Chissà cosa ne pensa il cantante Piero Pelù su tutto questo…
Libia, Hamas minaccia l’Italia: “Non intervenite, sarebbe una crociata”
Gaza, 17 Febbraio 2015 – Hamas respinge ingerenze in Libia “da parte di alcuni Paesi come l’Italia” che adducono “il pretesto di combattere il terrorismo“. Lo afferma un dirigente di Hamas, Salah Bardawil, citato dall’agenzia Palinfo. Un intervento militare sarebbe considerato “una nuova Crociata contro Paesi arabi e musulmani“, ha spiegato.
Bardawil ha poi ricordato che Hamas ha già espresso opposizione contro gli interventi stranieri in Iraq, e dunque rinnova adesso i propri appelli per sventare mosse simili in un altro Paese arabo.
Quanto alla decapitazione di 21 copti egiziani in Libia, il dirigente di Hamas ha espresso parole di condanna, precisando che il suo movimento si oppone all’uccisione di persone sulla base della loro affiliazione religiosa, politica o intellettuale (certo leggendo il suo statuto non si direbbe…).
(Fonte: Ansa, Il Giornale, TGCom, 17 Febbraio 2015)
#1Emanuel Baroz
Hamas esorta l’Italia a non intervenire contro Daesh (ISIS) in Libia
http://www.progettodreyfus.com/hamas-esorta-litalia-a-non-intervenire-contro-daesh-isis-in-libia/
#2Emanuel Baroz
Sulla Libia Hamas avverte l’Italia: “Non attaccate, sarà una crociata”
La condanna dell’intervento nelle parole di un dirigente del gruppo palestinese
di Lucio Di Marzio
Combattere il terrorismo? “Soltanto un pretesto”, la scusa per “ingerenze in Libia” da parte di Paesi come l’Italia.
Lo dice un dirigente di Hamas, Salah Bardawil, che intervistato dall’agenzia PalInfo ha condannato l’ipotesi di un intervento contro il sedicente Stato islamico nel Paese nord-africano.
Ricordando che il gruppo che rappresenta si è sempre espresso contro le ingerenze, anche nel caso della guerra in Iraq, Bardawil ha messo in chiaro il suo punto di vista: “Sarebbe una Crociata contro Paesi arabi e musulmani”. Una condanna forte, che non è però una giustificazione delle azioni dell’Isis.
Il gruppo palestinese è considerato un organizzazione terroristica dagli Stati Uniti (l’Europa ha in ballo un ricorso), ma secondo il dirigente si oppone all’uccisione di persone sulla base della loro affiliazione religiosa. I ventuno copti decapitati dal sedicente Stato islamico, invece, sono stati ammazzati più perché cristiani che per mandare un messaggio all’Egitto. “Una distorsione dell’islam”, secondo Hamas.
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/sulla-libia-hamas-avverte-litalia-non-attaccate-sarebbe-1095040.html
#3Emanuel Baroz
Libia, nuovi raid egiziani: molti morti Hamas: “L’Italia non intervenga”
Colpite le postazioni dell’Isis a Derna, roccaforte dei terroristi. Attacchi anche all’aeroporto di Zintan. Appello de Il Cairo all’Onu: “Adottare una risoluzione per un intervento internazionale”
Altri sette raid con “decine di morti” sono stati compiuti dall’aviazione egiziana e libica contro postazioni dell’Isis a Derna, la roccaforte jihadista situata a est della Libia. Lo segnalano media egiziani, citando fonti ufficiali libiche. Il comandante dell’aviazione libica, Saqer Al-Joroushi, ha segnalato che i raid hanno causato “un numero imprecisato di feriti”.
Raid su aeroporto di Zintan- I miliziani filo-islamici dell’Operazione Alba (Fajr Libya) al potere de facto a Tripoli, “hanno lanciato raid aerei sull’aeroporto di Zintan”, la città rivale a sud della capitale. Lo afferma l’emittente al Arabiya.
Colpito anche il tribunale della Sharia – Tra gli obiettivi colpiti dai raid c’è anche il Tribunale della Sharia istituito a Derna dallo Stato islamico. A riferirlo è stato il comandante dell’aviazione libica, segnalando che le incursioni hanno colpito anche i quartieri di Sayeda Khadija e Shisha.
Sisi chiede all’Onu l’intervento internazionale – Dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi è arrivato un accorato appello diretto “al Consiglio di sicurezza dell’Onu” perché venga “adottata una risoluzione per un intervento internazionale in Libia”. A riportare la notizia è il sito del quotidiano governativo egiziano Al-Ahram. Nell’intervista, diffusa anche da Radio euro 1, il presidente dice che “non c’è altra scelta” alla luce della “accettazione da parte del popolo e del governo libico e del loro appello all’Egitto ad agire in questa direzione”. Alla richiesta se ripeterà i radi, Sisi risponde poi che “la situazione necessita una ripetizione in maniera corale”.
Ministro Esteri: “Raid un nostro diritto” – I raid sulla Libia, ha detto il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shouky alla tv Al Arabiya, “sono parte del diritto del nostro Paese all’autodifesa per proteggere i nostri figli”. Il ministro ha aggiunto che, in seguito al video in cui l’Isis ha mostrato la decapitazione dei 21 copti, “una forte e accurata reazione era necessaria”.
Hamas: “L’Italia non intervenga, sarebbe una crociata” – Sulla situazione in Libia è intervenuto anche Hamas, che respinge le ingerenze “da parte di alcuni Paesi come l’Italia” che adducono “il pretesto di combattere il terrorismo”. Lo afferma il dirigente del movimento politico di ispirazione islamista Salah Bardawil. Un intervento militare sarebbe considerato “una nuova Crociata contro Paesi arabi e musulmani”, ha spiegato Bardawil. Quanto alla decapitazione dei 21 copti egiziani, il dirigente di Hamas ha espresso parole di condanna. Bardawil ha poi ricordato che Hamas aveva già espresso opposizione contro gli interventi stranieri in Iraq, e dunque rinnova adesso i propri appelli per sventare mosse simili in un altro Paese arabo.
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/libia-nuovi-raid-egiziani-molti-morti-hamas-l-italia-non-intervenga-_2096033-201502a.shtml