ribelli e la forte influenza fra loro dei terroristi islamisti costituiscono due dei motivi per cui le potenze occidentali esitano a prendere posizione nel conflitto interno che lacera da due anni e mezzo al Siria.
16 settembre 2013 – Egitto. Il portavoce militare, Ahmad Ali, ha detto in una conferenza stampa che negli ultimi tre mesi l’esercito egiziano ha arrestato 309 jihadisti nella penisola del Sinai.
16 settembre 2013 – Siria. All’indomani della firma dell’accordo sulle armi chimiche con cui gli Usa hanno congelato l’azione militare minacciata contro Damasco, aerei e artiglieria di Bashar Assad hanno ripreso i bombardati sulle periferie ribelli della capitale.
16 settembre 2013 – Siria. Un’unità siriana d’élite nota come Unità 450 starebbe disseminando le armi chimiche in decine di siti sparsi per tutto il paese per rendere difficile il loro reperimento sia ad aviazioni nemiche sia ad ispettori internazionali. Lo ha scritto il Wall Street Journal, citando fonti governative americane e parlamentari al corrente di fatti di intelligence. Secondo il reportage, Washington stima che Damasco abbia almeno 1.000 tonnellate di agenti chimici e biologici, tradizionalmente immagazzinati in alcuni siti nella Siria occidentale. Ma circa un anno fa il governo di Assad avrebbe iniziato a distribuirle in una cinquantina di siti ai quattro angoli del paese.
16 settembre 2013 “Ci auguriamo che l’intesa (sulle armi chimiche siriane) dia risultati concreti: è anche un test che vale per gli sforzi diplomatici della comunità internazionale volti a fermare l’armamento nucleare iraniano”. Lo ha detto domenica il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu intervenendo alla cerimonia per il 40esimo anniversario della guerra dello Yom Kippur. “Anche in questo caso – ha aggiunto Netanyahu – quello che determinerà le scelte future non sono le parole, ma i fatti. Oggi più che mai Israele deve essere pronto a difendersi”. Dal canto suo, il presidente Shimon Peres ha ricordato che “a suo tempo il presidente egiziano Anwar Sadat sorprese tutti quando venne a Gerusalemme a caldeggiare la pace. La Siria, che era stata alleata dell’Egitto nella guerra di Yom Kippur, rifiutò di essere suo alleato nella pace. Assad – ha aggiunto Peres – deve ottemperare al disarmo delle armi chimiche, e Obama ripete che l’opzione militare è ancora sul tappeto: la minaccia militare che sostiene l’accordo sulle armi chimiche siriane dovrebbe essere di monito per i dirigenti iraniani”.
16 settembre 2013 – “Dall’inizio della crisi in Siria, sono oltre 2.000 gli ufficiali che hanno disertato trovando rifugio in Giordania, dove sono ospiti dell’esercito giordano”. Lo ha detto domenica il ministro degli interni giordano, Hussein al-Majali, citato dal giornale giordano Al- Rai. Al-Majali ha aggiunto che la Giordania non abbandona coloro che cercano aiuto e rimarrà terra d’asilo, ma non a scapito della sicurezza del popolo giordano.
16 settembre 2013 – Secondo il giornale libanese Al-Mustaqbal, su posizioni anti-Hezbollah, 20 camion siriani carichi di agenti chimici sarebbero entrati in Iraq. Fonti della provincia di Al Anbar hanno riferito al giornale d’aver visto i camion attraversare il confine tra Siria e Iraq sotto scorta militare. Già la settimana scorsa il comandante del Libero Esercito Siriano (anti-Assad), Salim Idris, aveva accusato Damasco d’aver avviato il trasferimento delle scorte di armi chimiche in Libano e Iraq.
16 settembre 2013 – Il Segretario di Stato Usa John Kerry in visita domenica in Israele per un incontro con il primo ministro Benjamin Netanyahu, all’indomani della firma dell’accordo tra Washington e Mosca sulla messa in sicurezza degli arsenali di armi chimiche siriane.
15 settembre 2013 – Un bambino siriano di 10 anni, ferito da schegge di mortaio alla schiena e agli arti nel corso dei combattimenti della guerra civile del suo paese, è stato ricoverato sabato allo Ziv Medical Center di Safed.
15 settembre 2013 – Dopo tre giorni di colloqui a Ginevra tra il Segretario di stato Usa, John Kerry, e il Ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, Russia e Stati Uniti hanno sottoscritto sabato un accordo per la messa in sicurezza dell’arsenale chimico del presidente siriano Bashar Assad. L’accordo prevede che la Siria presenti entro una settimana un rapporto completo sul suo arsenale chimico, che ne consenta il monitoraggio internazionale entro novembre e la completa rimozione entro il giugno 2014.
(Fonte: Israele.net)