PARIGI: MANIFESTAZIONE PROPALESTINA SFOGA IN SCONTRI DAVANTI LA SINAGOGA
Parigi, 13 Luglio 2014 – E’ di un ebreo francese ferito gravemente per accoltellamento il bilancio della manifestazione propalestinese di oggi a Parigi dove al grido “Juifs à la mort, Jihad! Jihad!” centinaia di persone hanno manifestato contro Israele per le vie della capitale francese.
Al termine della manifestazione un gruppo piuttosto numeroso di facinorosi si è diretto verso la vicina sinagoga di Rue de la Roquette, dove in quel momento si stava svolgendo una funzione religiosa, dando letteralmente l’assalto al luogo di culto.
In quel momento non erano presenti le forze dell’ordine all’esterno della sinagoga e quindi gli assalitori, al grido di “Hitler aveva ragione” sono venuti alle alle mani con gli addetti alla sicurezza della comunità ebraica parigina.
Tra i manifestanti sono comparsi coltelli e mazze. Solo il tardivo intervento delle forze dell’ordine ha placato gli animi.
Thanks to Progetto Dreyfus
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Nella foto in alto: l’assalto antisemita alla sinagoga di Rue de la Roquette, a Parigi
#1Emanuel Baroz
Parigi – Sinagoghe prese di mira
Una folla inferocita ha preso d’assolto una sinagoga di Parigi, nei pressi della Bastiglia. Il pretesto, contestare l’azione israeliana per porre fine al lancio di razzi di Hamas dalla Striscia di Gaza contro il paese. Intrappolate dentro al Tempio circa 200 persone, che hanno dovuto aspettare che i dimostranti, che si sono scontrati con le forze dell’ordine, fossero allontanati.
“Sono scioccato e disgustato – ha dichiarato Joel Mergei, presidente del Concistoro centrale – Le aggressioni contro la comunità ebraica hanno preso una piega inaccettabile”. Dentro allla sinagoga si stava svolgendo una cerimonia di commemorazione per i tre ragazzi israeliani rapiti e uccisi in Cisgiordania. Sei poliziotti e due membri della Comunità ebraica sono rimasti feriti. A condannare duramente l’accaduto è stato il primo ministro francese Manuel Valls.
Nei giorni precedenti un’altra sinagoga era stata colpita da una bomba incendiaria. Non solo in Francia, sono stati numerosi gli episodi di antisemitismo registrati nelle ultime ore, da Boston a Casablanca.
(Fonte: Moked, 14 Luglio 2014)
#2Emanuel Baroz
Circa 200 ebrei all’interno della sinagoga sono rimasti per qualche tempo in ostaggio dei manifestanti. Il bilancio degli scontri, seppure provvisorio, è preoccupante: 4 feriti, di cui uno grave. E a Casablanca è stato aggredito il Rabbino della città
Parigi: attacco a una sinagoga durante una manifestazione pro-palestinese. In ostaggio gli ebrei all’interno
di Ilaria Myr
Nello stesso giorno in cui il conflitto fra Israele e Hamas ha raggiunto livelli davvero preoccupanti, una manifestazione pro-palestinese a Parigi si è trasformata in un attacco a una sinagoga.
Le notizie più dettagliate – principalmente da siti ebraici francesi(AlyaExpress News, Jss) – riportano come durante una manifestazione in supporto agli abitanti di Gaza centinaia di manifestanti abbiano attaccato la sinagoga della Roquette (10 arroundissement) lanciando pietre e urlando “morte agli ebrei”. All’interno si trovavano circa duecento ebrei raccolti in preghiera per Israele, che sono letteralmente rimasti in ostaggio finché la polizia non è intervenuta con del gas contro i manifestanti e facendo uscire gli ostaggi.
Il bilancio degli scontri, seppure provvisorio, è preoccupante: 4 feriti, di cui uno grave. Ma a ferire sono anche gli urli di odio, riportati sui social media e sui siti dai testimoni presenti: “Israele assassino”, “morte agli ebrei”, “vi uccideremo tutti”, ma anche “morte agli askenaziti”, “Hitler aveva ragione”, “vi bruceremo”, “sporchi bianchi”, “la Palestina deve finire il lavoro (sottinteso, iniziato da Hitler).
timthumb.phpSolo un giorno prima, nella notte fra sabato e domenica, un’altra sinagoga, quella di Aulnay- sous Bois, è stata oggetto di un attacco incendiario con delle molotov da parte di ignoti, che ha incendiato totalmente la porta dell’edificio.
Cresce dunque fra gli ebrei francesi la preoccupazione per l’antisemitismo sempre più esibito e violento, che si è tradotto negli ultimi mesi a una crescita esponenziale delle aliyot da questo Paese.
E in un quadro del genere, le parole di oggi del presidente François Hollande “proteggeremo gli ebrei” sembrano non avere molto valore per nessuno.
Aggredito il Rabbino di Casablanca
La violenza e la tensione per quanto sta succedendo in Israele in questi giorni, si stanno propagando non solo in Francia, coi tristi fatti di Parigi, ma anche nel Nordafrica. A Casablanca è stato aggredito, venerdi sera, il Rabbino della comunità locale, Moshe Ohayon, per quanto “sta accadendo a Gaza” così ha cominciato ad attaccarlo il suo aggresssore. Un giovane, che secondo le fonti è stato subito identificato dalle forze dell’ordine locali, ha aspettato che il Rav si dirigesse verso la sinagoga e minacciosamente si è avvicinato a lui cominciando a colpirlo ferocemente, provocandogli diverse fratture al naso e in altre parti del corpo. Tutto questo nella totale indifferenza dei passanti che hanno ignorato la scena, facendo finta di niente. Un episodio di indubbia gravità, subito condannato dalla comunità ebraica marocchina che ha sottolineato il crescente timore da parte dei suoi membri riguardo ad un aumento dell’antisemitismo, in concomitanza con gli attacchi a Gaza. “Sta diventando davvero pericoloso vivere qui, da quando sono cominciati i disordini a Gaza stanno aumentando gli episodi di violenza antiebraica” ha sottolineato un membro della comunità ebraica locale che ha chiesto alla polizia di intensificare i controlli e la sicurezza attorno ai luoghi ebraici a Casablanca. La tensione resta molto alta anche a Fez dove un uomo è stato picchiato con un martello, lo stesso giorno, da un aggressore sconosciuto. (Roberto Zadik)
http://www.mosaico-cem.it/articoli/parigi-attacco-a-una-sinagoga-durante-una-manifestazione-pro-palestinese-in-ostaggio-gli-ebrei-allinterno
#3Emanuel Baroz
Assalto alla sinagoga di Parigi, esulta il leader del Caim
di Enrico Silvestri
Gli attivisti filopalestinesi assaltano la sinagoga a Parigi e il garrulo Davide Piccardo batte le manine e grida tutto contento «È finita la pacchia».
O meglio lo posta sul suo profilo facebook, una vera miniera di delicatezze di questo tono. Come la poesia sull’asinello ebreo o la foto del militante palestinese Qassam, nome dato poi ai missili lanciati su Israele. Non è un omonimia, bensì lo stesso Piccardo già candidato in consiglio comunale con la lista per Pisapia e interlocutore privilegiato del sindaco per le questioni musulmane.
Figlio Roberto, un ligure diventato musulmano con il nome di Hamza che, come tutti i converti sente il dovere di mostrarsi più zelante nel sostenere le idee appena abbracciate. E suo figlio non gli è da meno. Esplode la crisi in Medio Oriente, gruppi di arabi tentano di incendiare la sinagoga di Parigi e lui bello come il sole mette il video degli scontri su facebook con un distaccato commento «finita la pacchia».
E fin qui nulla da dire, qualunque squinternato è ormai libero di twittare o postare qualsiasi cosa. Il problema è che Davide Piccardo, 32 anni, non è uno «qualsiasi». Originario di Imperia, si laurea in Scienze politiche a Milano, dove rimane a vivere, e inizia a occuparsi di cooperazione internazionale. Molto attivo in tutte le cause e associazioni filo arabe, nel 2011 si candida in Comune con Sinistra ecologia e libertà, partito di riferimento di Giuliano Pisapia. Sorvolando sul fatto che l’immam di Segrate Ali Abu Shwaima inviti i fedeli a non votate per il Sel perché «la condotta del suo leader non rispecchia i valori dell’Islam». Piccardo non ce la fa, ma rimane interlocutore privilegiato del neo sindaco in quanto fondatore del Caim, coordinamento che riunisce le più importanti realtà islamiche milanesi.
Una presenza che sembra non imbarazzare il sindaco nonostante il buon Davide, non dimostri certo di essere portatore di ramoscelli d’ulivo. Basta scorrere il suo profilo facebook per trovare un fiorelegio di amenità. Come la poesia «Il fascistello filoisraeliano» dove sciorina rime baciate tipo «Dice a tutti d’esser israelita e se lo contraddici sei un antisemita» per poi concludere con «Fa l’ebreo a tempo pieno ma si nutre sol di fieno. Ad un asino m’assomiglia, al diavolo chi se lo piglia!». Non propriamente da Nobel. Se poi ci fosse qualche dubbio sulla sua posizione nei confronti della crisi mediorientale, basta fermarsi sulla foto di un signore barbuto inserita due giorni fa dal nostro eroe. Insignificante ai più, si tratta invece nientemeno che di Izz al-Din al-Qassam, guerrigliero morto nel 1935 presso Jenin in uno scontro con le forze britanniche, considerato dai palestinesi come uno dei padri della resistenza. Tanto che il gruppo palestinese Hamas, gli dedica il suo braccio armato, «Brigate del martire al-Qassam» e i missili con cui martella le città israeliane. Classici messaggi di chi è impegnato per la pace e la cooperazione internazionale.
(Fonte: Il Giornale, 17 Luglio 2014)