Roma, Stadio Olimpico: adesivi antisemiti e omofobi in Curva Sud

 
Emanuel Baroz
23 ottobre 2017
6 commenti

Roma, Stadio Olimpico: adesivi antisemiti e omofobi in Curva Sud

Roma, 23 Ottobre 2017 – Ciclicamente siamo costretti a tornare ad occuparci dell’idiozia antisemita ed omofoba di (speriamo) pochi sostenitori della Lazio che si “distinguono” per le loro bravate.

Quanto accaduto ieri sera allo Stadio Olimpico di Roma nel corso della partita Lazio-Cagliari, dove sfruttando l’occasione fornita dalla squalifica della Curva Nord – sede abituale del tifo biancoceleste più acceso – alcuni imbecilli hanno ritenuto fosse giusto deturpare la Curva Sud (sede invece del tifo dei sostenitori della Roma) con adesivi raffiguranti Anna Frank con la maglietta della Roma (già comparsi nel 2013), e con altri che riportavano la scritta “ROMANISTA EBREO” “ROMANISTA FROCIO” o “ROMANISTA ARONNE PIPERNO”, non è altro che l’ennesimo episodio che vede coinvolta una frangia del tifo laziale che ritiene normale utilizzare la parola ebreo come insulto nei confronti della tifoseria avversaria, o utilizzare termini offensivi seguendo il proprio odio omofobo.

Sono ANNI che denunciamo questo tipo di episodie sono ANNI che attendiamo invano una presa di posizione ufficiale da parte della S.S.Lazio, della FIGC , della Procura Federale Figc e del CONI.

Per quanto ancora dovremo aspettare?

Nella foto in alto: il post pubblicato oggi sulla pagina Facebook denominata  IO SONO DELLA LAZIO, poi cancellato,in cui viene “pubblicizzato” quanto accaduto ieri sera durante Lazio-Cagliari.

Progetto Dreyfus

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  • #1Emanuel Baroz

    Anna Frank con la maglia della Roma in curva. La comunità ebraica: “E’ antisemitismo”

    Ruth Dureghello condanna su Twitter i tifosi della Lazio che hanno attaccato degli adesivi nella curva della Roma, alcuni con la scritta “Romanista ebreo”

    “Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi”, ha scritto su Twitter la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello. La condanna si riferisce all’ennesimo episodio di antisemitismo allo stadio Olimpico, segnalato proprio dalla comunità ebraica capitolina. Alcuni ultras della Lazio, in occasione della partita di domenica sera contro il Cagliari, hanno attaccato in curva sud, quella dei rivali romanisti, degli adesivi con la foto di Anna Frank che indossa la maglia della Roma. Un altro di questi – le foto sono state twuittate da Dureghello – riportava la scritta “Romanista ebreo”.

    Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi. pic.twitter.com/Q1uJnDQ7Cl — Ruth Dureghello (@dureghello) 23 ottobre 2017

    “E’ paradossale che dopo che alla Lazio era stata chiusa la curva nord per i cori razzisti contro due giocatori di colore del Sassuolo venga aperta la curva sud a un euro e i tifosi laziali esportino il razzismo anche in curva sud”, commenta all’Adnkronos il vicepresidente della Comunità ebraica di Roma, Ruben Della Rocca. “Basta siamo stanchi – sottolinea – la foto che abbiamo postato su Twitter è stata presa direttamente dal profilo Instagram di un tifoso laziale che si vantava con altri tifosi scrivendo: ”Ai romanisti abbiamo lasciato un ricordo… As Roma merda”. Insomma i tifosi laziali hanno esportato razzismo antisemita anche in curva sud. Questo atteggiamento è una sfida alle istituzioni che ne devono prendere atto e devono farsi carico del problema”. “La società deve prendere provvedimenti – conclude Della Rocca – Per quale motivo le persone che vanno allo stadio devono fare una serie di controlli come avviene in aeroporto e poi chiunque può entrare con una foto di Anna Frank con la maglia della Roma senza subire alcuna conseguenza?”.

    Intanto la questura di Roma ha avvitato delle indagini per identificare i responsabili e la polizia scientifica ha effettuato delle rilevazioni in curva sud, dove si erano sistemati i tifosi della Lazio per assistere alla partita, data la squalifica della loro curva di appartenenza, la nord, per i cori razzisti intonati durante l’ultima partita contro il Sassuolo. E a quanto sembra, gli steward addetti alla vigilanza sugli spalti non avrebbero segnalato l’accaduto alle forze dell’ordine.

    http://www.ilfoglio.it/cronache/2017/10/23/news/anna-frank-con-la-maglia-della-roma-in-curva-la-comunita-ebraica-e-antisemitismo-159412/

    24 Ott 2017, 18:41 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    La percezione malata di considerare Anna Frank un insulto

    La Lazio sa chi sono questi ultras antisemiti. Se non li espelle, la squadra merita di essere espulsa dalla comunità sportiva

    di Sergio Soave

    Quello che fa più impressione dell’iniziativa indecente dei “tifosi” laziali di usare l’immagine di Anna Frank in divisa romanista è la loro convinzione che questo danneggerebbe la squadra avversaria. Magari pensano che l’immagine stessa di un ebreo celebre, sia repulsiva per il pubblico, la prossima volta ci proveranno con una fotografia di Albert Einstein o di Sigmund Freud? Esiste dunque un sottobosco “culturale” in cui la povera ragazza olandese uccisa nei lager può essere oggetto di odio e di disprezzo. I milioni di persone di tutto il mondo che si sono commosse leggendo il suo diario non contano niente, per questa tribù conta solo la loro percezione malata e fanatica. Eppure c’è da credere che vivano nel nostro mondo, frequentino i locali dove vanno tutti quanti, studino nelle scuole pubbliche o bighellino per i soliti vicoli romani. È proprio il fatto che in una società aperta e libera si possano creare delle enclaves in cui il fanatismo, che chiamano indebitamente sportivo, possa isolare in modo così impressionante dal senso comune che desta sgomento.

    L’antisemitismo “moderno” si traveste da antisionismo, cerca di allontanare o di negare la memoria dello sterminio nazista degli ebrei. Invece questi idioti puntano proprio su quello, sull’odio per le vittime innocenti della strage, senza la minima percezione dell’atteggiamento generale degli altri, cui pure si rivolgono i loro messaggi. Questa banda non è nata e non agisce nel nulla, deve essere nota alla società sportiva che fornisce loro le agevolazioni riservate agli appassionati più fedeli. Ora la Lazio si rende conto di quale danno di immagine le procuri questo gruppo di esaltati, ma li ha almeno tollerati per anni. Ora li deve individuare e isolare, impedire loro, per sua decisione, non degli organi istituzionali, di mettere piede allo stadio. È un obbligo preciso della società sportiva far capire a questi suoi supporter che hanno scelto di isolarsi in una mitologia autoreferenziale, che nessuno li vuole accanto, che per loro si prova vergogna e disprezzo. Forse nemmeno questo basterà, ma se non si espellono questi ultras dalla Lazio, la Lazio merita di essere espulsa dalla comunità sportiva.

    http://www.ilfoglio.it/cronache/2017/10/24/news/la-percezione-malata-di-considerare-anna-frank-un-insulto-159498/

    24 Ott 2017, 18:43 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Perché i tifosi che scherzano su Anna Frank sono il segno di un nuovo nazismo

    Non si può minimizzare. La libertà individuale non può collidere con la verità. Scendere in campo con la stella di David sarebbe una semplice scelta di civiltà

    di Marco Carrai

    La verità diceva Anna Frank è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta. La verità, nel caso del folle gesto dei tifosi laziali, è che ancora oggi in Italia e purtroppo in larga parte del mondo esiste non un pregiudizio ma un odio nei confronti del popolo ebraico. Un odio che si fonda sulla follia di pregiudizi troppe volte tollerati o minimizzati. Non è un gesto di un manipolo di persone facente parte di una tifoseria. È qualcosa di più ampio.

    Sono fortemente convinto che molti tifosi mai avrebbero fatto quel gesto però di quel gesto hanno riso, lo hanno accarezzato, non lo hanno ritenuto poi così grave. In fondo è per loro accomunabile al tifo a cui è permesso lo sberleffo. No. Su queste cose non si scherza. Su una ragazza uccisa per colpa della più grande barbarie dell’umanità non si scherza. Su una ragazza che ha lasciato una testimonianza indimenticabile su quella tragedia non si scherza. Non si può minimizzare. La libertà individuale non può collidere con la verità. Perché il giorno che si tacesse la verità su cosa sia il bene e cosa il male, il male prenderebbe il sopravvento. Perché è più subdolo. È più attraente. Ci si può ridere sopra. No. Quei tifosi sono il male. Come il nazismo. Il male assoluto. Sarebbe veramente un atto forte se la prossima partita di campionato tutti scendessero in campo come ha chiesto Matteo Renzi con la stella di David. In questo caso non sarebbe una scelta di parte ma una semplice scelta di civiltà. E su questo non si può tacere.

    http://www.ilfoglio.it/cronache/2017/10/24/news/perche-i-tifosi-che-scherzano-su-anna-frank-sono-il-segno-di-un-nuovo-nazismo-159469/

    24 Ott 2017, 18:43 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    Oltraggio Anna Frank, oltre 10 identificati. Irriducibili: solo sfottò

    http://tg24.sky.it/cronaca/2017/10/24/anna-frank-ultras-lazio-roma-matteo-renzi.html

    24 Ott 2017, 18:45 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    Nina Moric: “Anna Frank? Sarebbe stata peggio con la maglia della Juve”

    http://www.ilgiornale.it/news/cronache/nina-moric-anna-frank-sarebbe-stata-peggio-maglia-juve-1455974.html

    24 Ott 2017, 19:11 Rispondi|Quota
  • #6Giacomo Morpurgo

    Come scrive Emanuel Baroz più sotto: “La Lazio sa chi sono questi ultras antisemiti.Se non li espelle la squadra merita di essere espulsa dalla comunità sportiva”.

    25 Ott 2017, 09:42 Rispondi|Quota
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