Sindacati contro Israele. Come nel 1982

 
Emanuel Baroz
27 maggio 2016
2 commenti

Fiom, Cobas e Arci per il boicottaggio d’Israele

di Giulio Meotti

fiom-cobas-arci-boicottaggio-israele-focus-on-israelHanno firmato anche sigle sindacali come la Fiom e i Cobas, oltre ad associazioni come l’Arci e movimento di protesta contro il Muos, l’appello di 350 organizzazioni europee per il boicottaggio di Israele in Europa. Tanti le associazioni italiane “pacifiste”. Nel 1982, la Cgil promosse il blocco di navi e aerei da e per Israele. “Ha sempre un significato, per il movimento sindacale italiano, organizzare un boicottaggio, azione e lotta politica, solidarietà internazionale, rifiuto ad essere spettatori passivi di fronte ad avvenimenti internazionali di eccezionale gravità“, disse Lucio De Carlini, segretario generale della federazione trasporti Cgil.

Per otto giorni non partirono voli per Tel Aviv dagli aeroporti italiani. Furono boicottate anche le due navi israeliane nel porto di Livorno. Quando un volo della compagnia israeliana El Al atterrò a Fiumicino, i passeggeri dovettero raggiungere a piedi il terminale. Nella manifestazione sindacale per il Libano si udirono per la prima volta slogan su “Nazi-Israele”, con la tramutazione della stella di David (la stessa che portavano sulla giubba i deportati) in croce uncinata. Per la prima volta, i rappresentanti dei sindacati e delle organizzazioni operaie israeliane furono esclusi dalle iniziative internazionali della sinistra, subendo il ricatto arabo-islamico che preconizzava la distruzione dello stato ebraico. Trent’anni dopo, siamo ancora lì.

Il Foglio.it

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  • #1Emanuel Baroz

    Fiom, Cobas e Arci boicottano Israele: quel precedente dell”82

    di Flaminia Sabatello

    Tra le 350 organizzazioni europee che hanno firmato il documento che invita al boicottaggio dei prodotti israeliani in Europa, ci sono anche associazioni italiane “pacifiste”, ma soprattutto sigle sindacali come la Fiom e i Cobas, associazioni come l’Arci e il movimento di protesta contro il Muos.

    Già nel 1982, la Cgil promosse il blocco di navi e aerei da e per Israele. “Ha sempre un significato, per il movimento sindacale italiano, organizzare un boicottaggio, azione e lotta politica, solidarietà internazionale, rifiuto ad essere spettatori passivi di fronte ad avvenimenti internazionali di eccezionale gravità”, disse all’epoca Lucio De Carlini, segretario generale della federazione trasporti Cgil.

    Inevitabilmente il pensiero va a quell’orrendo episodio in cui, durante una manifestazione della CGIL, nel 1982, alcuni membri si staccarono dal corteo per andare a depositare una bara davanti alla Sinagoga di Roma. Quel fatto fu il preludio di ciò che sappiamo accadde dopo pochi giorni in quello stesso luogo: l’attentato da parte di terroristi palestinesi che causò la morte del piccolo Stefano Gaj Taché. Sono passati 34 anni da quei tragici fatti e non è cambiato nulla, ancora serpeggia in quegli ambienti lo stesso clima di odio. Lo chiamano “antisionismo”, perché a chiamare le cose col loro nome non sono capaci, pure l’ipocrisia che li pervadeva allora non è cambiata, se la sono tramandata di padre in figlio.

    http://www.linformale.eu/3198-2/

    29 Mag 2016, 19:55 Rispondi|Quota
  • #2Parvus

    Collego questa notizia a quella di alcuni giorni fa su Almirante.
    Si può esecrare che i sindacati, che potentissimi settori della sinistra siano contro Israele. Ma non c’è niente da fare, sono ostili alla patria ebraica, e si può solo sperare che i giovani siano di altra pasta. Però, quando si è in questa situazione, deleterio è l’agire per rendere l’assedio perfetto. Fra i candidati sindaci romani, la Meloni è quella che meno apprezzo. (Causa l’infantilismo del suo tiramolla sulla candidatura) ma rappresenta all’incirca il 20% degli elettori romani. Perché inimicarmeli, o inimicarmi quella parte di essi che non mi è ostile per una frase scritta 78 anni fa, e per la quale lo stesso Almirante si era pentito pochi anni dopo?
    Capisco l’esprimere contrarietà, non capisco, e non condivido certi toni che sottintendono invece un potere che la comunità ebraica NON ha. Se a Roma non si dedicherà una via ad Almirante, sarà perché le sinistre sono contrarie, ma la comunità ebraica sarà solo una foglia di Fico. Se si mettesse in testa di impedire la dedica di una via per frasi antisemite ad uno qualunque della sinistra, le riderebbero dietro. Però. Ostentando un autorità che NON esiste, si da l’avvallo a tutte le dicerie che affermano che gli ebrei controllano tutto. E si smentiscono tutti coloro che quotidianamente denunciano la congiura di malinformazione contro Israele. Se fossi un antisionista, risponderei a chi afferma che i mezzi di informazione distorcono le notizie: “Se fosse vero, vi basterebbe rivolgervi alla comunità ebraica di Roma, che farebbe castigare i colpevoli!”

    1 Giu 2016, 16:34 Rispondi|Quota