Giuditta Pini, l’ennesimo delirio: “Milioni di palestinesi vivono in campi di concentramento”
di Riccardo Ghezzi
Giuditta Pini, la parlamentare modenese del Pd che sosteneva di essere venuta in possesso di una gigantesca pallottola di gomma estratta dal cranio di un bambino palestinese, è tornata alla carica contro Israele. La giovane classe ’84 ha approfittato del Congresso dei Giovani Democratici per lanciare dal palco accuse precise nei confronti di Gerusalemme, mostrando di conoscere il Medio Oriente come nessun altro e di essere un’autorevole esperta di storia e politica estera.
“In Palestina vivono milioni di persone dentro dei campi di concentramento e nessuno ne parla più” ha esclamato la deputata del Pd nel bel mezzo del suo discorso, paragonando quindi gli ebrei deportati ad Auschwitz e Birkenau ai profughi palestinesi in Siria, Libano, Giordania, Striscia di Gaza e Cisgiordania, come è abitudine della propaganda antisionista.
Il riferimento ai campi di concentramento non è raro tra gli attivisti filopalestinesi, da Samantha Comizzoli a Rosa Schiano che spesso si spingono oltre e paragonano paradossalmente gli ebrei di oggi ai nazisti di ieri, ma mai un parlamentare della repubblica si era espresso in questo modo.
Dopo le pallottole di gomma e i riferimenti a periodi storici particolarmente tristi, nei quali però erano gli ebrei a essere vittime, probabilmente sentiremo Giuditta Pini accostare Israele al regime sudafricano dell’apartheid. Manca solo questo alla collezione antisionista della storica e politologa modenese che siede negli scranni della Camera dei Deputati.
Il memorabile intervento di Giuditta Pini è stato integralmente pubblicato sul sito de L’Unità. La frase sulla Palestina e sui campi di concentramento può essere ascoltata al minuto 6:42.
Nella foto in alto: la parlamentare del PD Giuditta Pini durante il suo delirante e vergognoso intervento nel corso del Congresso dei Giovani Democratici
#1Franco Masini
Alla sig.ra Giuditta Pini vorrei che ricordasse se non lo sa, che i Palestinesi sono mantenuti in tale stato di segregazione coatta non dagli Israeliani bensì dai loro confratelli Arabi, Siriani, Egiziani Iracheni etc) che li usano come cavallo di Troia per creare fastidi ad Israele. Non a caso il loro territorio é mantenuto anche fisicamente spoglio onde consentire alle forze riunite di una improbabile guerra arabo- israeliana di poter accedere più facilmente ai confini della stato sionista….”