“Non comprare dagli ebrei”: nuovi manifesti antisemiti a Roma firmati Militia, che finge di preoccuparsi della causa palestinese
Roma, 9 Agosto 2014 – Boicottare i commercianti ebrei della Capitale. È l’ “invito” apparso su alcuni manifesti affissi nella notte a Roma, nel quartiere Trieste, Africano e a Talenti, firmati “Vita est Militia”.I cartelloni abusivi sono apparsi sui muri di viale Libia e di via Ojetti: “Contribuisci a fermare il massacro del popolo palestinese. Bisogna boicottare ogni tipo di prodotto e commerciante ebraico (sic!)“. Segue un elenco di una cinquantina tra varie attività commerciali che secondo gli autori dei manifesti sarebbero di proprietà di persone di religione ebraica.
La Digos ha immediatamente aperto una inchiesta, indagando negli ambienti dell’estrema destra per risalire agli autori dei manifesti. Al vaglio della polizia anche le immagini delle telecamere di sicurezza presenti nelle strade interessate. Al momento gli investigatori non hanno elementi che possano provare un legame con le scritte antisemite apparse sui muri della Capitale la notte tra il 27 e il 28 luglio e per le quali ci sono tre indagati.
Pronta la reazione delle istituzioni, con il Sindaco della Capitale Ignazio Marino che ha dichiarato: “Il linguaggio utilizzato riporta alla mente le liste di proscrizione antiebraiche del nazifascismo. E la Capitale d’ Italia, medaglia d’oro alla Resistenza, si schiera a fianco dei commercianti presi di mira”, dicendosi poi indignato per questi gesti “compiuti da teste vuote” che rappresentano “un inaccettabile schiaffo alla dignità e ai valori di tutte le romane e i romani” augurandosi infine che i responsabili di “questi gravissimi atti vengano arrestati e severamente condannati”.
(Fonte: Corriere.it, Messaggero.it, La Stampa.it, Repubblica.it, 9 Agosto 2014)
Thanks to Progetto Dreyfus
Nella foto in alto: uno dei manifesti antisemiti affissi durante la notte per le vie di Roma (abbiamo omesso appositamente la lista delle attività commerciali che, secondo gli idioti autori dei manifesti, andrebbero boicottate)
#1Emanuel Baroz
GRAVISSIMO ATTO INTIMIDATORIO A ROMA NEI CONFRONTI DEGLI EBREI DA PARTE DI “MILITIA”
Manifesti contro i negozi di commercianti ebrei di Roma per invitare al boicottaggio ‘dei prodotti di Israele’ con un elenco delle attività, firmati ‘Vita est militia”, sono comparsi all’alba sui muri di alcuni quartieri della Capitale, in viale Libia, Via Ugo Ojetti, Piazza Bologna. ”Boicotta Israele – c’e’ scritto sui manifesti – contribuisci a fermare il massacro del popolo palestinese. Bisogna boicottare ogni tipo di prodotto e commerciante ebraico”, segue l’elenco di una cinquantina di attività.
Delle indagini se ne sta occupando la Digos. Quello che vogliamo augurarci è che si abbia il pugno di ferro contro tali comportamenti intimidatori nei confronti di cittadini italiani. Si rischia una nuova ondata d’odio nei loro confronti che potrebbe portare ad aggressioni a luoghi dell’ebraismo e a persone fisiche come in altre città d’Europa. Il boicottaggio contro Israele è stupido e assurdo per ragioni fin troppo chiare. Ma anche se fosse, cosa diavolo ha in testa questa gente e gli italiani che assistono a questi episodi senza dire una parola? Che accidenti c’entra il boicottaggio di cittadini italiani di religione ebraica con quello che accade in Israele?
https://it-it.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/674026002673764/?type=1
#2Timoroso
Non capisco cosa stia a indagare la Digos… Se io non voglio compare in un qualsiasi negozio, sono obbligato a farlo? Cose da pazzi!
#3Emanuel Baroz
Anni ’30? No, Roma 2014. Si torna alle liste contro i negozi di ebrei
Roma, piazza Bologna. In tutta la zona, fino al quartiere africano, manifesti firmati Militia, un’organizzazione di estrema destra, segnalano un elenco di negozi da boicottare e catene commerciali e aziende, perché di ebrei. E naturalmente, anche il codice a barre che contrassegna i prodotti israeliani. Sembra di essere tornati agli anni Trenta. Naturalmente c’è una enorme differenza: allora l’antisemitismo era di Stato, oggi i responsabili sono ricercati e saranno perseguiti.
Ma vorremmo soffermarci su un aspetto della vicenda. La vignetta che accompagna l’invito al boicottaggio “per fermare il massacro del popolo palestinese” è di Carlos Latuff, un disegnatore brasiliano, di origine libanese, specializzato in satira politica. I suoi lavori sono improntati all’anticapitalismo, pacifismo e antimilitarismo. È molto conosciuto per le sue vignette sul conflitto israelo-palestinese e, più recentemente, sulla Primavera araba.
È un’icona della sinistra, le sue immagini dal segno grafico inconfondibile sono utilizzate in tutte le campagne anti-israeliane delle organizzazioni propal dell’arcipelago rosso.
L’utilizzo della vignetta di Latuff nei manifesti affissi a Roma è solo l’ultimo esempio di quella saldatura ormai evidente tra antisemiti e anti-israeliani di estrema destra, di estrema sinistra e immigrati arabo-magrebini che dilaga oggi in Europa, in particolare in Francia, in Belgio, in Germania. Saldatura che non si è nascosta negli attacchi alle sinagoghe di Parigi, dove arabi con la kefiah marciavano fianco a fianco con teste rasate, le croci celtiche tatuate sulle braccia.
In una intervista rilasciata a Marina Gersony per il Bollettino/Mosaico (in uscita a fine agosto), Georges Bensoussan, storico francese autore di saggi fondamentali sull’antisemitismo e la Shaoh, afferma: “È evidente che quando Israele difende i suoi cittadini dai missili, l’antisemitismo si ripresenta ogni volta in modo estremamente violento. Va però precisato che l’antisemitismo ha origini diverse: una è dell’estrema destra europea che si approfitta della popolazione araba per esprimersi liberamente. E poi c’è un antisemitismo di ultrasinistra che, celandosi dietro le critiche della politica governativa israeliana, nega in realtà il diritto dello Stato ebraico ad esistere”.
(Fonte: Mosaico – Comunità Ebraica di Milano, 10 Agosto 2014)
#4Uno che la pensa diversamente
Come volevasi appurare…
I commenti sono soltanto quelli che vanno nella direzione da voi voluta e gradita…
Ma se uno legge e non la pensa come voi?
Pensate di averlo convinto con i vostri testi o di non averlo invece rafforzato nell’opinione contraria?
Addio! Cuocete pure nel vostro brodo…