Messaggio Urbi et Orbi: il Papa ricorda le vittime del terrorismo di tanti paesi, ma non cita Israele
di Giacomo Khan
Un passaggio del discorso di Papa Francesco, pronunciato durante il messaggio Urbi et Orbi dalla Loggia delle Benedizioni della basilica di San Pietro, è stato dedicato alle vittime del terrorismo:
“… In questa festa di Pasqua la nostra vicinanza alle vittime del terrorismo, forma cieca ed efferata di violenza che non cessa di spargere sangue innocente in diverse parti del mondo, come è avvenuto nei recenti attentati in Belgio, Turchia, Nigeria, Ciad, Camerun e Costa d’Avorio”.
Nessuna parola di solidarietà con le vittime israeliane, uccise negli stessi giorni.
È da chiedersi il perché di questo silenzio. Forse troppi pensano che la violenza palestinese, che insanguina da molti mesi, le strade di Israele non sia terrorismo. Ma cosa è l’atto di chi, anche pensando di voler morire, uccide con le auto o accoltella inermi civili, solo perché ebrei, solo perché israeliani ? Per noi è terrorismo. Lo dovrebbe essere anche per gli altri. E se si continua, come ha fatto Papa Francesco, a fare queste distinzioni tra le vittime, non c’è nessuna credibilità per chi dice di voler combattere il terrorismo. È una guerra al terrorismo solo di parole.
#1Emanuel Baroz
Urbi et orbi… non manca qualcuno?
di Deborah Fait
“… In questa festa di Pasqua la nostra vicinanza alle vittime del terrorismo, forma cieca ed efferata di violenza che non cessa di spargere sangue innocente in diverse parti del mondo, come è avvenuto nei recenti attentati in Belgio, Turchia, Nigeria, Ciad, Camerun e Costa d’Avorio”.
Un altro passaggio del messaggio Urbi et Orbi pronunciato da Papa Bergoglio nel giorno di Pasqua: “Sia pace in Siria, Iraq, Yemen, Libia, Terrasanta, Ucraina”.
Non vorrei essere pedante ma è mai possibile che Israele debba essere sempre dimenticata quando si parla di guerre e terrorismo? E’ mai possibile che si auguri la pace alla Terrasanta senza nominare il Paese, la nazione che subisce terrorismo palestinese e guerre dal momento della sua fondazione? Durante il periodo delle stragi, che ha avuto inzio più vent’anni fa, ci schernivano, si burlavano dei nostri morti, dicevano “vi sta bene, occupate la loro terra(!), andate via di là”, nessuno ha mai avuto il cuore di mandare a Israele un minimo di solidarietà, nessuno si sognava di alzare cartelli “Siamo tutti Israele”. Sì, lo facevano i radicali insieme a noi, eravamo quattro gatti a dire “siamo tutti ebrei” e tutto finiva lì tra le maledizioni di quelli che ci stavano a guardare sghignazzando e urlando cattiverie.
Oggi non ci sono più nemmeno i radicali a solidarizzare con questo Paese che, nonostante tutto, riesce sempre a sperare, ad essere felice e ad amare la vita. Gli altri, e mi riferisco all’opinione pubblica, ai governi, a ministri, a capi di stato, ai media, niente, nemmeno una parola se non di spregio, sui social network scrivevano “Vi lamentate sempre, tornate in Polonia, fuori dalla Palestina”. I pacifisti (!) bruciavano le bandiere, organizzavano manifestazioni di odio in tutta Europa, “Kill the Jews…kill the Jews…kill…kill…” Infatti i loro amici arabi uccidevano, massacravano donne, bambini, nonni, senza pietà, mentre loro, le organizzazione pacifiste, senza pietà, li applaudivano.
Il sito Israele.net ha pubblicato un articolo che ricorda le terribili stragi degli anni 90: http://www.israele.net/dedicato-a-quelli-che-e-tutta-colpa-dellintransigenza-di-israele Askelon, 13 morti. Tel Aviv, 14 morti. Gerusalemme, 12 morti. Sempre a Gerusalemme altro autobus, 20 morti. Tel Aviv, 22 morti. Beit Lid, 21 morti. Tel Aviv, Dolphinarum, 21 morti (tutti ragazzini). Gerusalemme, pizzeria Sbarro, 15 morti. Gerusalemme, Ben Yehuda 11 morti. Haifa, 15 morti. Massacro di Pesach, Netanya, 30 morti. Haifa, ristorante, 15 morti. Rishon Le Zion, 15 morti. Megiddo, 17 morti. Gerusalemme, autobus, 19 morti. Potrei continuare per un bel po’, questi sono solamente alcuni degli attentati che hanno colpito Israele negli ultimi 20 anni, dal 2000 al 2005 nessuno sapeva se sarebbe tornato a casa vivo, i terroristi suicidi erano in fila, da Ramallah a Gaza, per venire a farsi esplodere su un autobus, in un ristorante, in un teatro, nelle scuole. Bombe, mostri suicidi, raffiche di mitra, cecchini che prendevano di mira la testa dei bambini nei parchi con una quotidianità inesorabile.
Dal 2005 sono iniziati i missili da Gaza, più di 10.000 missili su Israele in pochi anni e quando Israele ha reagito, il mondo si è sollevato contro di noi. Oggi siamo in piena intifada dei coltelli con orde di giovani palestinesi educati a uccidere ebrei piantando le lame dei loro coltelli nel collo o nella schiena di chiunque capiti loro a tiro. Come è possibile che il Papa, nel suo messaggio al mondo, abbia “dimenticato” di pronunciare quella parola, quel nome, il nome di quel Paese che più di ogni altro al mondo è stato colpito dal terrorismo arabo-islamico? La risposta è semplice quanto aberrante, il terrorismo contro gli ebrei non è considerato tale ma una giusta punizione per un popolo, cui nei millenni è stato tolto tutto, che cocciutamente vuole vivere, amare e sperare nel futuro. Tutto questo fa rabbia, una rabbia immensa e allora non se ne pronuncia il nome, si delegittima, si boicotta, si marchiano i suoi prodotti in perfetto stile nazista, ci si rifiuta di riconoscere la bestialità del terrorismo palestinese il cui obiettivo è la distruzione di Israele.
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=61876
#2Emanuel Baroz
Amnesia per Papa Francesco: dimentica di citare Israele tra i paesi colpiti dal terrorismo.
E pensare che Israele è l’unico Stato del Medio Oriente dove i cristiani non sono perseguitati ed hanno pari diritti: https://it-it.facebook.com/ProgettoDreyfus/videos/965848300158198/
#3gianni centola
Con Obama,Ban Ki Moon e la Mogherini, fanno il quartetto Cetra