Sumaya e le frasi antisioniste, bufera sul Pd
Nahum: «La segreteria chiarisca». Boni: «Il sindaco chieda le dimissioni della consigliera»
Milano, 9 Gennaio 2017 – Davide Boni, segretario provinciale della lega Nord invita il sindaco Beppe Sala a chiederne le dimissioni, mentre Daniele Nahum, ex responsabile Cultura del Pd ed ex vicepresidente della comunità ebraica di Milano invoca a gran voce un nota della segreteria del partito. Hanno sollevato un polverone le dichiarazioni di Sumaya Abdel Qader intervenuta alla trasmissione «Otto e mezzo» a proposito del presunto antisemitismo delle comunità musulmane europee.
A lanciare il sasso è stato il parlamentare dem Emanuele Fiano: «Cercare, come ha fatto Sumaya, giustificazioni, è gravemente sbagliato. Tutte le analisi svolte nel mondo, dicono che l’antisemitismo nelle comunità musulmane è altissimo. Scegliere la chiave della traduzione antisionista peggiora la cosa, come se invece essere antisionisti fosse una cosa, diciamo così, concessa».
Daniele Nahum, dopo «aver condiviso ogni parola del post di Fiano» su facebook va giù duro: «Se sei un dirigente del PD- specialmente se sei un parlamentare o un consigliere regionale/comunale- e sei ambiguo sull’antisionismo, vai semplicemente espulso». Ma ieri smorzava i torni: «Sumaya non ha mai chiarito in modo serio la sua posizione sullo stato di Israele, unico stato democratico in quella fetta di medio Oriente». Quindi chiede l’espulsione dal Pd? «Come tesserato pretendo una nota della segreteria dove si chiarisce in modo preciso e netto la posizione del Pd sul sionismo».
Durante la campagna elettorale la candidatura di Sumaya Qader era stata contestata da più di un esponente del Pd, come Nahum e Maryan Ismail, perché accusata d vicinanza ai Fratelli Musulmani. Sumaya è stata poi eletta consigliera comunale e Ismail uscita dal partito in polemica.
A ricordare la vicenda è il lumbard Davide Boni: «Facile ricordare ve lo avevamo detto. Ora ci troviamo in Consiglio Comunale – scrive su facebook – una giovane donna, velata e di religione Islamica, già vicina ai fratelli Mussulmani, così come riportato da cronache nazionali e cittadine, che ambiguamente ci parla di sottili differenze tra l’antisionismo e l’antisemitismo. Come al solito mai una posizione chiara. Il peggio di questo è che Sumaya Abdel Qader è stata presentata ai cittadini milanesi, come una persona di moderazione e lontana dall’estremismo religioso. Sala faccia un gesto di orgoglio: primo si dissoci e poi ne chieda le dimissioni da Consigliere Comunale».
#1Emanuel Baroz
“Otto e mezzo” e quell’antisemitismo che non indigna più
di Riccardo Ghezzi
Lo scorso 4 gennaio la trasmissione “Otto e mezzo”, condotta da Lilli Gruber sul canale televisivo La 7, ha avuto come ospite la consigliera comunale di Milano Sumaya Abdel Qader, eletta in quota Pd, oltre ad Enzo Bianco e al ricercatore del King’s College di Londra Michele Groppi.
Il dibattito si è svolto in un clima di serenità e pacatezza, ma alcuni contenuti avrebbero meritato un ulteriore approfondimento.
Nel video in allegato, tra il minuto 12.50 e il minuto 14, il discorso si sposta sul tema dell’antisemitismo all’interno della comunità musulmana italiana. Michele Groppi definisce questo il problema più allarmante emerso da una sua recente indagine condotta tra i musulmani italiani.
Rivela a Lilli Gruber che le percentuali di risposte antisemite sono alte, cita numeri come “60% e 80%” senza però specificare a quali domande, meritandosi la giusta obiezione di Sumaya Abdel Qader: “E’ un dato che va analizzato bene perché molto spesso è in chiave antisionista e non antisemita”. E poi qualche intervistato potrebbe avere problemi con la comprensione dell’italiano, un equivoco che però Groppi esclude rivelando di essere stato aiutato da madrelingua.
Ma qui arriva la parte più interessante. Groppi dice chiaramente: “Il 61% di quelli che ho intervistato dicono che gli ebrei controllano il mondo e sono responsabili di ogni male”.
In questo caso l’antisionismo e Israele c’entrano poco, al di là dell’essere spesso facili paraventi per antisemiti. La risposta di Sumaya è piuttosto “anaffetiva” rispetto all’allarme manifestato dal dato: “Ho paura che questa sia un’opinione molto diffusa anche al di fuori della comunità musulmana”.
Purtroppo, l’ulteriore affermazione di Groppi non avrà seguito: “Eh però stiamo facendo esattamente la stessa ricerca tra gli italiani non musulmani e adesso siamo fermi al 20%”.
Lilli Gruber decide che non è più tempo di approfondire l’argomento e il discorso si sposta sul tema delle donne.
Sappiamo quindi che da un’indagine autorevole emerge che il 61% dei musulmani italiani intervistati considera gli ebrei “responsabili di ogni male”. Quindi che il 61% del campione è antisemita. Una percentuale ben superiore a quella, anch’essa troppo elevata, degli italiani non musulmani: attualmente, a indagine in corso, il 20%.
La replica di un esponente altrettanto autorevole della comunità musulmana italiana, com’è la consigliera comunale milanese Sumaya Abdel Qader, è una sorta di “Così fan tutti”.
La freddezza con cui è stato trattato il dato, come se il tema fosse “il 62% dei musulmani preferisce le caramelle alla fragola a quelle alla menta”, oltre alla totale mancanza di una condanna o presa di distanza, è ciò che colpisce di più di quel minuto e mezzo di trasmissione.
https://www.youtube.com/watch?v=gfhP60KItqo
http://www.linformale.eu/otto-e-mezzo-e-quellantisemitismo-che-non-indigna-piu/