Un terrorista cittadino di Napoli
Il sindaco De Magistris accoglie in città il palestinese Bilal Kayed
Nel curriculum filopalestinese e islamofilo del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, mancava ormai soltanto la cittadinanza onoraria a “un terrorista palestinese”. “Una decisione che lede l’immagine di Napoli”, ha detto la neopresidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, assieme alla presidente della comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer. Bilal Kayed è tutto fuorché un uomo di pace. E’ un pericoloso terrorista palestinese che ha trascorso quattordici anni nelle carceri israeliane per le sue azioni violente e gode del sostegno di un’organizzazione terroristica come Hamas, che non esita a uccidere donne, anziane e bambini israeliani.
Nel frattempo, come ha ricordato due giorni fa l’ex ministro Mara Carfagna, capogruppo di Forza Italia nel comune di Napoli, il consiglio comunale ha contestato l’ordine del giorno proposto per concedere la cittadinanza onoraria al rabbino di Gerusalemme. L’amministrazione di Napoli evidentemente ha fatto un’ altra scelta. Di stare dalla parte dell’odio. Non è la prima volta che De Magistris dà prova di militanza antisraeliana. Il comune di Napoli ha concesso una sala al documentario “Israele – Il Cancro”, per la cui proiezione De Magistris ha dato addirittura la sala comunale in piazza del Gesù Nuovo, intitolata a Tommaso Campanella. De Magistris ha poi ricevuto la cittadinanza palestinese, ha dato quella di Napoli ad Abu Mazen e la sua città ha fornito patrocinio alla Freedom Flotilla per Gaza.
Nella foto in alto: il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, amico del terrorismo palestinese
#1Emanuel Baroz
De Magistris, sindaco dei 2 mondi da Napoli al Medio Oriente
Pur avendo quasi una «guerra civile» in casa («stese» e i morti di camorra), il Comune interviene a gamba tesa nella vicenda Palestina-Israele. Ridicolo se non fosse tragico
di Antonio Polito
Non voglio entrare nel merito della disputa israelo-palestinese accesa dall’ennesima iniziativa di politica estera del sindaco di Napoli de Magistris, che per il suo interventismo internazionale meriterebbe ormai di essere chiamato «il sindaco dei due mondi», come Garibaldi che dei due mondi fu «l’eroe». Anche se in realtà vorrei entrarci, eccome se vorrei. Quando leggo l’appello che gli ha rivolto Noemi Di Segni, presidente della Unione di tutte le comunità ebraiche d’Italia, che lo scongiura di non premiare con la cittadinanza onoraria di Napoli il militante palestinese Bilal Kayed, perché si tratta di un «pericoloso terrorista che ha trascorso quattordici anni nelle carceri israeliane per le sue azioni violente e gode del sostegno di un’organizzazione terroristica come Hamas», vorrei proprio sapere che cosa mai nella storia di Napoli, del suo popolo, della sua cultura, le ha meritato di essere iscritta a questa iniziativa di cieco odio anti-israeliano. E vorrei ricordare che il Comune di Napoli ha anche concesso in passato una sala per la proiezione di un film che si intitola «Israele-Il Cancro», che contribuisce alla campagna per contestare l’esistenza stessa dello stato di Israele. E vorrei dire agli ebrei italiani ed europei, e a tutti i cittadini di Israele, «not in my name»; assicurare cioè loro che il sindaco usa il suo potere per parlare a nome di una cittadinanza che invece è per la pace e contro il terrorismo, che vede sì gli errori politici del governo di Israele ma non vuole cancellare Israele dalla faccia della terra, e dunque non solidarizza con chi invece vuole farlo e anzi prova concretamente a farlo, uccidendo e ammazzando ebrei dovunque sia possibile.
Ma, come ho detto, non voglio entrare nella disputa. Voglio invece chiedere al sindaco e al Consiglio comunale se con tutto quello che hanno da fare è proprio necessario utilizzare il proprio tempo per costruire la scimmiottatura di una politica estera del Comune di Napoli, che fa il paio con l’aspirazione a fondare «uno zapatismo in salsa napoletana, un Podemos partenopeo», e che si affianca ai proclami megalomani e maccheronici per lanciarsi in una carriera da impresario dello showbiz sulle orme del fratello (indimenticabile il messaggio del «ciao Al» per invitare Al Pacino), e all’ipotesi secessionista della fondazione di una Repubblica Partenopea «derenzizzata».
Insomma, un giorno sì e l’altro pure Napoli vive le scene drammatiche di una sua quasi «guerra civile», assiste alle «stese», eufemismo per definire l’assalto di bande armate che sparano a raffica tra la folla incuranti di vittime «civili», cioè non militarizzate nei ranghi della camorra, e il sindaco e il Comune di Napoli si preoccupano di intervenire nella guerra civile in Palestina tra arabi e israeliani? Tutto ciò è ridicolo. Se non fosse tragico.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/politica/16_agosto_13/de-magistris-sindaco-2-mondi-napoli-medio-oriente-c0c283a2-6126-11e6-addc-c76dce7e53cd.shtml
#2Emanuel Baroz
Consiglio comunale di Napoli: si discute sul bilancio ma si litiga su Hamas
Scontro tra de Magistris e la Carfagna dopo che l’aula ha approvato un ordine del giorno per concedere la cittadinanza al palestinese Bilal Kayed
di Antonio di Costanzo
E’ il 5 agosto quando, in piena discussione sul bilancio di previsione, il Consiglio comunale approva l’ordine del giorno, proposto dal capogruppo di “Napoli in comune a sinistra”, Mario Coppeto, di dare la cittadinanza onoraria a Bilal Kayed, militante palestinese, detenuto in un carcere israeliano, in sciopero della fame da 42 giorni.
Questo è uno dei 1387 ordini del giorno che invadono l’aula. Il dibattito sul documento finanziario programmatico del Comune si trasforma in una seduta fiume dove arriva di tutto. Si discute di semafori, strade, problematiche dei cassonetti dei rifiuti, potatura, tassisti, randagismo. Marco Nonno (Prima Napoli) chiede anche di utilizzare l’associazione dei paracadutisti: «Ci caleremo con le funi» per ripulire dalle erbacce la facciata del Maschio Angioino. Poi propone, senza successo, un ordine del giorno in favore delle vittime israeliane degli attentati e affinché vengano intitolate delle strade a Bettino Craxi, Achille Lauro e Giorgio Almirante.
Tra gli odg che passano c’è quello con il quale il Comune si impegna a istituire un fondo per le vittime della criminalità. I consiglieri della maggioranza portano le istanze dei loro territori. Lo fanno anche quelli dell’opposizione che, però, usano gli ordini del giorno anche come arma di ostruzionismo, in un clima tutt’altro che amichevole, dopo che giovedì la maggioranza ha negato il rinvio della seduta chiesto per studiare il maxi-emendamento consegnato solo poche ore prima. Fallisce il tentativo del presidente Sandro Fucito di accorpare per temi, l’ordine di scuderia viene recepito dalla maggioranza e da una parte dell’opposizione, Nonno, invece, si fa interprete della battaglia e va avanti con la presentazione dei 1300 odg. Mentre un incontro tra il capo di gabinetto Attilio Auricchio e il deputato di Forza Italia Paolo Russo, alimenta sospetti di “inciuci”.
«Era qui per vedere Mara », spiega il capogruippo azzurro Guangi. In serata sui temi internazionali, si consuma un durissimo scontro tra Carfagna e Fucito quando viene respinta dalla maggioranza la richiesta, sempre di Nonno, di proposta di cittadinanza onoraria per il rabbino di Gerusalemme. Motivo del contendere il giudizio su Hamas espresso dalla deputata: «Il Comune sta dalla parte di un’organizzazione terroristica», accusa. Interviene Luigi de Magistris: «Noi non prendiamo lezioni da lei onorevole Carfagna che ha fatto parte di quei governi che hanno alimentato le guerre – dice – e poi qual è il nesso tra rabbino e bilancio?».
La battaglia continua durante la maratona notturna per l’approvazione del bilancio. Ma aniziché sui conti del Comune si litga aspramente sulle questioni internazionali, dopo che il consigliere Marco Nonno, ha presentato un ordine del giorno per il riconoscimento della cittadinanza onoraria al rabbino capo della città di Gerusalemme. Quasi a voler “pareggiare” quello approvato per concedere la cittadinanza onoraria a Bilal Kayed.
La proposta di Nonno è respinta. Interviene Mara Carfagna, capogruppo di Forza Italia: «Il consiglio ha approvato un ordine del giorno per dare la cittadinanza a Bilal Kayed, in favore di cui è espressa anche l’organizzazione terroristica Hamas, e, invece ha rigettato l’odg proposto da Marco Nonno e sostenuto dal centrodestra per concedere la cittadinanza onoraria al rabbino capo di Gerusalemme. Una scelta – accusa la deputata – gravissima e incomprensibile. Hamas è un’organizzazione terroristica che ha come obiettivo principale la distruzione dello Stato di Israele. Di Israele si può non condividere la politica ma di certo non si può mettere in discussione il diritto di Israele a esistere come Stato del popolo ebraico. Tra Hamas e Israele noi saremo sempre dalla parte di Israele. L’amministrazione comunale di Napoli evidentemente ha fatto un’altra scelta».
Parole che scatenano prima la reazione del presidente del consiglio Sandro Fucito, accusato per questo suo intervento di non essere super partes,
e spingono il sindaco a intervenire. Il primo cittadino propone di dedicare all’argomento una seduta monotematica del consiglio, ma aggiunge, replicando a Nonno e Carfagna, «di non capire perché questo argomento fosse finito nella discussione del bilancio».
La querelle si chiude con l’approvazione di un altro ordine del giorno che riconosce la cittadinanza onoraria ai rappresentanti delle Comunità abramitiche del Medioriente.
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/08/06/news/consiglio_comunale_di_napoli_si_discute_sul_bilancio_ma_si_litiga_su_hamas-145799319/
#3Emanuel Baroz
Comunità ebraica a de Magistris: “No a cittadinanza onoraria a terrorista palestinese”
La presidente Noemi Di Segni: “Bilal Kayed tutto è tranne che un uomo di pace ed è sostenuto da Hamas”
La cittadinanza onoraria a “un terrorista palestinese” sarebbe “una decisione che lede l’immagine di Napoli”. Lo scrivono la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) Noemi Di Segni e la presidente della comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer in un messaggio al sindaco Luigi de Magistris. La proposta di conferire la cittadinanza al palestinese Bilal Kayed era stata avanzata il 5 agosto, nel corso della prima riunione del nuovo consiglio comunale dal consigliere da Mario Coppeto, eletto con la lista “Napoli bene comune a sinistra”. Contro la proposta si era schierata Mara Carfagna, eletta in Comune con Forza Italia. Nel 2013, de Magistris aveva conferito la cittadinanza onoraria ad Abu Mazen, con una solenne cerimonia in Comune a cui era intervenuto lo stesso leader palestinese.
“Gentile sindaco”, si legge nella nota diffusa dalla Comunità ebraica, “lei più volte ha manifestato l’intenzione di fare della città che amministra un laboratorio di pace e di convivenza tra i popoli e le religioni del mondo. Un’ambizione che è nelle corde di Napoli, porta di accesso e tra le grandi capitali del Mediterraneo. Ci chiediamo però come possa coerentemente raggiungere questo obiettivo se, al tempo stesso, la sua amministrazione continuerà a promuovere iniziative di segno diametralmente opposto. L’ultima delle quali il conferimento della cittadinanza onoraria al palestinese Bilal Kayed, che tutto è fuorché un uomo di pace. Si tratta infatti di un pericoloso estremista, che ha trascorso 14 anni nelle carceri israeliane per le sue azioni violente e gode del sostegno di un’organizzazione terroristica quale è Hamas, che non esita a uccidere civili innocenti, compresi donne, anziane e bambini, pur di alimentare un conflitto permanente nella regione mediorientale”.
“Siamo pertanto attonite e preoccupate – proseguono Noemi Di Segni e Lydia Schapirer – da questa iniziativa, ultima di una serie, quando oggi tutte le istituzioni italiane sono chiamate a collaborare per la garanzia dei fondamentali valori costituzionali e a una rigorosa verifica di chi risiede e dimora nelle nostre città. Al fine di salvaguardare la storia e l’immagine di Napoli, quale città sempre attenta ai valori della vera democrazia, la preghiamo di intervenire al più presto per revocare tale iniziativa. Ben venga il suo impegno per un dialogo costruttivo, di conoscenza e di pace tra i due popoli, ma per conseguire tale fine occorre dare voce e spazio a chi si dedica a dare senso e valore alle nostre
vite, da entrambe le parti”.
Non è la prima polemica sulle attribuzioni di cittadinanza onoraria da parte del sindaco de Magistris. Lo scorso inverno si erano registrate forti tensioni con il governo turco dopo che l’onoreficenza era stata concessa al leader curdo Abdullah Ocalan.
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/08/11/news/comunita_ebraica_a_de_magistris_no_a_cittadinanza_a_terrorista_palestinese_-145794644/