Con i finanziamenti europei l’ANP paga lo stipendio ai terroristi in carcere
Londra, 3 Aprile 2016 – Due terroristi palestinesi attualmente in carcere che nel 2010 uccisero a pugnalate sulle colline vicino a Gerusalemme una donna americana e ferirono gravemente, credendo che fosse morta, la sua amica inglese avendole scambiate per ebree, ricevono ogni anno 9.000 sterline (poco più di 11 mila euro) come sostentamento dalla Autorità Nazionale Palestinese, che a sua volta riceve quel denaro dai Paesi europei come aiuto per il proprio popolo. La notizia è stata pubblicata dal sito inglese The Mail on Sunday (sezione web del quotidiano britannico Daily Mail) che è stato contattata dalla signora Kay Wilson, superstite del terribile attentato. La donna dopo aver scoperto la vergognosa faccenda ha denunciato lo tragica beffa ai giornali e il Daily Mail ha lanciato una petizione. La scorsa settimana The Mail on Sunday ha rivelato anche come i pagamenti “ricompensa” vengano regolarmente versati dall’A.N.P. nelle tasche di migliaia di terroristi attualmente reclusi nelle carceri israeliane.
Sei anni fa la Wilson, 51 anni, e la sua amica stavano facendo una escursione nelle Judean Hills , quando i due terroristi si avventarono su di loro, credendo che entrambe le donne fossero ebree (anche se la Luken era cristiana) e, dopo averle legate, sferrarono un efferato attacco vontro le due povere vittime. Kay Wilson fu creduta morta dagli assalitori, mentre la sua amica Kristine Luken, americana, rimase uccisa a causa delle ferite da arma da taglio. Gli aggressori vennero poi catturati e, dopo aver ammesso i loro crimini, furono mandati in prigione. La Wilson ha oggi una cicatrice di sette pollici sul suo stomaco e, a distanza di cinque anni, la respirazione le provoca ancora dolore.
“Siamo stati trattenute per 30 minuti da un coltello appuntito, poi imbavagliate e legate prima di essere macellate a colpi di machete.”
“Ho visto la mia amica a pezzi davanti ai miei occhi, e sono sopravvissuta solo perché ho finto di essere morta, nonostante essere stata accoltellata 13 volte e avere più di 30 ossa rotte dalla sola forza dei colpi”.
“Ogni volta che affondava il machete sul mio corpo ho potuto sentire lo scricchiolìo delle mie ossa e la mia carne lacerata dalla lama seghettata”.
“Hanno smesso, ma hanno ripreso pochi istanti dopo e l’ho visto affondare il coltello nel petto”
ha dichiarato Kay Wilson ricordando quei terribili momenti.
Dopo l’assalto la donna è riuscita sorprendentemente a mettersi in piedi e iniziare a camminare.
“Sentivo i miei polmoni pieni di sangue ed ero consapevole che ogni passo poteva essere l’ultimo”
Con grande difficoltà, è riuscita comunque ad arrivare al parcheggio dove aveva lasciato la sua auto e ha lanciato l’allarme. La sua vita è stata salvata da un chirurgo musulmano arabo-israeliano.
Gli aggressori – Aiad Fatfata e Kifah Ghanimat – sono stati successivamente arrestati, processati e condannati al carcere a vita nel 2011 e sono tuttora detenuti. Ma mesi dopo le condanne la Wilson ha scoperto che le famiglie degli uomini venivano pagate.
“Li chiamo i loro stipendi per l’esecuzione. In tribunale, ho sentito dire dalle loro bocche, che Kristine, una cristiana, è stata uccisa perché ritenevano fosse ebrea”.
“Questo è scandaloso. Ma quando, quale cittadina inglese orgogliosa, scopro che la mia patria sta pagando alle loro famiglie un reddito mensile, l’ingiustizia assoluta di tutto questo è semplicemente devastante”
“Ringrazio Dio per tutte le persone che hanno firmato la petizione del Mail on Sunday al Parlamento, perché questo dimostra che gli inglesi sono ancora solidali e hanno un grande senso d’equità”.
“Come possono due uomini stringere un machete e fare a pezzi due donne innocenti, senza battere ciglio? In tribunale sbadigliavano e sogghignavano: non c’è da stupirsi se sapevano che c’era un incentivo in denaro da parte del governo inglese”
“Sono per la pace. Ho parlato molte volte da quando è accaduto l’episodio. Ebrei, cristiani o musulmani, dobbiamo tutti imparare a vivere insieme”. “Ma se vogliamo una pace fattibile dobbiamo interrompere questi pagamenti.’
ha continuano la donna
L’avvocato della Wilson, Gavi Mairone, ha detto:
“Questi due uomini facevano parte di una cellula terroristica e sono allineati con Fatah, il braccio armato dell’OLP. In carcere sono con il gruppo Fatah e, come gli altri, sono pagati dall’Autorità Nazionale Palestinese”.
Il Governo nega che il denaro britannico arrivi ai terroristi e dice che i pagamenti all’A.N.P. sono “delimitati” a progetti specifici. Gli oppositori sottolineano che il denaro dal Regno Unito e da altri paesi occidentali libera altri fondi da trasmettere ai terroristi. L’indagine de The Mail on Sunday ha scoperto che la Gran Bretagna ha finanziato l’OLP fino allo scorso anno. Ex detenuti e le famiglie dei terroristi con cui hanno parlato, hanno confermato la ricezione di denaro sia da parte dell’A.N.P. che dall’OLP.
#1Emanuela
ma il Mossad mai ha risposto nel riguardo del contro spionaggio che sarebbe servito a Israele Stato e Nazione.
#2Emanuel Baroz
Così le tasse dei cittadini britannici finiscono nelle tasche di Hamas
Un’inchiesta del Daily Mail spiega come gli aiuti finanziari del governo di Londra siano utilizzati dall’Olp per sovvenzionare attività terroristiche
di Gabriele Carrer
Miliardi e miliardi di sterline dei contribuenti inglesi sono finiti nelle mani del terrorismo palestinese. Domenica il quotidiano britannico Daily Mail ha rivelato come gli aiuti finanziari della Corona di Sua Maestà siano arrivati ad attentatori suicidi palestinesi, impegnati nell’Intifada contro Israele. Si tratta di un utilizzo del denaro pubblico che, specialmente dopo le stragi di Bruxelles, rischia di accendere ancor di più il dibattito pubblico inglese sul terrorismo e sulla politica estera. Londra è tra le principali economie del mondo quella che destina la più alta percentuale del suo elevato reddito nazionale lordo in aiuti esteri: lo 0,7 percento, un obiettivo, noto come “ODA/GNI target”, fissato per legge (unico caso tra i paesi del G7). Il Mail ha lanciato una campagna informativa per “porre fine alla follia degli aiuti” e ha promosso una petizione sul sul sito di Downing Street affinché il Parlamento riapra il dibattito sul tema. Tra i parlamentari a sostegno della battaglia c’è il conservatore Philip Davies che ha dichiarato: “In un momento in cui stiamo facendo tagli a casa è completamente ingiustificabile continuare ad aumentare ogni anno la somma che spendiamo in aiuti all’estero”.
L’inchiesta del Daily Mail ha rivelato gli inganni dell’Autorità palestinese che, nonostante le promesse di porre fine al finanziamento dei terroristi condannati, continua a consentire che l’Olp lo faccia al suo posto. Ammontano a 72 milioni di sterline i fondi che la Corona invia in Palestina ogni anno, più di un terzo dei quali arriva direttamente nelle casse dell’Autorità palestinese che non nasconde il suo sostegno al terrorismo contro gli “occupanti” israeliani. Senza dimenticare i casi in cui gli stipendi finiscono alle famiglie dei kamikaze deceduti: molti uomini di Hamas hanno già ricevuto somme superiori alle centomila sterline per il loro devoto impegno nell’Intifada palestinese contro Israele, gli israeliani e gli ebrei.
Sulle pagine dello stesso Daily Mail, il giornalista Ian Birrell racconta la storia di Ahmad Musa, un terrorista palestinese condannato all’ergastolo per un duplice assassinio confessato. Musa è stato rilasciato dopo soli cinque anni in virtù di un accordo di pace e l’Autorità palestinese gli garantisce uno stipendio mensile di 605 sterline in nome di una presunta “assistenza sociale”. È ciò che molti in occidente definiscono la pratica delle “ricompense per omicidio” e che troppo spesso riguarda proprio i soldi che giungono nelle casse palestinesi via Inghilterra, Europa e Stati Uniti. Di incentivi finanziari enormi per compiere atti terroristici contro gli ebrei ha parlato Tzipi Hotovely, vice ministro degli Esteri di Israele.
Tassi di disoccupazione alle stelle, povertà diffusa e una persona su tre in difficoltà alimentari. Questo è il quadro dell’economia palestinese, con l’Autorità che dipende per quasi metà del suo bilancio dagli aiuti stranieri che utilizza per sostenere il suo progetto terroristico piuttosto che aiutare, come promesso, la sua economia. Da un recente rapporto del MEMRI pubblicato dal Jerusalem Post, è emerso come le molte organizzazioni palestinesi sostenute finanziariamente da organismi occidentali sono impegnate in prima linea nell’incitamento e nel sostegno al terrorismo. Sebbene le intenzioni delle organizzazioni occidentali siano orientate verso azioni costruttive per la società palestinese, l’autore del rapporto, Batsheva Shanee, invita le diverse organizzazioni finanziatrici a “esaminare gli ordini del giorno delle strutture di destinazione e fare in modo che i loro fondi vengano utilizzati per gli scopi previsti”.
http://www.ilfoglio.it/esteri/2016/03/29/regno-unito-palestina-terrorismo-hamas-intifada___1-v-140000-rubriche_c105.htm
#3Emanuela
La Russia costruira’ una Centrale nucleare in Egitto ,aggiornato al 2016 https://ilragazzogeopolitico.wordpress.com/2016/01/19/la-russia-costruira-una-centrale-nucleare-in-egitto/ e’ per essere contro di Israele,la colpa e’ del Mossad,l’Italia e’ estremamente convinta che le Aziende d’Italia sono in pugno ai Ebrei. Un Ebreo vale l’altro e l’Italia se’ ne’ vuole sbarazzare da un po’,Renzi ha messo in atto tramite l’Esercito militare Italiano la politica dello Stato Indipendente e della caduta dalla UE,sembrerebbe di no,ma fa’ le 1000 politiche,un poco con Alfano,un poco con Grillo,un poco con la UE,etc.etc. Sembrerebbe l’Italia interessata e sembra che l’Egitto non ha alcuna intenzione di fare uso delle centrali solo al settore Energia.